di NORMA RAIMONDO
S.AMBROGIO – Mentre il Teatro Regio di Torino in questi giorni ospita l’acclamato Roberto Bolle, a Sant’Ambrogio in contemporanea ha fatto ritorno un altro talento della danza. Un ballerino made in Valsusa, essendo nato e cresciuto proprio all’ombra della Sacra di San Michele, anche se ora è residente nel cuneese.
Angelo Murdocco, classe 1978, per le festività natalizie è giunto in visita alla famiglia, annunciando la sua ultima creazione: una scuola di danza, che ha aperto i battenti ad ottobre 2017 a Manta di Saluzzo.
La passione per la danza, Angelo se la porta appresso fin dall’infanzia. “Frequentavo le elementari e immaginavo il mio futuro guardando alla tv le trasmissioni in cui vi erano ballerini. Era il periodo di “Fantastico” con Heather Parisi, di Raffaele Paganini e Steve La Chance ed io volevo diventare un ballerino famoso, andare in televisione”. Così, un giorno, al rientro da scuola, passando davanti alla palestra del paese, Angelo scopre che sono stati attivati dei corsi di danza tenuti da Marilisa Biscalchin. “Sono corso a casa ed ho sgridato mia mamma per non avermi informato. Ho preteso che mi iscrivesse, ho frequentato per una settimana, ma non sono stato incitato a proseguire ed ho ripiegato sul karate. Gli esercizi alla sbarra non facevano per me”. Il sogno nel cassetto, tuttavia, rimane, perchè Angelo sente che al suo puzzle manca un pezzo, forse il più importante, per essere davvero completo. Continua a ballare tra le mura di casa, ma non gli basta. “A 13 anni ho rigiocato la mia carta e mi sono iscritto alla scuola di danza La Rosa dei venti di Pianezza. Per un anno ho studiato jazz, ballo contemporaneo, tip tap. Mia mamma è stata lungimirante: ha capito ciò che davvero volevo e mi ha suggerito di andare a fare un’audizione a Teatro Nuovo per entrare in accademia”.
Inutile precisare che Angelo non se lo sia fatto ripetere due volte. “Durante l’audizione ho incontrato Daniela Chianini, insegnante del Dam, Danza Arte Movimento di Torino. Mi ha detto che ci sarebbe stato da lavorare molto, ma ha riconosciuto il talento che era in me. Sono entrato in accademia e da lì in poi è stato un continuo crescendo di successi. I miei compagni di corso mi dicevano che per avere le basi dovevo studiare danza classica. Ho seguito i lori consigli e non ho sbagliato”.
Tuttavia, per Angelo, non è sempre stato tutto facile. I pregiudizi rispetto alla danza ci sono ancora oggi e sono duri da vincere, specialmente se a ballare è un uomo. Quei corpi armoniosi, flessuosi e quelle movenze aggraziate non sono prerogativa di un mondo che vuole l’uomo rude e maschio, ma chi apprezza il genere è in grado di capire e restare indifferente alle dicerie.
“In accademia ho incontrato anche la donna della mia vita, Simona Tartaglione, del 1980, che è poi diventata mia moglie e la mamma di nostra figlia. Con lei ho finora condiviso gran parte della mia esistenza. Abbiamo frequentato l’accademia insieme, siamo cresciuti professionalmente ed anagraficamente fianco a fianco”. Tra pliè, jetè, passè ed altre figure danzanti, l’amore è sbocciato, ed il successo anche. “Una volta ottenuto il diploma, sono entrato a far parte della Compagnia del Teatro Nuovo. Un anno dopo è arrivata anche lei. Luciano Cannito ha creato una coreografia su di noi. Nel 2001 la Compagnia, che ha formato tantissimi danzatori importanti a livello nazionale ed internazionale, si è sciolta, per poi riprendere vita con un gruppo più piccolo. Io sono molto grato al Teatro Nuovo per la formazione ed il lavoro che mi hanno permesso di svolgere, lì ho conosciuto la tecnica cubana che è in assoluto la migliore tecnica della danza classica”.
A 21 anni, Angelo lascia l’Italia per la Germania: dopo tre audizioni, entra a far parte della Compagnia del teatro di Bielefeld. Al mattino segue le lezioni di danza classica, poi la giornata viene dedicata alle prove ed alle coreografie. Sono ore impegnative, ma la soddisfazione è tanta. Simona resta nello stivale, frequenta la scuola di Loredana Furno, ma la distanza chilometrica tra lei e Angelo non li allontana, anzi, rafforza il rapporto.
“Io ero a Bielefeld da settembre, lei a gennaio mi ha raggiunto ed è entrata a far parte della compagnia”. Angelo ne parla come se trovare una nuova occupazione all’estero fosse la cosa più semplice del mondo. “Simona è un fenomeno, una danzatrice ed insegnante di danza eccezionale, io sapevo che ce l’avrebbe fatta”. Entrambi dipendenti del teatro tedesco, hanno girato il mondo in tournèe. Dopo quattro anni a Bielefeld, sono approdati ad Hagen con Ricardo Fernando, direttore brasiliano che nel 2015 ha ottenuto il premio di miglior direttore coreografo tedesco.”Siamo restati altri 4 anni ad Hagen. Poi, tornando in Italia per le vacanze, abbiamo accompagnato in auto Juan Enrique Sanchez, un amico cubano conosciuto in Germania ma anch’esso formatosi a Teatro Nuovo. Juan era atteso a Losanna, per un’audizione presso la compagnia di Maurice Béjart, il coreografo del XX secolo. Pochi giorni dopo Juan ci chiama per dirci che al Béjart Ballet cercano anche un uomo alto ed una ballerina con una tecnica molto forte”. C’è solo più un giorno di tempo, la compagnia è a Barcellona e poi andrà in vacanza.
