“Se la stazione internazionale ce l’ho nel posto più logico, che è Bussoleno e non Susa, si può valorizzare il turismo, e creare opportunità nuove per tutti”. A tornare nuovamente sul caso del possibile spostamento della stazione Tav di Susa, rilevato in anteprima su ValsusaOggi due giorni fa, è stato stavolta una figura di riferimento del Pd di Bussoleno, già coordinatore del circolo, Gabriele Bollei.
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Già assessore della giunta del sindaco No Tav di Bussoleno Anna Allasio, dal 2009 al 2014, Bollei ieri sera è intervenuto a Bardonecchia in un incontro pubblico promosso dal Pd locale, rivolgendosi direttamente al commissario governativo dell’Osservatorio Tav, Paolo Foietta. “La stazione a Bussoleno non porterebbe via turisti a Bardonecchia, ma servirebbe ad esempio per poter riutilizzare le tante case e alloggi rimasti vuoti a Bussoleno, a causa della crisi, della popolazione anziana e delle persone senza lavoro – ha spiegato Bollei – potrebbero nascere bed&breakfast, e un portale internet dove pubblicare l’elenco degli alloggi disponibili, che oggi sono un costo per i proprietari, e potrebbero farsi dei soldi”.
Bollei ha così ribadito a Foietta la proposta che sta circolando anche tra altri sindaci e amministratori valsusini, nel chiedere di spostare la stazione: “L’importante è avere l’infrastruttura nel posto giusto, non messa così, perché l’ha chiesta qualcuno. Solo in questo modo può aiutare il territorio ad avere un’economia nuova, che è l’unica cosa per cui dobbiamo spendere le nostre energie”. Sullo stesso tema, anche il segretario del Pd di Bardonecchia, Pietro Vivino, ha esposto le preoccupazioni che con la nascita della stazione internazionale a Susa, il ramo dei trasporti dell’alta Val Susa possa morire, con conseguenze per i trasporti turistici, e non solo.
A proposito della questione della stazione di Susa così ha risposto Foietta: “Per me se la stazione internazionale si fa a Susa o Bussoleno, va bene lo stesso. Apriamo però un ragionamento serio, i tempi ci sono ancora. Oggi il progetto si chiama Stazione di Susa, ma prima che si passi alla fase realizzativa ci vorranno almeno 8 anni. Prima bisogna pensare alla linea, alla stazione si pensa dopo. Oggi non è all’ordine del giorno. C’è tutto il tempo per discutere della localizzazione: se qualcuno porrà il problema esaminandolo laicamente, e qualche amministrazione farà tale richiesta, sarà verificata insieme”. E poi una battuta, riferita agli amministratori che parlano di questa ipotesi ancora sottobanco: “Dal “si dice” bisogna passare alle proposte formalizzate”.