dall’UFFICIO STAMPA DELLA REGIONE PIEMONTE
Nell’odierna riunione, il CIPE ha approvato lo stanziamento di ulteriori 57,26 milioni per le opere compensative per i territori interessati dai lavori della Torino-Lione, che si aggiungono ai 9,56 già approvati con delibera 62/2016 e ai 32,13 già inclusi nel costo certificato, portando a circa 100 milioni le risorse complessivamente stanziate per le misure di accompagnamento.
Il Ministero delle infrastrutture, su proposta del Commissario di Governo e della Regione Piemonte trasmetterà al CIPE un primo programma di attuazione delle misure di accompagnamento non appena concluso il processo di condivisione con i soggetti partecipanti all’Osservatorio dell’asse ferroviario Torino-Lione.
Il CIPE ha inoltre preso atto della nuova articolazione in 5 Lotti costruttivi non funzionali della sezione transfrontaliera.
Un particolare ringraziamento al lavoro svolto dai funzionari del settore infrastrutture del MIT è stato espresso dal commissario di Governo – Paolo Foietta e dall’assessore ai trasporti della regione Piemonte, Francesco Balocco.
“Il lavoro congiunto con il commissario Foietta – ha dichiarato l’assessore Balocco – ha portato al riconoscimento e alla formalizzazione delle somme destinate agli interventi di accompagnamento come aveva dichiarato il ministro Delrio. Arriveranno importanti risorse che dovranno essere utilizzate per realizzare, con il pieno coinvolgimento di tutto il territorio, opere e progetti in grado di portare in valle uno sviluppo reale e duraturo”.
“A settembre ci aspetta, nell’ambito dell’Osservatorio, un importante lavoro di condivisione e progettazione comune. Con la conferma delle disponibilità economiche daremo corso insieme alla Regione Piemonte e TELT al Patto del Territorio” dichiara il commissario Paolo Foietta “L’obiettivo è arrivare entro la fine dell’anno, insieme alla sottoscrizione del Patto, al finanziamento dei primi progetti, collegando così cronologicamente le misure di accompagnamento e di sviluppo del territorio, con l’inizio dei lavori nel cantiere principale del tunnel di base in Valle di Susa”.
Se il TAV fosse stato utile, non ci sarebbe stato bisogno di compensazioni ! Quando un’ opera è utile e portatrice di benessere e progresso ( come hanno sempre sbandierato) nessun governo al mondo si sognerebbe di pagare i danni!
Ma i politici SI TAV si vergognano talmente di se stessi che offrono soldi come si fa con le prostitute . I corrotti , gli imprenditori sull’ orlo del fallimento e i mafiosi godono e i danneggiati in cambio di qualche €. i si fanno passare il bruciore al c…..o e continuano beatamente a metterlo in vendita.
Tanto vale darli direttamente ai mafiosi e ai corrotti i soldi delle compensazioni. Sicuramente loro sono più coerenti di chi ha proposto o richiesto le compensazioni !
La NLTL è stata riconosciuta non soltanto utile ma indispensabile al raggiungimento dell’obiettivo europeo del 50% del trasporto merci su rotaia. E ciò per trovarsi nel cuore della rete centrale articolata in 9 corridoi interoperabili e interconnessi istituita nel 2013. Il che vale anche a spiegare perché il progetto sia al terzo posto per entità di finanziamento in una lista di 270 progetti infrastrutturali cofinanziati dall’UE nel settennio finanziario in corso.
Le compensazioni, in Svizzera come nei paesi UE e in buona parte del resto del mondo, sono interventi ordinari a beneficio dei territori che pagano un prezzo più alto per il perseguimento di un bene comune.
Perché la Val di Susa dovrebbe essere una realtà diversa?
Penso avanti nel tempo, quando la tav sarà solo un tragico ricordo, e l’è compensazioni spartite e sparite, come faranno mai i comuni della valle per fare i lavori, senza compensazioni dovremo farci una nuova grande opera , altrimenti tutti i comuni moriranno di fame e di sete, nel frattempo pagheremmo un biglietto tav 500 euro per la Francia se basteranno.. assurdo tuttocio….. bugie di sopravvivenza degli amministratori…..
Ma che bel banchetto.
Ancora un piatto di lenticchie per Esaù.