Angelo e Simona non ci pensano due volte: sono una decina di giorni che non si allenano, ma prendono un volo ed arrivano a Barcellona, dove trovano ad attenderli Gil Roman, direttore della compagnia di Losanna. Si esibiscono e, neanche il caso di dirlo, vengono assunti. “Una compagnia con un livello altissimo, che ci ha garantito soddisfazioni insperate. Nella nostra carriera abbiamo girato il mondo: siamo stati in Giappone, Cile, Russia. Siamo rimasti cinque anni nel Bèjart Ballet ed abbiamo chiuso nel migliore dei modi”.
Già, perchè ad un certo punto, è arrivato il momento di lasciare. “Nella mia ultima stagione di danza ho trascorso due settimane al Regio con il Bolero di Maurice Béjart. Avevo un ruolo da solista. Ho danzato con l’etoile di San Pietroburgo Diana Vishneva, con l’ex etoile dell’Opera di Parigi Aurélie Dupont. Mi sono esibito anche in Russia, dinnanzi a Vladimir Putin, per l’inaugurazione del teatro Marinsky. Per me la mia ultima stagione è stata in assoluto la migliore della mia vita. Mi sono sentito come un giocatore di calcio che abbandona il campo mentre milita in serie A”.
L’ultima esibizione in assoluto per Angelo è avvenuta a fine luglio 2013 in un anfiteatro in Francia. “Simona si era già fermata, in quanto incinta. A febbraio 2014 infatti, è arrivata Giorgia. Quando siamo diventati genitori ci siamo chiesti cosa volessimo fare da grandi. Non potevamo più permetterci di girare il mondo”. Angelo e Simona si sono posti una domanda, ma altrettanto rapidamente si sono dati la risposta: “Abbiamo deciso che vogliamo che nostra figlia viva in Italia, ma in un ambiente più sano e meno ignorante. Stiamo lavorando per questo. Io ho sempre pensato che verso i 30 anni avrei smesso di ballare per sperimentare altro. Arrivati a 36/37 anni si iniziano ad avvertire i primi dolori fisici. Bisogna essere in grado di fermarsi al momento giusto”.
Angelo ha sempre avuto una seconda passione per il video, la grafica, l’editing. “Quando eravamo a Losanna io e Simona ci siamo formati come istruttori di gyrotonic. E’ simile al pilates, ma effettuata con dei macchinari in modo circolare. Una disciplina adatta a tutte le età, con una tecnica di movimento che risana il corpo. Abbiamo aperto uno studio a Losanna e lavoravamo con i ballerini della compagnia di cui abbiamo fatto parte. Io nel frattempo mi occupavo anche di realizzazione di siti internet per un’importante agenzia di comunicazione locale”. Il richiamo della terra natia, tuttavia, era forte.
“Una nostra cara amica, conosciuta al Teatro Nuovo, Anna Codorin, è di Saluzzo ed è titolare di una scuola di danza. Un giorno, nell’estate 2016, ci incontriamo e decidiamo che è ora di dare vita ad un progetto insieme. Lei ci dice che a Manta c’è un locale di 500 mq, un ultimo piano all’interno di un palazzo tutto in cristallo”. E’ nata così la Balance Arte e Movimento (www.balance-manta.com), scuola di danza che dispone di tre sale: due sono riservate alla danza, una alle discipline olistiche, come antigravity, gyrotonic, yoga, thai chi. Simona ed Anna sono alcune delle insegnanti, Angelo ne è il coordinatore amministrativo.
“Abbiamo investito molto in questo progetto, avviato da un paio di mesi. Il pavimento delle sale è in betulla, con pannelli di 18 millimetri su base ammortizzata. Abitualmente la base delle sale di danza è in cemento e ciò può provocare tendiniti e microfratture. Noi abbiamo prestato grande attenzione alla sicurezza e benessere”.
Alla Balance s’impara la danza, ci si rimette in forma, ma sono previsti anche stage e fine settimana con incontri coreografici e percorsi didattici”. Il primo sarà tenuto il prossimo 27 e 28 gennaio proprio da Angelo e Simona, che illustreranno la danza classica, la sua storia e proporranno un laboratorio coreografico. Poi, a febbraio e marzo arriveranno altri nomi altisonanti del calibro di Federico Bonelli, ballerino principale del Royal Ballet, Marco Merenda e Chiara Paperini, ballerini solisti dell’Opera de Lyon, Ricardo Fernando direttore e coreografo del Teatro di Augsburg in Germania.
“Siamo interessati alla collaborazione con altre scuole – anticipa Angelo – vogliamo che chi ha a cuore questo mondo trovi spazio per la propria passione. Chi vale deve imparare a vendersi. In tutta la mia carriera una volta sola ho ballato con un ballerino della Scala. Il curriculum ed i risultati si costruiscono con il talento, non con il nome”.
L’impegno di Angelo, Simona ed Anna è diffondere e tramandare, per garantire successo ad altri: anche questo è un modo per restituire, in parte, ciò che la danza ha dato ed ancora continua a dare loro.