RICEVIAMO DALL’UNIONE MONTANA VAL SUSA
Una delegazione di sindaci della Valle di Susa: Sandro Plano, Emilio Chiaberto, Dario Fracchia, Paolo Chirio, Enzo Merini, l’Assessore di Rivalta Gianna Demasi, i Tecnici dell’Unione montana: Alberto Poggio, Luca Giunti e Sergio Ulgiati, sono stati ascoltati dalla 8° Commissione Lavori Pubblici del Senato, presieduta dal senatore Altero Matteoli.
Nel corso dell’incontro hanno ribadito le critiche al progetto di una nuova linea ferroviaria esponendo i dati di Alpinfo – Istituto Svizzero che studia i traffici sui valichi alpini.
Dalle analisi emerge che il corridoio est-ovest sta perdendo importanza e che l’ipotesi di un tunnel di base appare priva di fondamento, dato che la ferrovia attuale è scarsamente utilizzata.
Hanno evidenziato che gli inquinanti rilevati nell’aria di Torino supera largamente in più occasioni i limiti di sicurezza, mentre in Valle di Susa le soglie sono rispettate.
Hanno toccato il tema lavoro affermando che svuotando le montagne non si riempiono i capannoni industriali. Hanno anche criticato le modalità di progettazione che denotano poca chiarezza negli obiettivi, confusione sulla scelta degli itinerari, contraddizioni sui tempi, incertezze sui costi e sui finanziamenti da reperire.
Sono stati anche evidenziati i reali problemi del nostro Paese: scuola, alluvioni, terremoti e sanità e si è ribadito che non si accetta la logica delle risorse speciali che non siano quelle possibili e necessarie a qualsiasi Comune italiano per sperare in un futuro accettabile per il proprio territorio.
I tecnici hanno approfondito le tematiche riguardanti il sottoutilizzo della linea attuale e la mancanza di prospettive di questo progetto, ormai “vecchio” nella concezione, a fronte di sistemi di comunicazione che utilizzano internet e di trasporto dei manufatti e dei materiali, basati sul “just in time”.
La Commissione ha chiesto informazioni sul livello di protesta della popolazione contro il progetto e i sindaci hanno sostenuto che la situazione è tutt’altro che normalizzata. Permane immutata una forte critica al progetto da parte dei residenti, delle Amministrazioni della Valle di Susa, di Rivalta, Alpignano e Venaria.
L’audizione si è conclusa con un invito dei sindaci a riconsiderare il progetto approfondendolo a livello tecnico e a prendere in considerazione “l’opzione zero”.
Una domanda; Le richieste e considerazioni dei sindaci in gita a Roma ; sono state consegnate per iscritto? E se si: Si è avuta cura di utilizzare carta del tipo di quella che si usa per ” scrivere le lettere al papa ” ?
Perfettamente daccordo , inquinamento a parte che gia’ ha i suoi punti deboli, e’ un’opera perfettamente inutile, che serve solo ad ingrassare chi ne ha interesse . Una linea c’e’ !!.. sfruttiamo quella.. carichiamo i bilici sui vagoni e via.. oltre che scarsamente utilizzata, la nuova ipotetica linea inoltre non potra’ nemmeno essere ad alta velocita’ , visto che in tutto il tratto con le gallerie sopratutto .. non potra’ andare piu’ veloce della linea attuale !!! Con la linea attuale , in tutti i casi il famoso asse ferroviario comunque ci sarebbe lo stesso!!!!… Ma scusate il TGV viaggia ben su quella ferrovia, e passato il confine va alla velocita’ che vuole !!! E’ inutile dire alla popolazione che possono manifestare, purche’ in maniera civile …. tanto poi in maniera altrettanto civile fanno cio’ che vogliono…. e ci prendono per i fondelli cosi’ facendo indispettiscono solo le persone che manifestano pacificamente. !!!
saluti
Se la Torino-Lione fosse così inutile l’UE non l’avrebbe inserita al terzo posto, per entità di finanziamenti, in una lista di 270 grandi progetti infrastrutturali.
La linea storica agonizza perché, come dicono tutti i grandi operatori del trasporto intermodale, non ha le specifiche tecniche delle linee fondamentali, con treni lunghi 750 m e/o pesanti 2000 tonn; ovvero le sole prestazioni che oggi consentono alla rotaia di essere competitiva con la strada.
Per rivitalizzare la linea storica occorrerebbero forti incentivi al trasporto combinato, come fa la Svizzera (che ha raggiunto il 69% del trasporto su rotaia). Ma quanto spende la Svizzera è più o meno quello che spenderà ogni anno l’Italia da qui al 2029 per la realizzazione della NLTL. Non a caso in quel paese si stanno realizzando tunnel ferroviari per un totale di 127 km.Infatti dal 2024 gli incentivi non saranno più corrisposti consentendo di risparmiare 160 milioni l’anno. In Italia invece c’è chi si rallegra che più di 2,5 milioni di TIR valichino ogni anno l’arco alpino occidentale!!