Forse non vi ricordate di quando i tir passavano tutti dentro i paesi e si respirava lo smog degli euro zero… La grande lotta fatta per non avere un autostrada che ha tolto di mezzo buona parte dei mezzi pesanti…. Ora però chi l’ottava per l’autostrada che non la voleva ci va e fa finta di niente…….. Ipocrita…. La tav sarà fatta e ben venga… La valsusa ha un elevato tasso di tumori.. Per l’autostrada o le centrali nucleari appena dietro le Alpi? Rispondetevi da soli… Assa e beltrame di sicuro non hanno dato una mano alla salute in valsusa.. Hanno fatto mangiare famiglie….e basta. Sta storia va avanti da 20 anni e i soldi pubblici che avevo fatto spendere per far arrivare le forze dell’ordine non li guardate? Quelli secondo voi sono spesi bene.? Ben venga lo sviluppo in altri stati le grandi opere vengono fatte a regola d’arte e anche in Italia è così senza tirare in mezzo tante storie.. Poi i primi puritani sono i più Loschi perché quello che vogliono lo fanno senza tanta pubblicità e il loro harem se lo sono creato…. Pensiamo ai giovani e al loro futuro….il futuro sono loro non chi lotta contro tutto e tutti.
Per coerenza chi non vuole l alta velocità in vallata non usi i Frecciarossa per andare in ferie.
Bravo ugo
Gentili Marco e Ugo, da quanto tempo è che non prendete più un treno ? Da quando lo stato italiano ha deciso di investire sul TAV non ci sono più alternative per fare lunghi viaggi. Lo sapevate vero che hanno tolto i treni ” normali” e non si può più scegliere ? La gente è costretta a prendere i frecciarossa .
Quando lo stato deciderà che la merda è buona e per legge farà togliere tutti i prodotti dagli scaffali, la gente sarà costretta a mangiare merda.
La coerenza non centra! I politici e i Mafiosi corrotti quando vogliono fare una cosa la fanno fino in fondo e lo stato italiano normalmente li appoggia.
1)Se la Valle non avesse una linea ferroviaria sarebbe un altro discorso ma purtroppo, dico per voi, la valle ha già una linea ferroviaria esistente e sottoutilizzata. Le proiezioni per un futuro aumento “massiccio” dei treni tal da rendere problematica la gestione della storica linea è del tutto dimostrato falso.
2) il progetto originario prevedeva che la NLTL (nuova linea Torino Lione) avesse un tracciato del tutto seperato da quella storica tranne nei punti di intersezioni. Teoricamente ha senso ed è la soluzione migliore in fatto di risparmio di tempo, minor traffico e sicurezza. Qualche anno fa il governo ha deciso che, dopo le proteste e “revisioni”, la nuova linea di facto, nella valle, è solo il tunnel. Il resto, nella bassa Valle fino a avigliana la nuova linea affianca a quella esistente. Non so, perché non sono ancora informato, su come organizzano il tracciato dove passano nei comuni di Borgone, S.Antonino di Susa, Condove e Avigliana (per citare alcuni) dove la linea esistente affiancano per pochi metri proprio alle abitazioni. O demoliscono le case/palazzi (almeno 2-3 centinaia) per far posto ai nuovi binari o useranno quelli binari già esistenti, tal da perdere l’efficacia del seperamento dei binari?
3) in seguito all’ultima decisione del progetto low-cost la NLTL si è frammentata nel senso ch e i progetti si fanno a lotti. Chi ha un minimo di intelligenza saprà bene che questa soluzione, in ambito progettuale, è uno delle peggiori. O si fa un progetto per intero valutando bene i dati o non si fa, non esiste in nessun altro posto del mondo dove uno fa un pezzo, poi se va bene, allora si fa un altro pezzo. Se non va bene..ehm ma ormai è fatto, con miliardi in meno nei conti pubblici.
Ho tralasciato le questioni ambientali perché non sono ben informato. Ma resto già perplesso leggere che il tunnel di sicurezza di Chiomonte sparerà fuori aria a 45-50 gradi. Vi immaginate lo squilibrio climatico e le conseguenze a catena?
Ho solo scritto 3 cose, ci sono centinaia di altri ragioni di essere NO TAV. ora e per sempre.
