SALBERTRAND – “Il futuro cantiere della Tav è un’opportunità”. Il sindaco di Salbertrand Riccardo Joannas, attraverso un documento mandato a ValsusaOggi, esprime la sua posizione in merito alla fabbrica dei conci di calcestruzzo che dovrà nascere nell’area fuori dal paese, tra l’autostrada e la ferrovia: oggi ospita un deposito di scavi e rifiuti, oltre all’impianto per il trattamento ed il recupero di traversine ferroviarie.
A COSA SERVIRÀ LA NUOVA FABBRICA DELLA TAV?
“La fabbrica realizzerà i conci di calcestruzzo per il rivestimento della galleria della Torino-Lione, il modello è quello dello stabilimento già esistente sul versante francese, che impiega in totale circa 100 addetti, di cui il 75% locali – afferma Joannas, rimarcando la questione occupazionale – lo stesso potrà accadere anche in Valsusa”.
“A SALBERTRAND ARRIVERÀ MATERIALE SICURO, CONTROLLATO E MONITORATO”
“Si tratta di un deposito ferroviario, un luogo fortemente compromesso che sarà trasformato in una fabbrica temporanea e poi restituito al Comune riqualificato – sostiene il sindaco sul documento – con il cantiere sarà certamente migliorato lo stato dei luoghi, l’area verrà riqualificata e risanata dando alla stessa una destinazione funzionale al cantiere per la realizzazione dei conci prefabbricati. Tutte le lavorazioni avverranno in ambienti chiusi e lo spostamento dei carichi avverrà tramite nastro trasportatore coperto e insonorizzato. A Salbertrand arriverà solo materiale sicuro, controllato e monitorato, tutte le lavorazioni avverranno in un ambiente chiuso”.
L’IMPIANTO SARÀ RAGGIUNGIBILE DIRETTAMENTE DALL’AUTOSTRADA
La fabbrica sarà raggiungibile attraverso il piazzale della stazione di servizio vicino all’autogrill, direttamente dall’autostrada. Secondo il sindaco “senza alcun impatto sulla viabilità locale”. I trasporti dello smarino attraverso i camion “avverrà esclusivamente sull’A32 dal lunedì al venerdì, con stop il weekend e nei giorni festivi, per tutelare il turismo”. Circa il 60% del materiale sarà trasformato in calcestruzzo per essere riutilizzato nei lavori: “Il resto sarà trasportato tramite ferrovia verso i siti di Caprie e Torrazza Piemonte” aggiunge Joannas.
“IL CANTIERE DARÀ LAVORO A 150 PERSONE”
“Se non si realizza il cantiere di Salbertrand si perdono i posti di lavoro e gli interventi connessi – rimarca il primo cittadino – le persone occupate saranno almeno 150 nell’area di Salbertrand”.
LE OPERE DI RIQUALIFICAZIONE
Nel documento vengono elencate le varie opere previste “a compensazione”: innanzitutto gli interventi di messa in sicurezza idraulica e idrogeologica sul Rio Secco, il Rio Chanteloube e il Rio Gironda, con paravalanghe e opere di difesa. “Saranno adeguati gli apparati di protezione già esistenti oltre che attivati sistemi di monitoraggio ed allertamento – scrive Joannas nel documento – saranno attuati interventi sulla Dora per salvaguardare le infrastrutture esistenti, gli attraversamenti e alcune zone prossime all’abitato”.
E’ previsto anche il recupero e la valorizzazione della strada militare 79 “Fenil-Pramand-Foens-Jafferau”, con la “valorizzazione della strada come importante risorsa storico-culturale e turistica d’alta quota”.
Poi il recupero delle borgate montane e degli alpeggi: “Sarà potenziata la rete dei servizi primari con interventi sulla rete idrica rurale, potenziando il recupero di edifici in disuso. L’obiettivo è il consolidamento ed il riutilizzo di alpeggi in abbandono, come nelle zone di Grange, Humbert, Casseie, la Reina, ecc.”.
