di FRANCESCA FREDIANI (Consigliere regionale M5S Piemonte) – MARCO SCIBONA (Senatore M5S) – MARIO CAVARGNA (Presidente Pro Natura Piemonte)
TAV, ESPOSTO ALLA CORTE DEI CONTI
Dall’agosto 2006 l’Arch. Virano in qualità di Commissario Straordinario del Governo per la linea ferroviaria Torino Lione è colui che ha gestito tutti gli aspetti dell’opera e coordinato tutte le attività. Oltre al ruolo di Commissario Straordinario dal marzo 2006 è anche Presidente dell’Osservatorio sulla Torino Lione e dal luglio 2012 Presidente della CIG (Conferenza Intergovernativa). In quasi 10 anni, come ha svolto il proprio compito? Ha fornito ai decisori politici quegli elementi atti a “realizzare specifici obiettivi in relazione a programmi od indirizzi deliberati dal Parlamento o dal Consiglio dei Ministri”come prevede il suo ruolo? Ha fornito ai decisori politici, e quindi ai cittadini, elementi chiari ed inequivocabili oppure no? La sua azione, potrebbe aver indotto il Governo a scelte che potrebbero rivelarsi, oltre che dannose per le finanze pubbliche, anche contrastanti con gli obiettivi del Governo stesso? E’ quanto chiedono Il MoVimento 5 Stelle e Pro Natura Piemonte in un esposto consegnato alla Corte dei Conti di Torino.
I PUNTI PRINCIPALI DELL’ESPOSTO
Se il Governo italiano ha deciso nel gennaio 2001 che l’entrata in funzione della Torino Lione “… avvenga alla saturazione delle opere esistenti” per quale motivo il Commissario di Governo non ha mai informato i politici del crollo dei traffici merci sulla tratta Torino Lione, che al 2013 sono al livello degli anni ’70 nonostante negli anni scorsi sia entrata in funzione l’Autostrada Ferroviaria Alpina (finanziata con decine di milioni di euro di soldi pubblici) e nonostante dal 2012 nel tunnel del Frejus possano transitare bidirezionalmente convogli con sagoma DB1?
Se il Governo Italiano è impegnato ormai da tempo in un’opera di risanamento delle finanze pubbliche, come mai il Commissario continua a sostenere che la Tratta comune italo Francese sarà finanziata dalla UE al 40% ovvero circa 3,2 Mld € (il 40% del costo di circa 8 mld €) da spartire tra Italia e Francia mentre la UE stessa nel suo Programma 2014-2020 di finanziamento per le Reti TEN (Corridoi europei strategici) prevede un importo totale per tutti i paesi di circa 6 miliardi euro? E’ credibile che le sole Italia e Francia percepiscano solo per questo progetto il 50% di tutti i fondi disponibili? Ricordiamo che in Europa i progetti TEN sono decine e la sola Italia ne ha altri due, la Francia altri 4!
Se dal 2001 al 2012 ogni accordo tra Stati, o decisione di finanziamento della UE, riportava versioni differenti (almeno 4 in 10 anni) di quale è la “Parte comune italo francese”, ovvero l’unica tratta della Torino Lione che sarà cofinanziata dalla UE? Siamo sicuri che tutto questo non contrasti con gli obiettivi del Governo italiano?
Se negli accordi italo francesi e nelle decisioni di finanziamento UE non sono mai previste penali per un eventuale abbandono dell’opera, ed anzi il finanziamento Ue del 2008 prevede espressamente la possibilità per gli Stati di ritirarsi dal progetto anche per cause di forza maggiore senza pagare alcuna penale, come mai il Commissario di Governo ha sempre agitato lo spauracchio di penali di oltre 1 mld €? Siamo sicuri che queste affermazioni non abbiano indotto i politici a scelte che altrimenti non avrebbero attuato?
Questo esposto assume ulteriore importanza perché siamo alla vigilia di decisioni che il Governo ed il Parlamento stanno per prendere sulla Torino Lione che avranno un impatto devastante sulla finanza pubblica, ed ogni scelta errata sarà un macigno sulle spalle dei cittadini!