1) Sì, una linea ferroviaria già esiste, ma è agonizzante. Perché il trasporto merci è molto più conveniente su strada. Con l’esito dei 2,7 mln di TIR che ancora nel 2016 hanno varcato i confini italo-francesi , dispensando forti emissioni di PM10, NOx, Co2, alti consumi energetici, congestione, incidentalità, inquinamento acustico. E fu il non comprendere da subito questa realtà il più clamoroso autogol dei sostenitori istituzionali del progetto che a lungo parlarono di saturazione della linea.
E perché il trasporto su rotaia è più costoso? Perché neppure con le onerosissime doppie e triple trazioni ingiunte dalle forti pendenze è possibile ottenere treni di capacità adeguata (lunghezza moduli, peso assiale, profilo) per rendere competitiva l’alternativa ferroviaria. Come riconosciuto da tutti i grandi operatori del combinato e da folta letteratura trasportistica. Nonché da studi e atti normativi UE. Vero è che in Svizzera il 70% delle merci viaggia su rotaia, ma grazie a incentivi annui al combinato che corrispondono all’incirca a quanto pagherà annualmente l’Italia fino al 2029 per la realizzazione del tunnel di base del Moncenisio. Ed è anche per questo che la Svizzera sta ultimando il sistema Alptransit, con 129 km di tunnel di base sui due assi del Gottardo e del Loetschberg. E l’Austria altri 115 sui due assi del Brennero e della Koralpe. A opere compiute gli incentivi non saranno più corrisposti (in Svizzera dal 2024).
Non occorrono ulteriori incrementi di traffico per giustificare la NLTL: è sufficiente assolvere l’impegno UE, assunto nel 2011, del trasferimento su ferro del traffico merci di lunga percorrenza nella misura del 30% prima e del 50% poi. E lo strumento principale per raggiungere l’obiettivo è la rete centrale articolata in 9 corridoi interoperabili e interconnessi, nel cui cuore è il collegamento Torino-Lione.
2-3) La soluzione della fasizzazione non è “delle peggiori” ma è quella oggi suggerita dall’UE per i grandi progetti infrastrutturali. Del resto anche oppositori come Ponti e Debernardi ne hanno riconosciuto la convenienza socio-economica. Parliamo infatti di fasi funzionali utili ad anticipare le opere che permettono di accedere alla parte più significativa dei benefici attesi e di rinviare quelle che non risultano indispensabili prima dell’attivazione del tunnel. Fasi, dunque, che hanno utilità intrinseca anche nel caso di una futura mancanza di copertura finanziaria per l’attuazione globale del progetto. Perché il problema indifferibile è proprio quello dell’adeguamento alle specifiche tecniche d’interoperabilità della rete centrale, che fatte salve alcune limitazioni nella tratta di valle (come in tutte quelle di pianura) sono possibili. Come di fatto sta avvenendo in Italia con il potenziamento delle linee e dei terminali oggi in corso da Bari a Torino.
La tua risposta alla prima questione ha in un certo senso se restiamo concentrati su un aspetto tralasciando altri questioni. Come ben sappiamo, la deduco dalla preparazione della tua risposta, che il mondo dei trasporti l’efficacia viene da una gestione GLOBALE e ciò significa che ognuno dei parti deve essere efficace nei suoi compiti. Nel nostro caso il fallimento dell’autostrada ferroviaria Orbassano-Aiton non è a causa di limitazioni del tracciato della linea storica ma bensì la pessima e fallimentare gestione imprenditoriale. Anche se trasferiamo 50% dei tir su rotaia, la linea storica regge il carico, lo ammette indirettamente RFI in base all’ultima relazione dei dati di trasporti merci sulla linea storica rispetto alla potenzialità. ( se ricordo bene, ne viene utilizzata solo circa 15-20%). L’incapacità non deve essere una scusa per fare le opere “tampone”.
