La notizia è molto riservata, perché si tratterebbe di un importante passo in avanti nel tanto sospirato “ritorno alla normalità” del cantiere della Maddalena di Chiomonte.
Per la prima volta dopo tre anni, le ditte private che stanno lavorando per la Tav a Chiomonte, stanno trattando con alcuni privati per far dormire in paese gli operai, anziché mandarli negli hotel dell’alta Val Susa (Bardonecchia, ecc).
Gli operai, circa un cinquantina, avranno a disposizione degli alloggi a Chiomonte. E sempre a Chiomonte faranno le colazioni, pranzi e cene, presso i ristoranti del paese.
Dopo aver verificato la notizia, ValsusaOggi ha chiesto conferma all’ex sindaco di Chiomonte Renzo Pinard, attuale capogruppo di maggioranza che per il Comune ha la delega di occuparsi dei rapporti con il cantiere ed il progetto Tav.
“È vero, il programma prevede che circa 50 dipendenti dormano finalmente a Chiomonte, in alcuni appartamenti. Qui i lavoratori potranno anche mangiare, e ci pare una bella notizia, perché poco per volta si sta tornando alla normalità”.
Secondo Pinard “Questo è un segnale importante e di fiducia da parte delle ditte che lavorano a Chiomonte, lo chiedevamo da tempo, per fare in modo che ci fosse un indotto e un minimo di ritorno economico per le attività commerciali che lavorano a Chiomonte. In tempi difficili come questi, poter contare sulla presenza di 50 operai in paese, sicuramente aiuta bar, ristoranti e negozi a lavorare un po’ di più. E non possiamo che ringraziare la Questura per aver dato il nulla osta all’operazione”.
Proprio in quest’ottica, il Comune di Chiomonte cercherà di “fare da regia in questa trattativa tra aziende e privati per gli alloggi, e soprattutto per garantire a tutte le attività di avere un beneficio – aggiunge Pinard – per questo stiamo pensando, ad esempio, di proporre un servizio a rotazione per i pranzi e le cene, in modo che tutti i ristoranti possano avere gli operai come clienti”.
Il prossimo passo, anche questo richiesto da tempo, sarà “la riapertura del museo archeologico, visto che già adesso un pezzo di strada è stata liberata”.