RICEVIAMO DAL COMITATO NO TAV “SPINTA DAL BASS”
Non è passata una settimana da quando raccontavamo degli aumenti dei costi al cantiere Tav di Chiomonte ed ecco aggiungersi un nuovo tassello. Il sito del Ministero dell’Ambiente riporta che il 17 aprile 2015 è stata presentata istanza per una Variante in corso d’opera relativa all’aumento della capacità del sito di deposito della Maddalena. Il sito di deposito è quella porzione di cantiere in cui viene stoccata l’enorme quantità di roccia estratta dal tunnel geognostico. Il primo progetto di questa Variante data 18 Novembre 2013, mentre i lavori per il sito di deposito erano incominciati il 16 Gennaio 2013, 10 mesi prima. Il ministero informa che tale Variante è attualmente sottoposta a verifica amministrativa, e l’istruttoria tecnica è iniziata il 22 aprile 2015.
Ma qual’è la ragione della Variante? Dalla Relazione Generale (MAD_DEP_BOR_1_B_AP_NOT): “la redazione di una variante discende dalla necessità di incrementare, per necessità sopraggiunte in corso d’opera, la capacità del deposito costituito dallo smarino [rocce e terre provenienti dai lavori] derivante dallo scavo del cunicolo esplorativo”. E quali sono queste necessità sopraggiunte? Principalmente due: il mancato riutilizzo del materiale estratto dal tunnel per fare calcestruzzo, e “un esubero di materiale scavato all’esterno del cunicolo di 25.000mc […] a seguito delle ottimizzazioni dei movimenti terra per realizzare la cantierizzazione e la strada di accesso al cantiere”.
In pratica sembrano dire che non era stato calcolato un cumulo di venticinquemila metri cubi di materiali conseguenza della cantierizzazione (preparazione dei piazzali, realizzazione della viabilità di cantiere). Immaginate un campo da calcio, immaginate di versarvi sopra per tutta la sua superficie camionate e camionate di terra fino a raggiungere uno spessore uniforme di tre metri e mezzo, ecco, quelli sarebbero 25.000 metri cubi di materiale; non poco.
Ora, questa Variante ha un costo. Se nel progetto esecutivo il costo del sito di deposito era stimato in circa quattordici milioni di euro (13.907.821,60) con la variante la stima lievita a sedici milioni di euro (15.984.870,38). Un aumento secco del 15%, due milioni e settantasette mila euro.
A noi piacerebbe che le varianti le facessero i presidi per sistemare le scuole, o i sindaci per mettere in sicurezza i territori, e che le facessero con la stessa facilità con cui si eseguono per le grandi opere. Poi ci piacerebbe che qualcuno facesse luce sui costi del cantiere di Chiomonte perchè, come dicevamo la scorsa settimana, la trasparenza fa bene a tutti; o forse no?