Ma sopratutto bisogna essere coerenti su una cosa: Com’era cent’anni fa il mondo dei trasporti? Di che tipo di mezzi di trasporto? Dirai, treno a vapore, macchine con motori a combustione interna molto inquinanti. Adesso, sono trascorsi 100 anni, il treno è diventato “ecologico” e circolano le “prime” auto elettriche e ibride (in mezzo un’evoluzione incredibile di tecnologia). Lo scenario attuale è identica tra 50 anni, secondo te? NO di certo! Nel 2050, quando il tunnel non sarà ancora nemmeno pronto, di altri lotti non ne parliamo nemmeno, su questo devi essere sicuro, sarà già proibito da un pezzo la vendita di mezzi (auto, tir) a combustione interna (sono già state approvate le leggi in alcuni Paesi UE, in largo anticipo) tal da rendere invalida la tua teoria di SI TAV a causa dei tir inquinanti perché semplicemente il progresso tecnologico rende i tir ecologici, a costo zero per le infrastrutture ( tranne le stazioni di rifornimento che dovranno adeguarsi al cambio di tipo di alimentazione, da benzina/diesel a elettricità). Nello stesso tempo il progresso tecnologico ci permetterà di applicare i nuovi miglioramenti alla capacità di trazione dei locomotori da superare agevolmente la criticità della pendenza della linea storica.
Non è fantascienza, è semplicemente l’evoluzione, 10 anni fa non esistevano i smartphone, che ne sappiamo di quale nuove diavolerie tecnologiche nell’arco di 40-50 anni (sempre se i no tav saranno buoni) quando sarà pronto SOLO il tunnel?
La risposta te la sei data da solo, ossia i tuoi soldi, assieme a tanti altri contribuenti, nel cesso.
Mi pare eccessiva la fiducia in un progresso tecnologico che limiterebbe le emissioni inquinanti (che non sono peraltro l’unico effetto negativo dell’autotrasporto) trovandola priva di riscontro in studi e monitoraggi condotti a livello europeo, anche dai più importanti istituti di ricerca (es. Fraunhofer-Institut). Non dimenticare che soltanto lo scorso anno il traffico al Bianco ha subito pesanti limitazioni per il superamento a Chamonix dei livelli di guardia. Preoccupante la situazione anche in Maurienne. Dati aggiornati in https://www.bav.admin.ch/dam/bav/it/dokumente/themen/verlagerung/alpenobservatorium-2015.pdf.download.pdf/alpenobservatorium-2015.pdf
Dici che molto è cambiato nello scenario internazionale ed è vero. Infatti il trasporto oggi predominante è quello del combinato (soprattutto non accompagnato). Che sarebbe tuttavia quasi inesistente al Frejus se non ci fosse l’AFA. Circa la quale non parlerei affatto di “fallimento” ma di limiti oggettivi di espansione dovuti alle criticità della linea. Infatti occorrono due loco per una massa di traino che è un terzo di quella di un treno di pianura. Ingiungendo un costo di circa 330 euro in incentivi per unità di carico (contributo peraltro allineato a quello fino a oggi sostenuto dalla ROLA Svizzera).
Ne consegue che contribuendo oggi Francia e Italia con 10 mln/anno a un traffico alternativo a circa 30.000 TIR, se l’AFA dovesse rendersi alternativa a un milione comporterebbe una spesa di 330 mln/anno. In meno di 30 equivalente a quella della realizzazione del tunnel di base (non mettendo in conto ulteriori spese per potenziamento e messa in sicurezza della linea conformemente alla più recente normativa comunitaria).
Ma il problema è ancora un altro perché un’autostrada ferroviaria costituisce una risposta parziale alle odierne esigenze di mobilità. Per le quali occorre pensare a lunghe percorrenze con materiali ordinari (come quelli di cui dispongono i grandi operatori di trasporto). E non i costosi Modalohr oggi in uso all’AFA o la formazioni di treni su percorrenze ridotte (ulteriormente penalizzate dai tempi). E sono poi proprio queste esigenze che si traducono nel concetto di “interoperabilità” sotteso al sistema della rete centrale. Nonché elemento del riconosciuto “valore aggiunto europeo” che ha valso alla NLTL il cofinanziamento UE del 40%.
Volendo dimenticare l’UE possiamo tornare all’esempio svizzero. Nel 2016 sono transitate nella confederazione 40 mln/tonn di merci; soprattutto su ferro grazie ai poderosi incentivi e a linee storiche più vantaggiose del Frejus per sagoma e massa trainabile. Eppure è in ultimazione il sistema Alptransit con tunnel di base (per complessivi 129 km) su due assi (Gottardo e Lötschberg). Nello stesso anno sono transitati ai confini italo-francesi 42 mln/tonn, al 92% su strada. Troppa cosa un tunnel di base su un unico asse?
