Il governo ha inviato a Telt (la società incaricata della realizzazione della Torino – Lione) una lettera ufficiale, “invitandola ad astenersi, con effetti immediati, da qualsiasi ulteriore attività che possa produrre ulteriori vincoli giuridici ed economici per lo Stato italiano, con riguardo ai bandi di gara”.
Telt ha risposto annunciando che lunedì 11 marzo partiranno “solo” gli inviti alle imprese disponibili a partecipare i bandi: “In assenza di atti giuridicamente rilevanti che comportino istruzioni di segno contrario – si legge nella lettera – abbiamo previsto che il Cda fissato per l’11 marzo 2019 autorizzi la direzione a pubblicare gli ‘avis de marchés’ (ossia gli “inviti a presentare candidatura) relativamente agli interventi dei lotti francesi del tunnel di base, in modo da rispettare il termine del 31 marzo”. Il tutto con l’obiettivo di non perdere il finanziamento Ue per il 2019, pari a 300 milioni di euro.
La società Telt quindi farà partire gli inviti alle imprese, ma i veri capitolati di gara non partiranno senza l’avallo del governo italiano e del governo francese: “Al momento si limiteranno esclusivamente a svolgere mere attività preliminari, senza alcun impegno per il nostro Stato. Abbiamo promesso di tutelare esclusivamente gli interessi degli italiani” ha spiegato il primo ministro.
“Ho chiarito che questo Governo e le forze politiche che lo sostengono si sono impegnati a ridiscutere integralmente questo progetto – scrive Conte – e che abbiamo intenzione di interloquire con la Francia e con l’Unione europea alla luce delle più recenti analisi costi-benefici da noi acquisite. Ovviamente non vogliamo che nel frattempo si perdano i finanziamenti europei già stanziati”.
LA LETTERA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO A TELT
LA RISPOSTA DI TELT AL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO
Pagliacci!
Svegliarsi gente questi sono quelli che ci governano…
Finalmente il-la tav si farà .
Ma chi credono di prendere in giro?Stanno cercando di salvare l’elettorato a discapito dell’Italia.I grillini sono dei pagliacci,ma del tipo che fa danno.Spero che implodano sommersi dalla loro arroganza ed incompetenza.
Mi sto chiedendo se quelli che si “divertono” a boicottare i lavori sono a conoscenza delle gravi ricadute occupazionali sui lavoratori impegnati nell’opera e sulle loro famiglie!!!
Divertono:
è probabile che non sia mai stato un divertimento, per entrambe le parti.
Boicottano:
non si tratta di boicottaggio ma di opposizione, con argomenti degni di rispetto al pari di quelli di coloro che li promuovono.
Ricadute occupazionali:
la crescita dell’occupazione non deve accontentarsi di ricadute, gli investimenti, sia pubblici che privati, finalizzati a creare occupazione devono crearla e basta. Se invece tendono a fare profitti, spesso enormi e concentrati in poche mani, sarà naturale che quella miseria di posti di lavoro che ne verrebbero fuori possano essere definiti ricaduta (otre tutto temporanea e non duratura).
Lavoratori impegnati nell’opera:
il privilegio per questi pochi, spendendo miliardi in talpe cinesi, progettazioni, energia di origine fossile, oneri finanziari, profitti senza controllo per i costruttori e tangenti per troppi, verrebbe pagato da centinaia di migliaia di lavoratori di altri settori penalizzati da una così squilibrata gestione delle risorse disponibili.
Loro famiglie:
un lavoratore e la sua famiglia dovrebbero poter contare su investimenti, sempre sia pubblici che padronali, che generino posti di lavoro con vita attesa pari al ciclo di lavoro: dall’apprendistato alla pensione, altrimenti saranno destinati, dopo qualche anno di vacche grasse, a restare con il cerino in mano.
Uno:
non tradirli mai, han fede in te
Due:
non li deludere, credono in te
Tre:
non farli piangere, vivono in te
Quattro :
non li abbandonare, ti mancheranno