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DALLA REGIONE PIEMONTE
CHIOMONTE – Il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio ha convocato venerdì 9 agosto, alle ore 14 presso la Sala Consiliare del Comune di Chiomonte (via Vescovado 1 – Piazza Balp de Roche Brune), una giunta monotematica sullo stato dell’arte dei lavori della Torino-Lione e delle opere di compensazione.
Interverranno Roberto Garbati, sindaco di Chiomonte; Mario Virano, direttore generale di Telt, promotore pubblico italo-francese della tratta transfrontaliera della Tav; Simonetta Carbone, Roberta Castellina, Patrizia Ghiazza, Adele Olivero e Mino Giachino, promotori delle manifestazioni SI TAV; Paolo Foietta, già commissario di governo della Torino-Lione.
All’incontro sono stati invitati i sindaci dei 17 Comuni che hanno sottoscritto il “Patto per il Territorio”: Bruzolo, Buttigliera Alta, Bussoleno, Caprie, Cesana Torinese, Chiomonte, Exilles, Giaglione, Gravere, Mattie, Meana di Susa, Mompantero, Salbertrand, San Didero, Susa, Torrazza Piemonte, Venaus.
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non avete invitato gli istituti di credito. Grave lacuna. E Macron?
E le scie chimiche e siamo a posto
gli istituti di credito non servono, pagano gli italiani!! e macron ringrazia perchè il buco non gli costa 1€
Paolo foietta e del passato governo il suo mandato e decaduto. nessuno lo ha autorizzato a parlare per il governo attuale . qualsiasi risultato esca da una riunione con perso e decadute . non ha valore legale. sono abusivi che prendono decisioni come fanno le mafie da nessuno autorizzati..
Infatti è scritto “già commissario”, è chiaro che il suo mandato sia giunto a termine. Inoltre é un incontro sullo stato di fatto, non verrà presa nessuna decisione in quella riunione. Bisognerebbe capire gli articoli prima di commentare a caso.
Scusate l’ignoranza ma cos’è il patto per il territorio e cosa prevede? Grazie in anticipo.
E ogni volta prevale il disinteresse sulla salute del popolo come in questi giorni dove il bellunese proprietario dei terreni dove voglionofare una strada per le olimpiadi si e’ auto denunciato alla Procura perche’ eroicamente ha l’ intento di bloccare le ruspe che dovrebbero buttar giu’ il sagrato e il cimitero dei morti del Vajont.Lui non si e’ opposto all’ esproprio degli altri terreni ma questo no, perche’ l’ unico ricordo che resta del Vajont.E cosi’ dopo circa 2000 morti si infierisce ancora su questi defunti per colpa del progresso. Sono nata negli anni 70′ dove c’ era l’ animo umano ora non c’ e’ neanche qllo.
Sto andando a fondo in questa informazione e leggendo l’ articolo per fortuna non si tratta del cimitero ma di una chiesa ricostruita che venne buttata giu’ dall’ onda ql giorno….certo e’ che del paese resta solo quello e mi chiedo comunque perche’ debban proprio passare li.Dicono che e’ l’ unica soluzione…E sara’ cosi…pero’ sembra non si possa costruire sopra un sagrato.Perche’ buttare giu’ una chiesa fatta come quella precedente in memoria dei defunti del Vajont?Per fortuna i commenti che parlavano di cimitero sono errati, ma la chiesa e il sagrato e il ricordo di questi? MAH! VEDRO’ che risposte arrivano dalla regione interessata!
La tav si poteva fare nel cunese ma niente si sono fissati con la valsusa, qui si sono fissati col fare una strada su quel terreno, praticamente ogni volta decidono di fare le cose e si fissano sul luogo , non pensano come fare le cose in un determinato luogo prima di confermarlo , ma confermano il posto la valle di Susa, la Strada a Fae’ e il resto e poi pensanp alla soluzione…come pensare di mangiare la pasta prima ancora di avere messo su la pentola….Stavano meglio gli ignoranti una volta che certe cose non le sentivano.Va beh! Meglio chiudere il volume dell’ audio e lo schermo della tv e del pc.
Nel cuneese andava bene?
In effetti mancano anche gli azionisti di maggioranza: il popolo italiano che pagherà (dovessero mai farla) in forma diretta e indiretta il costo dell’opera.
E cosi’ il sig.Protti sedendosi di fronte la sua proprieta’ con davanti Digos carabinieri e Anas ha ottenuto che la strada venga fatta al di fuori della chiesetta e del sagrato, qui in valle si potrebbero mettere a sedere tutti nelle panche ma non se ne va fuori.Ma sia mai possibile che non ci sia altra soluzione pacifica risolutiva e rassicurante per i valsusini? Solo li hanno un po’ di comprensione e umanita’?Dai sindaci possibile che non potete cambiare idea e anche lei presidente….proprio li e non nel cunese…dai dai pensaci nuovamente che non e’ mai tardi per fare la cosa giusta per tutti….
Quelli del cuneese sono figli di un Dio minore?
Per quanto io ne sappia, alcuni Comuni citati non hanno mai firmato alcun patto del territorio. Tra questi il Comune di San Didero … Grave dichiarazione del neo Presidente della regione.
Giusto per completezza di informazione: i comuni citati non hanno mai sottoscritto il Patto per il territorio di cui si parla nell’articolo. Il Patto in questione è stato siglato dal Telt, Regione e commissario governativo e prevede nel suo testo agevolazioni (diciamo così) per i comuni coinvolti dai lavori. Quindi, dire che i comuni hanno sottoscritto il patto è falso.
C’entra nulla, ma ogni volta che vado/torno dal lavoro e perdo 30 minuti/giorno a causa delle code in tangenziale, beatamente faccio due conti:
* la tangenziale è percorsa da 400.000 veicoli/giorno
* mettiamo che solo il 30% di questi sia coinvolto dalle code: esce che ogni giorno si perdono 60.000 ore in coda, cioè complessivamente 15.000.000 di ore/anno in coda nei giorni lavorativi (per il sottoscritto sono circa 250 ore/anno di fermo in coda).
Mi chiedo dunque: perché si fa una TAV per far risparmiare mezz’ora su Parigi a molte meno persone e non si chiude invece la tangenziale ad est di Torino? Un bel buco sotto la città dalla TO-SV allo svincolo MI-AO e tutti sarebbero contenti: quelli che vogliono fare un buco a tutti i costi e quelli che in valle non vogliono il buco! …e noi perdiamo meno tempo ad aspettare il nulla in coda.
Gent.mo Jack,
la tangenziale torinese ha modellato la città attorno a sé e, senza un preciso progetto, ha alimentato aspettative di accessibilità urbana oltre le proprie possibilità di smaltimento di traffico.
La stessa Ativa ha riscontrato che i veicoli che percorrono l’intero percorso da Villanova a Settimo sono una percentuale minima, a conferma delle ridotte previsioni di traffico che confluirebbero sulla sezione est serpeggiante in mezzo alle colline ma lontana da tutto il resto, in caso di completamento dell’anello.
Non sono un appassionato di mobilità individuale, sia a combustibili fossili che elettrica, ma sono spesso vittima delle stesse code non essendovi altra possibilità di raggiungere gran parte del territorio metropolitano e, di fronte all’evidenza e allo scadimento della qualità di vita degli utilizzatori, sarei comunque favorevole ad un energico potenziamento in numero di corsie dell’attuale tratta ovest.