BARDONECCHIA – La tassa di soggiorno sta creando vari problemi agli operatori turistici bardonecchiesi, albergatori e titolari di strutture ricettive extra-alberghiere. Sono coinvolte nelle indagini della Guardia di Finanza una trentina di attività, per 4000 posti letto.
“Siamo stati tutti denunciati, anche chi non ha evaso la tassa, per dei semplici ritardi nei pagamenti” spiega il presidente di Federalberghi Giorgio Montabone, che è anche a capo del Consorzio Turistico. “E’ giusto colpire e sanzionare gli evasori, che sono delinquenti, mentre è assurdo che per legge anche chi ha pagato in ritardo una delle rate al Comune, dal 2012 ad oggi, venga denunciato automaticamente per il reato penale di peculato, oltre a pagare le sanzioni. Non è giusto equiparare gli evasori fiscali a chi ha pagato sempre tutte le imposte al Comune, anche se magari con leggero ritardo. Eppure la legge attualmente prevede questo”.
Ed è quello che è successo proprio a Bardonecchia, dove secondo quanto spiega Montabone: “Tutti gli albergatori, anche chi ha pagato le imposte e non solo gli evasori, sono stati automaticamente denunciati per peculato e dovranno prendersi un avvocato per difendersi, rischiando di affrontare un processo o subire una condanna penale. Bisogna cambiare la legge nazionale: stiamo chiedendo aiuto ai parlamentari e al mondo della politica. Come Federalberghi provinciale e regionale siamo scesi a Roma e dal nazionale ci hanno fornito uno staff di avvocati per supportarci, ma il problema è davvero grave”.
Dal 2012 a oggi tutti gli albergatori di Bardonecchia avrebbero pagato almeno una delle varie rate in ritardo. La legge sull’imposta di soggiorno prevede che gli albergatori siano considerati agenti contabili a tutti gli effetti: quindi il semplice errore nel giorno di pagamento implica la denuncia alla procura per il reato di peculato. Anche per chi non ha evaso la tassa.
“Stiamo vivendo un incubo per questa situazione – aggiunge Montabone – siamo il primo caso in Italia perché da noi hanno fatto i controlli a tappeto non solo sui semplici evasori, ma anche su chi ha pagato le imposte dopo i tempi stabiliti. Ma bisogna tener presente che questa tassa è nuova, in vigore solo dal 2012, e soprattutto nei primi anni la gestione era stata un po’ confusionaria sia da parte degli albergatori che degli uffici. Nel corso degli anni è cambiata anche la modalità di pagamento così come i termini e le scadenze…solo dal 2017 in poi dal Comune ci è stata chiesta maggior attenzione e di sollecitare gli operatori a rispettare rigorosamente i termini di pagamento. Nessuno ci ha mai detto che un semplice ritardo comportasse una denuncia penale”.
Alcuni albergatori sono già stati sentiti in procura, altri hanno già affrontato il processo, altri stanno aspettando la chiamata. Intanto però ci sono le spese da affrontare: dalla parcella dell’avvocato ai costi processuali, senza contare il rischio di sporcarsi la fedina penale con conseguenze su eventuali fidi o finanziamenti delle banche. “In Italia per paradosso, se non paghi l’Iva fino a 250mila euro non ti fanno nulla dal punto di vista penale, mentre se un piccolo B&B paga in ritardo 200 euro di imposta di soggiorno viene subito denunciato per peculato” riflette Montabone “Noi non vogliamo difendere gli evasori, che sono delinquenti, ma chiedere che per i ritardatari venga esclusa la denuncia penale e che soprattutto decada il ruolo di agenti contabili. Non siamo tutti evasori fiscali”.
L’inchiesta della Guardia di Finanza non è ancora conclusa. Anzi, molto probabilmente potrebbe coinvolgere nello stesso modo anche gli altri Comuni del territorio e dove gli albergatori hanno pagato in ritardo l’imposta. Il problema dell’equiparazione tra evasori e “ritardatari” potrebbe espandersi a macchia d’olio in tutti Italia, nei paesi dove è in vigore l’imposta di soggiorno.
Anche il sindaco di Bardonecchia è critico: “Facendo la premessa che chi evade le tasse è sempre da condannare, appare ingiusto che vengano denunciati penalmente anche gli albergatori che pagano tutto, anche se con dei ritardi. Purtroppo come Comuni possiamo fare poco in tal senso, perché si tratta di una legge nazionale e va cambiata in parlamento. Il fatto che gli albergatori siano considerati agenti contabili dello Stato rende tutto più delicato: come in altri casi, vengono affidati i ruoli di maggior responsabilità all’ultimo anello della catena. Succede anche per i Comuni: noi sindaci siamo considerati sempre per legge i primi responsabili su nostro territorio nel caso in cui ci siano disastri idrogeologici o problemi importanti, anche se magari le vere responsabilità spesso sono a monte e non tutte di un piccolo paese”.
piangere sul latte versato. a mungere i turisti son bravi ma a pagare si scordano, ritardano su dei soldi incassati dorettamente che devon esser solamente girati al Comune.
opportuno, sarebbe opportuno controllare i proprietari di appartamenti, di piu’ appartamenti e sono tanti, ( Bardo, Sauze, Cesana, Sestriere, Claviere, Grange, Sansicario) che affittando stagionalmente i loro alloggi ed in nero, sono sconosciuti al fisco; chi si occupa di quanti in alta valle da anni alla faccia della tassa di soggiorno e con concorrenza sleale, fanno cassa, e poi diciamo che i fessi sonno sempre gli stessi.
Balle!
L’imposta di soggiorno è carico dei soggiornanti.
Gli albergatori hanno solo la banale incombenza di riscuoterla (sempre assolta puntualmente) e di riversarla (stranamente in ritardo o per nulla).
Per un breve periodo me ne sono dovuto occupare (in Alta Valle) ed è stata una cosa un pò scomoda ma semplicissima, con una sola perplessità:
Saranno mai in grado di fare dei controlli, specialmente su importi a volte molto modesti come quelli dei B.& B.?
Alla GdF l’ardua e puntuale risposta.
Scusatemi io trovo SACROSANTO CHE PAGHINO IN RITARDO
se la famosa “capitana ” è autorizzata ad infrangere le leggi perché non possono farlo anche gli altri ?
non è un furto , è soltanto fare una piccola cresta su quattro spicci.
le altre categorie è giusto e sacrosanto che paghino fino all’ ultimo centesimo, ma per gli albergatori dai che pretendete , anche se si dimenticano da 5 o più anni qualche rata, dai prima o poi passerà in prescrizione, mica sono dei furbetti, dai dimenticare ogni tanto si può.
Mi meraviglio che Montabone cerchi di minimizzare i “pagamenti in ritardo” come se le scadenze fossero una pura e inutile formalità. Visto e considerato che la tassa i turisti la pagano e subito, non esiste giustificazione alcuna per un pagamento in ritardo delle imposte allo stato. È sacrosanto che queste persone siano state controllate, denunciate e ora paghino tutte le sanzioni del caso, civili e penali. È ora di piantarla in questo paese di trovare sempre futili quanto patetiche scuse per giustificare il comportamento disinvolto di chi viaggia sempre sul filo dell’illegalità (e spesso oltre).