TAV IN VALSUSA, LA MINORANZA DELL’UNIONE MONTANA PROTESTA: “POCA TRASPARENZA”

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Da sinistra Tony Spanò, Giuliana Giai e Roberto Giuglard

BUSSOLENO – Stasera, 21 dicembre, si è tenuto via web il Consiglio dell’Unione Montana. I consiglieri espressi dalle minoranze Giuliana Giai, Roberto Giuglard e Tony Spanò hanno abbandonato la seduta dopo aver letto il comunicato allegato, denunciando il mancato coinvolgimento nei lavori del Consiglio relativamente alla questione Tav, rispetto alla quale più volte hanno chiesto di essere ascoltati.

Ritengono che un argomento così decisivo per il territorio non possa essere demandato esclusivamente ai Sindaci che, come sostenuto dal Presidente Banchieri, avrebbero il compito di riferire poi nei Consigli Comunali: più volte le informazioni, anzichè dai Sindaci, sono state apprese dai giornali o da comunicati stampa sovente soggetti a differenti interpretazioni. I tre consiglieri ritengono che su questo e altri argomenti, in mancanza di risposte chiare, sia necessario un ampliamento dei tavoli di lavoro per una maggiore partecipazione democratica e una visione più trasparente.

IL COMUNICATO

“In questo Consiglio esiste un’enorme questione di riconoscimento di rappresentanza della minoranza. Non è solo una questione di regole, che noi continuiamo a credere dovrebbero essere riscritte in senso estensivo (a tutto vantaggio della qualità del confronto e della possibilità di offrire un contributo fattivo). C’è, cosa che richiede una denuncia netta e chiara, una costanza di comportamenti che contrasta con le vostre reiterate promesse, se non di cooperazione effettiva, almeno di un ascolto reale. Avendo anche da eccepire su una interpretazione molto stringente del regolamento per non consentirci di discutere un’interrogazione in merito alle vostre modalità di interpretare e gestire la comunicazione istituzionale in occasione della manifestazione No Tav dello scorso 8 dicembre a Borgone Susa, in particolare, ci sembra assolutamente censurabile il fatto che non abbiate risposto in alcun modo alla nostra richiesta di partecipazione (come uditore, anche solo tramite web) di un rappresentante delle minoranze alle riunioni sulla Torino-Lione con i componenti dell’Osservatorio e sulla partecipazione ai futuri incontri sul tema (e ci sarebbe anche da discutere sul fatto che abbiate dovuto avventurarvi in ambivalenze e bizantinismi per non urtare le diverse anime al vostro interno, dal movimento notav a chi il tav lo accetta fingendo di non volerlo). Il vostro comportamento rende di fatto meramente testimoniale, impedendoci di portare il contributo che vorremmo, la nostra presenza in questo Consiglio. Riteniamo di dover significare, con un atto simbolico, tutto il nostro dissenso rispetto a una prassi che non è rispettosa delle nostre prerogative, dei consiglieri (e, quindi, delle migliaia di cittadini che li hanno eletti) che rappresentiamo. Scegliamo, quindi, di abbandonare il Consiglio e non partecipare ai lavori di questa seduta. La nostra assenza non è un fuggire da un compito, bensì evidenziare in modo pubblico e intensamente politico (con senso istituzionale, cioè) quanto ci consideriate degli invisibili. È il tempo di cambiare strada e ritmo, lo dovete al futuro di questa Valle. Un futuro che troppe volte avete evocato senza mai lavorare davvero per costruirlo. Ad esempio, non accogliendo il compito di confronto né con noi né con i livelli istituzionali superiori (e rischiando di vederci imporre un’opera senza poter intervenire sul suo processo ). Ce ne andiamo per dire che ci siamo. Fate tra voi, come troppo spesso già fate”.

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