Infine, il recupero degli edifici esistenti: “Saranno ristrutturati alcuni edifici di proprietà di Rfi già destinati in passato ad abitazioni o ad altre funzioni, come la sottostazione elettrica Rfi”.
E DOPO IL CANTIERE?
“L’area sarà lasciata libera e tornerà allo stato naturale dei luoghi – risponde il sindaco – si darà priorità alla destinazione originale prevalentemente per i pascoli, con impianti forestali limitati al “contorno” e finalizzati ad arricchire e qualificare il contesto paesaggistico”.
Daremo lavoro a 150 persone, tra negri, marocchini, senegalesi, cingalesi e anche qualche cinese… un opportunità da non lasciarsi scappare, davvero ghiotta
…uno può essere d’accordo oppure no su questo cantiere, ma per favore, nel 2018 la parola “negro” deve essere abolita dal dizionario italiano. Personalmente mi vergogno di chi usa questo termine prettamente razzista. Ho amici e amiche della Nigeria, del Congo, del Marocco e ho paura per loro e per quello che potrebbe accadergli in una nazione sempre più razzista e intollerante…
Hanno dato lavoro ai terroni come te, possono dare lavoro anche ai negri
A parte il fatto che sono piemontese, lo ripeto, mi vergogno di questo odio razziale… il cantiere può sicuramente causare danni ambientali, ma il razzismo lasciamolo fuori, e valsusaoggi che si prenda l responsabilità di non pubblicare queste oscenità razziste, come farebbe qualsiasi giornale serio.
Concordo pienamente su cosa scrive Paco al riguardo dei commenti a sfondo razzista che purtroppo leggiamo troppo spesso su Valsusaoggi.
Credo che con quel…hanno dato lavoro ai terroni come te…ecc.ecc. commento di otisopE ( nick name letto allo speccio di Esposito) era rivolto a Esposito cognome dalle indubbie origini meridionali.
Diamoci una calmata tutti, evitiamo spregievoli commenti sulle origini di esseri umani.
Buttare miliardi in opere inutili per 150 posti di lavoro diventa “un’opportunità”.
Chiamare “risorse” i migranti ha spostato milioni di voti verso la Lega.
Buttare miliardi per dare lavoro a 150 “risorse” spalanca le porte allo sberleffo.
Cos’altro dovremo ancora sentire?
Ennesima dimostrazione, chissà per quanto tempo ancora dovremo conviverci, dell’incredibilmente scarsa lungimiranza del valsusino medio: 150 addetti (concordo, saranno per lo più immigrati) per qualche anno e poi quando la baracca chiude tutti a spasso.
“L’area sarà lasciata libera e tornerà allo stato naturale dei luoghi”: non ci crede neanche mio figlio che va all’asilo.
La sicurezza idrogeologica una compensazione? Dovrebbe essere la regola, come si dice sempre quando si contano i morti dopo un’alluvione.
Sveglia fioi!
Quand’è che chiudete la fabbrica di salam-i che si chiama NEGRONI ?
Spiacente. Un sindaco non è un valsusino medio, ha maggiori responsabilità.
Sono oramai troppi i comuni in cui il valsusino medio è decisamente migliore del suo sindaco.
Dove bisogna fare domanda? Preciso sono italiano
Bravo Luigi stufo…..
Cosa faresti con l’ex moglie di calderoli Sabina Negri e con le famose carte da gioco di Treviso?
Quando iniziarono i lavori e fino alla loro fine del traforo autostradale del Freyus gli operai delle varie ditte alle quali avevano affidati i lavori a vario titolo erano di fuori, ricordo che avevano creato sul piazzale della difensiva una baraccopol dove vivevano gli operai, in Bardonecchia giravano Bresciani, Bergamaschi, Friulani un centinaio di operai, di Valsusini un 2% per essere ottimisti.
Credo che al cantiere di Salbetrand le opportunita’ di lavoro per i Valsusini saranno molto ridotte, le ditte saranno di fuori e si portano i loro operai, mettiamoci in testa che questa maledetta e inutile TAV i Valsusini la subiranno e basta.
