Inizia ufficialmente la fase esecutiva della Torino-Lione con il primo Consiglio di Amministrazione di TELT, Tunnel Euralpin Lyon Turin, il nuovo promotore pubblicoresponsabile della realizzazione e della gestione della Sezione Transfrontaliera della nuova linea ferroviaria. Il CdA della società bi-nazionale, che vede Presidente Hubert du Mesnil e Mario Virano Direttore Generale, partecipata al 50% da Italia e Francia attraverso Ferrovie dello Stato Italiane (FS) e Ministero Economia e Finanza francese, ha deciso di lanciare un appello agli oppositori dell’opera.
La nuova società TELT sas rivolge un appello, a quanti si oppongono alla Torino-Lione, per il superamento dei conflitti e per aprire una nuova fase di dialogo basata su: “Riconoscimento del dissenso e della piena legittimità purché espresso nella legalità” e “una nuova fase di condivisione delle ricadute occupazionali possibili e dello sviluppo dei territori attraverso la realizzazione dell’opera”.
Una pacificazione dei conflitti sotto il controllo delle Istituzioni potrà condurre a: “una revisione delle iniziative giudiziarie intraprese da LTF, per la tutela dei suoi interessi, dei suoi diritti e del personale coinvolto, e, da parte delle Autorità, della presenza delle forze dell’ordine a presidio del cantiere”. Se questo appello verrà recepito, la realizzazione dellanuova linea potrà diventare un normale lavoro pubblico da realizzare al meglio, in una dialettica democratica tra favorevoli e contrari, in cui l’opposizione si fa stimolo e garante dei controlli e del rispetto degli interessi dei cittadini.
LEGGI L’APPELLO AL DIALOGO DI TELT
Ora TELT ha davanti a sé circa 12 anni per costruire e 99 anni per gestire un’opera fondamentale per la circolazione di merci e passeggeri in Europa: la sezione transfrontaliera di circa 65 km tra Saint-Jean-de-Maurienne in Savoia e Susa/Bussoleno in Piemonte, con un costo di 8,6 miliardi (euro 2012). Il lavoro principale della nuova infrastruttura è il tunnel di base del Moncenisio, a doppia canna di 57 km (45 km in Francia e 12 km in Italia), analogo a quelli del Gottardo e del Brennero), con le stazioni internazionali di Susa e di Saint-Jean-de-Maurienne, gli impianti ferroviari per l’esercizio e la manutenzione della linea, le interconnessioni alla linea storica Torino-Frejus-Chambery e le opere connesse, tra cui le 4 gallerie di servizio (discenderie) e i pozzi di ventilazione.
Il finanziamento dell’opera è previsto al 40% dall’Europa, il 35% dall’Italia e il 25% dalla Francia, la richiesta di finanziamento, relativo al Mécanisme pour l’Interconnexion en Europe (MIE), per ilprogramma pluriennale 2014-2020 è di 1,28 Miliardi di Euro sulla base di 3,06 Miliardi di lavori previsti. Con il decisivo impegno dei due governi, TELT dispone di tutti gli strumenti finanziari e decisionali per avviare i lavori principali. Grazie anche agli studi e lavori preliminari condotti da LTF (Lyon Turin Ferroviaire), da ottobre 2001 a febbraio 2015, da cui il nuovo promotore ha preso il testimone.
Oltre a Maurizio Bufalini, Direttore Tecnico con funzioni vicarie, il consiglio ha attribuito le deleghe da direttore giuridico a Marie-Pierre Cordier, della Corte dei Conti di Parigi, designata dal Governo Francese, e da direttore Finanza e Amministrazione aPaul Fraisse, designato da FS per conto del Governo italiano.
