di FRANCESCA FREDIANI (CAPOGRUPPO REGIONALE MOVIMENTO 5 STELLE PIEMONTE)
CHIOMONTE/GIAGLIONE – Ancora una raffica di ordinanze restrittive in Valsusa intorno al cantiere TAV. Da giovedì 18 fino a lunedì 29 luglio sarà interdetta la circolazione a persone e mezzi di trasporto in ampie fette di territorio abitato nei comuni di Giaglione e Chiomonte. Accesso vietato a strade e sentieri. Dunque i cittadini residenti in queste zone avranno l’obbligo a restare chiusi in casa, una sorta di condanna agli arresti domiciliari per chi ha la sola colpa di essere residente a pochi passi dal cantiere TAV. Ancora una volta i diritti elementari dei cittadini della Valsusa, come quello alla libera circolazione, vengono calpestati.
Stupisce il silenzio con il quale gli amministratori locali accolgono gli effetti di questa ordinanza che impatta pesantemente sulla vita dei propri concittadini.
Sarà per caso che col campeggio a Venaus c è sempre casino?
È l’occasione giusta per andare a vedere le altre zone della Val di Susa tanto Giaglione già la conoscono quindi un po’ di cultura altrove non vi farebbe male
Un po’ com’era il motto della Lega ai tempi di Maroni (quello uscito in barella da uno scontro contro le Forze dell’Ordine, il quale, poi, divenuto Ministro dell’Interno apostrofava i Valsusini come delinquenti).
Il motto era “PADRONI A CASA NOSTRA”, che io interpretavo (e condividevo) in un certo modo, poi ho scoperto che Maroni e i suoi lo intendevano che LORO si sentivano (e si sentono ancora?) “padroni a casa nostra”.
Il punto è che la zona del cantiere non è “casa vostra”. Casa vostra è quella per cui avete un atto di proprietà che certifica che è casa vostra. Il resto è bene pubblico o casa altrui. Ricordatelo la prossima volta che penserete alla Valsusa come “casa vostra”.
Esattamente!
Con gli espropri non è più casa nostra (ma prima lo era) nè il cantiere, ma nemmeno,di fatto, tutta la zona circostante.
Ma gli espropri, e in generale il progetto, sono stati fatti per per il “bene pubblico” o per qualche interesse privato?
Poi di fatto la Valsusa resta “casa nostra” fintanto che non ci si dà un indennizzo per andare a vivere altrove.
Infatti se la Val di susa deve essere sacrificata per la collettività, mi pare equo che la collettività faccia un piccolo sacrificio per i Valsusini, o no?
Già ma se si chiedesse esplicitamente un sacrificio alla collettività a favore dei valsusini,
giustamente la collettività chiederebbe “E a noi (collettività) cosa ce ne viene?”.
Domanda che si preferisce evitare.
Nessuno dei ciarlatani che da anni vanno a fare pagliacciate intorno al cantiere è o era proprietario anche di un solo centimetro quadrato della zona dove oggi sorge il cantiere. Per cui le stupidaggini di “casa nostra” potete continuare a raccontarle sui vostri patetici siti o ai giornalisti amici del movimento, ma non a chi in valle ci vive e conosce le vostre palle cosmiche.
Putroppo le “pagliacciate attorno al cantiere” fatte da chi magari non è nemmeno della Valle, servono solo a dare argomenti a chi non sa cosa dire nel merito del progetto e confonde alcune teste calde con un vasta (vedasi la storia di anni) contrarietà ad un progetto molto costoso e inutile se non anche dannoso che coinvolgerebbe tutta la Valle, mica solo il buco di Chiomonte.
Sul progetto non c’è proprio niente da dire perché nessuno di quelli che fanno le pagliacciate intorno al cantiere, né quelli che passano le giornate a parlare di Tav sui social, hanno la benché minima competenza, né conoscenza del progetto, per dire alcunché di sensato a riguardo (sebbene loro siano ingenuamente convinti del contrario). Peraltro la “vasta contrarietà” l’abbiamo vista alle ultime elezioni dove i partiti che appoggiano la causa NoTav hanno preso grandissime mazzate sui denti proprio in Valsusa. A frequentare solo gente che la pensa come voi vi siete convinti di vivere in un mondo a cui tutti importa della vostra futile causa. Sarebbe ora che la smetteste di vivere nel mondo immaginario che vi siete creati.
Che schifo:non siamo piu’padroni della nostra terra!
Ma con tutta quella gente la sicurezza sarà garantita?
Sig.ra Frediani, concordo con lei per il disagio causato dalle ordinanze restrittive ma per amore dell’obiettivita impari a scrivere perche i cittadini NON SONO OBBLIGATI A STARE CHIUSI IN CASA in quanto possono uscire , non sono prigionieri, possono frequentare e percorrere tutte le vie le strade recarsi ovunque, non.potranno percorrere e frequentare le zone delle ordinanze.
Non racconti balle colossali si rende solo piu ridicola.
Saluti.