Ma tutto quel via vai di camion a gasolio non andrá ad incrementare ľinquinamento atmosferico? E poi i poveri cristi devono lasciare ferma la macchina perché c’è il blocco del traffico.
Spettabile Sindaco Riccardo Joannas,
non entro nel merito dell’ utilità o meno del TAV .
La invito però a riflettere a fondo sul recentissimo risultato elettorale. Potrebbe capitare che presto o tardi il progetto TAV venga bloccato, interrotto provvisoriamente oppure definitivamente cancellato. Se nel frattempo il ” suo” cantiere venisse aperto è proprio così sicuro che l’ area verrebbe ribonificata e rimessa in ordine ? In Italia vi sono molti precedenti di cattedrali nel deserto ( come dimenticare i lavori interrotti dal governo Berlusconi per il “G qualche cosa” a la Maddalena in Sardegna e traslati a L’ Aquila ? ) . In quell’ occasione nessuno si è scandalizzato dell’ abbandono del progetto con il relativo spreco di denario pubblico.
Non credo che il bilancio del suo comune potrebbe permettersi di accollarsi il ripristino di un cantiere simile.
Le auguro di prendere la migliore decisione possibile con una buona dose di prudenza, scienza e intelletto. Magari aspetti un po’ e allunghi i tempi della decisione così da vedere chi andrà a comandare la questione TAV nel prossimo governo.
Cordiali saluti.
con Luna non sono d’accordo solo su come si scrive Fréjus, sono pienamente d’accordo su tutto il resto.
ciao Lapo de’ Lapis, lupo buono, scusa per come ho scritto Frejus, tastiera piccola, dito grande
e sopratutto occhiali nel cassetto, sono nata a Bardonecchia, per motivi di lavoro giornalmente ho percorso i trafori del Frejus dal 1975 al 1993.
I lupi mi sono simpatici , il loro fascino e’ leggendario.
con tutti questi commenti senza senso non so dove andremmo a finire
Spettabile Sindaco Riccardo Joannas,
non entro nel merito dell’ utilità o meno del TAV .
Vorrei solo sapere in quale documento ha ravvisato queste Sue affermazioni:
LE OPERE DI RIQUALIFICAZIONE
Nel documento vengono elencate le varie opere previste “a compensazione”: innanzitutto gli interventi di messa in sicurezza idraulica e idrogeologica sul Rio Secco, il Rio Chanteloube e il Rio Gironda, con paravalanghe e opere di difesa. “Saranno adeguati gli apparati di protezione già esistenti oltre che attivati sistemi di monitoraggio ed allertamento – scrive Joannas nel documento – saranno attuati interventi sulla Dora per salvaguardare le infrastrutture esistenti, gli attraversamenti e alcune zone prossime all’abitato”.
E’ previsto anche il recupero e la valorizzazione della strada militare 79 “Fenil-Pramand-Foens-Jafferau”, con la “valorizzazione della strada come importante risorsa storico-culturale e turistica d’alta quota”.
Poi il recupero delle borgate montane e degli alpeggi: “Sarà potenziata la rete dei servizi primari con interventi sulla rete idrica rurale, potenziando il recupero di edifici in disuso. L’obiettivo è il consolidamento ed il riutilizzo di alpeggi in abbandono, come nelle zone di Grange, Humbert, Casseie, la Reina, ecc.”.
Infine, il recupero degli edifici esistenti: “Saranno ristrutturati alcuni edifici di proprietà di Rfi già destinati in passato ad abitazioni o ad altre funzioni, come la sottostazione elettrica Rfi”.
Era ora che qualcuno si decidesse a contribuire o almeno a provare a rimettere in moto l’economia della Valle.
Purtroppo non tutti mangiamo col turismo o abbiamo un lavoro sicuro, o che magari la serenità economica gli é “caduta dal cielo” come molte persone che conosco in Valle e che degli altri non gliene può fregare di meno…
Oppure non vedete l’ora di mettervi in coda per avere il reddito di cittadinanza che vi hanno promesso?
Bha… Poi nostri figli devono andare a lavorare all’estero.
E se vanno all’estero e trovano capre razziste come alcuni che scrivono qui pensa che bella vita….