TAV, DOPO LE ELEZIONI DI TORINO PARLA PLANO: “LA VITTORIA DELLA APPENDINO CAMBIA GLI SCENARI: L’OPERA PUÒ ESSERE MESSA IN DISCUSSIONE”

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di FABIO TANZILLI

SUSA – Con la vittoria di Chiara Appendino, gioiscono i sindaci No Tav della Valle di Susa. “La vittoria della Appendino cambia il quadro complessivo sulla questione Tav – spiega Plano – la città fulcro di questo progetto è ora contro la realizzazione della Torino-Lione, e il governo dovrà tenerne conto” aggiunge il primo cittadino di Susa, tesserato Pd e presidente dell’Unione Montana Val Susa. “Il risultato elettorale rappresenta un segnale forte, e pone su una luce diversa la questione Torino-Lione – dice Plano – ora anche Torino uscirà dall’Osservatorio, così come uscirà anche la Città Metropolitana. Non si tratta solo più di Susa o Bussoleno. Si aprono scenari nuovi”.

E la sconfitta di Fassino? “Umanamente mi è dispiaciuto che abbia perso – risponde Plano – politicamente, Fassino ha perso perché ha pagato la politica che sta facendo il Pd a livello nazionale. Su Torino, aldilà della posizione che non condividevo sul tav, non posso dire che sia stata amministrata male in questi 5 anni. Umanamente mi spiace che sia stato sconfitto, ed è ovvio perchè fa parte anche del mio partito”.

Plano e i sindaci della bassa Valle incontreranno il neo sindaco di Torino Appendino per affrontare la questione e avviare un fronte comune contro l’opera? “C’è tempo. Lasciamo che il primo cittadino di Torino prenda in mano le varie priorità – risponde Plano – io credo che la Tav non sia il primo dei problemi sul territorio, così come in Val Susa prima ce ne sono ben altri, come la sanità, il lavoro, ecc.”.
La Tav quindi si può ancora bloccare o, come dice Virano, è irreversibile? “Tutto può essere messo in discussione. Di irreversibile c’è solo la morte – risponde con una battuta Plano – dal Ponte sullo Stretto alla Tav, tutto può essere messo in discussione, perché i problemi dei nostri territori non sono la Torino-Lione o le grandi opere, il nostro territorio ha problemi più urgenti da affrontare”.
In effetti Torino ora è un Comune No Tav, come quasi tutti quelli della bassa Val Susa, e l’Osservatorio di Foietta ora davvero rischia di abbassare le serrande, diventando di fatto inutile se alle riunioni non parteciperanno neanche più il capoluogo, così come la Città Metropolitana, oltre a già la Val Susa. Chi rimane come interlocutore al governo? 
Aldilà delle parole e del politichese, un dato è certo: la vittoria dei 5 Stelle nel capoluogo piemontese di fatto metterà ancora di più in seria difficoltà la realizzazione della Tav Torino-Lione e i cantieri futuri, rallentando di fatto l’iter e ponendo nuovi ostacoli istituzionali. A partire dai tavoli che in questi anni erano stati creati dal governo con Mario Virano, e ora Foietta. Soprattutto perché la Appendino e i 5 Stelle si apprestano a governare non solo Torino, ma anche la Provincia di Torino, ora chiamata Città Metropolitana. La cui elezione del nuovo consiglio sarà a settembre, e di fatto anche in provincia la nuova amministrazione sarà molto probabilmente No Tav e a 5 Stelle, togliendo via anche gli attuali “assessori” valsusini Gemma Amprino e Mauro Carena.
Intanto, anche i sindaci della Val Susa dovranno decidere come muoversi per la Città Metropolitana, perché stavolta sarà difficile che il Pd o il centrodestra riescano di nuovo a riottenere una poltrona, come invece erano avvenuto nella “giunta” di Fassino: “Non credo che i 5 stelle faranno accordi sul territorio coi sindaci, presentarono una loro lista anche in Città Metropolitana – spiega Plano – è conseguenza dello statuto dell’ente, che ha scelto di organizzare in questa maniera le elezioni della Città Metropolitana. Lo stesso problema c’era anche con Fassino: in automatico chi è sindaco di Torino diventa sindaco di tutta la provincia, pur essendoci realtà variegate. Lo stesso accadrà ora coi 5 Stelle. Ma ne riparleremo a settembre, quando si tornerà a votare per la Città Metropolitana”.

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3 COMMENTI

  1. Buonasera ripeto solo le parole parafrasare in TV come una parodia certo Alfano “lo stato vince” sono 30 anni che va avanti questa storia adesso con il sindaco nuovo cosa succede? Siamo militarizzati a casa nostra ci trivellano in cantina comandano un branco di parassiti sulle nostre spalle coloro che diedero dei parassiti agli italiani contribuenti ma svegliamoci prima che ci ibernino del tutto!

  2. Non vedo l’ ora di vedere Fassino che sventola la sua bandiera SI TAV chiuso fuori da un cordone di poliziotti o digos da un convegno organizzato dalla città di Torino a tema NO TAV nel quale non è stata invitato.
    Perchè questo è quello che è successo per 20 anni ad amministratori e assessori di MAGGIORANZA di comuni valsusini e non solo( e non semplici consiglieri di minoranza come è stato declassato lui ora) esclusi da sedi altamente rappresentative dove invece erano presenti all’ interno unioni industriali, camere di commercio, Regioni, Provincie e comuni favorevoli all’ opera.

    Chiusi fuori e non graditi dagli organizzatori ! Chi da spada ferisce, di spada perisce! Ma sarà in buona compagnia, fondazioni, banche, palazzinari, lobby ecc. ecc. tutti fuori a protestare, perchè è giusto poter protestare, ma poi la maggioranza decide ( quante volte lo ha predicato il partito democratico) e ora la maggioranza dei Torinesi ha votato un sindaco e una lista dichiaratamente NO TAV.

    P.S. un consiglio, per esperienza, quando sarete li fuori a mugugnare perchè non vi lasciano entrare e arrabbiati su come mai i media non vi ascoltano e diano spazio solo ai papaveri di turno che si autocelebrano all’ interno sull’ inutilità dell’ opera, non siate troppo esuberanti perchè la digos potrebbero chiedervi i documenti o magari spintonarvi un pochino. Le manganellate e i gas lacrimogeni vi arriveranno, tranquilli , ma solo se insisterete nella protesta SI TAV, ma in altre sedi più appartate e meno visibili dall’ opinione pubblica.

    Mauro Galliano

  3. Buonasera concordo la spiegazione del sig Mauro ma aggiungerei che la sterpaglia nasce sempre tu cerchi eliminarla ma da qualche parte esce sempre tutti bravi a cercare i voti ,poi ottenuti mangiano tutti nel ristorante di proprietà dei poveri cittadini i quali mangeranno la merda rimasta dai banchetti dei “potenti” così son chiamati questi fenomeni al potere che pur di riempirsi le tasche giocano con la salute e la vita della gente che li ha sempre mantenuti e continua a farlo con tanto di obblighi e minacce se non paghi le tasse solo doveri e i diritti? Ma chi è che parla di libertà in questo paese dove ho l’impressione che da un p’o’ regni un pochino la dittatura ? Lavora paga e taci se dici A son manganellate se dici B vai a farti un giro in galera ma qualcuno parlando di opere dice che è importante se no siamo fuori ma fuori di testa direi se ci mettiamo sempre a 90 gradi !

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