Questa è poi bella me la aspettavo non così spudoratamente però, anni fa per prendere di prepotenza e senza dialogo il cantiere , virano fa mettere le la forza pubblica alzando di fatto i costi e non dialogando con la popolazione, adesso cambia nome la ditta, e siccome straniera, le forze armate le dovrebbe pagare, chiede tregua se dialoghiamo tolgo la forza, ma sempre virano sotto altre spoglie, e parlare prima di aprire l’abusivo cantiere era troppo presto, meglio uno scempio di valle tanti processi ecc, ma come è messo questo personaggio ora chiede di parlare senza polizia, bene tolga la polizia, smonti l’abusivo cantiere, dimostri di avere i documenti ufficiali in ordine per far partire il cantiere quando è realmente partito , non di oggi, e scenda serenamente a parlare dicendo davvero cosa intende fare, e faccia scagionare la gente innocente denunciata per aver solo protesto. Nessuno in valle alza polveroni se non le entri in casa a devastarle il giardino, e la tav è entrata a gamba tesa in parecchi giardini privati, con odore di mafia nei cantieri italiani, dimostrate di esser con aziende pulite… Primo segno i conti dell’opera in chiaro, le persone che manovrano i denari, e il futuro mantenimento per 99 anni, quanto costerà e cosa succede se , troppe cose non sono andate e non vanno in questa opera, una delle principali si chiama chiarezza….. E Trasparenza ….
No caro Fabrizio,la forza pubblica è stata messa a protezione del cantiere,che evidentemente ne aveva bisogno.Non il contrario.Se ritieni che il cantiere sia abusivo allora fai ricorso al Tar e chiedi per il momento la sospensiva dei lavori,con documenti alla mano però.Di quale giardino parli non lo so.So che a Chiomonte dove insiste il cantiere,di giardini non ne ho visti,pendii incolti si.Poi gli espropri per pubblica utilità,sono previsti oltre che da leggi dello Stato, anche dalla nostra Costituzione.Per scempio della Valle Susa,credo che di più dell’autostrada,fatta senza colpo ferire da parte dei valligiani,non si possa.Una galleria ferroviaria in un posto impervio,che se non ci va apposta non la si vede nemmeno,non la direi devastazione.Cosa si intenda fare lo sapete benissimo,sono più di 20 anni che se ne discute.Anni fa sulla piazza di Susa, fu messo un gazebo per illustrare alla cittadinanza l’opera che si metteva in atto.Poco dopo ,fu preso d’assalto da bensanti,chiamimoli così e i deplian illustrativi distrutti.Intervennero i Carabinieri,dopo anche quì.Altro che informarsi su cosa si intedesse fare.Alla Stazione di Porta Nuova aTorino,anni fa,venne preparato addirittura un centro ascolto,con tanto di simulazione dell’opera e persino costruito un fax simile della galleria ferroviaria ad altezza d’uomo.Altro che non sapere cosa si sarebbe voluto fare.Ad un convegno sulla Tav,al Lingotto,diversi anni fa,erano presenti anche i NoTav,con tanto di bandiere,che hanno potuto seguire anche loro l’esposizione dettagliata dell’opera. Se ritieni che non ci sia trasparenza e chiarezza negli appalti,fornisci all’A.G. gli elementi in tuo possesso.In Svizzera hanno fatto ben 2 gallerie più lunghe di quella che interessa la Tav,tutte in Svizzera,non solo i modesti 12,5km del versante italiano del nostro tratto di Tav,ma ben di 57 km ognuna .Quelle opere furono finanziate tutte dalla popolazione,senza aiuti dall’EU,perchè la Svizzera non ne fa parte.Finanziate solo con l’aumento delle tasse e della benzina.Eppure gli svizzeri hanno accettato la ferrovia a condizione che fossero bloccati il raddoppio di autostrade e gallerie.Esattamente l’opposto di quanto volevano al tempo i valsusini.Che gli arrestati siano innocenti lo decidera l’A.G.,ma se ne sei convinto allora il problema non esiste.Per ora mi pare che non si possa addossare alle aziende qualcosa,almeno di quelle che attualmente operano,poi speriamo anche in futuro,ma non solo sulla Tav,anche su tutte le altre opere,dalle scuole,agli ospedali,dalla manutanzione delle autostrade,dalle opere di compensazione,gallerie con amianto di Cesana,costruita in 10 anni nel silenzio terrificante dei valsusini ecc.In tutto dove per la verità,l’interesse dei valligiani mi pare sia stato sempre carente.
Meglio respirare i gas di scarico di un milione di tir previsti con il raddoppio del tunnel del Frejus. Li nessuno si lamenta.