Continui a giudicare l’utilità del tunnel utilizzando dati attuali o al massimo a breve termine, che diventeranno obsoleti e insignificanti quando il tunnel sarà pronto perché lo scenario sarà totalmente diverso da quello attuale, nell’arco di 50 anni non sarà rimasto nulla di identico rispetto alle dinamiche della nostra società attuale. Il traffico inquinante da lei ripetutamente citato non può essere un dato perpetuo perché il petrolio è un fonte non rinnovabile ed, finirà entro 2060-2080 secondo diversi studi scientifici. Si badi bene che, non è che prossimo al termine della riserva, si cambi tutto in un solo giorno il parco circolante degli automezzi. Il cambiamento è già iniziato da diversi anni ed sarà graduale nei prossimi anni fino a rendere sconveniente l’utilizzo dei combustibili fossili.
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Nello stesso tempo, entro 1-2 decennio, mentre il tunnel non sarà oltre 50% del suo completamento (sempre se i miei fratelli no tav saranno buoni) circoleranno i primi tir con la guida autonoma. Questo rivoluziona, se non è già atto in questo momento per le auto, la concezione dei mezzi di trasporto. Non possiamo sapere se nel 2050 il treno sarà ancora il mezzo più ecologico e convenente, perché né lei né io abbiamo la sfera del cristallo. La soluzione migliore è sospendere i lavori a tempo indeterminato finché saranno chiari i dati e rispondere alle reali necessità (come il Terzo Valico) e non alle previsioni spesso fuori misura. La soluzione è sotto gli occhi di tutti, migliorare l’interoperabilità della linea storica.
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Paradossalmente, la scrivo in modo provocatorio, la risposta all’ultima domanda te la sei data da solo dopo la tua analisi, che l’asse Francia-Italia è collegata con 3 autostrade e solo due linee ferroviarie (tralasciando il Cuneo-Nizza)…chi manca la terza? Investire per collegare Aosta-Sallanches con un tunnel di 50km con un profilo altimetrico identico del tunnel NLTL, così è più interoperabilità, logica e funzionale su tre assi del confine (Ventimiglia, Modane, tunnel sotto Monte Bianco). Ovviamente, da un degno NO TAV andrò a protestare in Valle d’Aosta se dovesse prendere in considerazione questa teoria, per danni ambientali.
Per quanto mi riguarda, stiamo andando leggermente in fuori argomento del post, ma saprai bene qual’è l’idea dei no tav riguardo alle compensazioni ed, non c’è niente da obiettare davanti alle questioni etiche.
Un saluto
Marco e Ugo47 esprimono in modi diversi il sommo godimento che può provare un servo consapevole di esserlo.
Nel mondo sono in grande compagnia ma fortunatamente molte teste pensanti esistono ancora.
Esserlo è uno sforzo quotidiano, a volte non se ne hanno doti sufficienti, altre volte, nonostante il massimo impegno, i risultati che si riescono ad ottenere sono oltremodo modesti, tra questi sicuramente i miei.
Cominciamo da Marco.
I tir passavano nei paesi perché ingenuamente si erano dati priorità e consenso al tunnel di Bardonecchia.
Non scorgi similitudini con l’ossessione di realizzare per primo il tunnel di base tav?
Senza il tunnel di Bardonecchia i tir sarebbero passati da Ventimiglia e dal Bianco come avevano fatto in precedenza ma qualcuno volle creare un nuovo business, sulla pelle di qualcun altro.
Qualcuno ha mai sentito parlare di tir, euro zero e nefaste loro correlazioni nelle valli Po, Maira, Gesso, Varaita, Pellice, Chisone, Sangone, Lanzo, Orco, Soana?
Lottava = terza persona singolare del verbo lottare. Verbo molto amato nella nostra Valle.
L’ottava potrebbe essere una sinfonia, è sicuramente un’autostrada ma non la nostra che è ben trentaduesima.
Contesto ambientale e salute.
Con quale logica per il fatto di aver subito scelte sbagliate, come la scarsa qualità delle acciaierie, dovremmo continuare ad imbottirci con gioia di veleni di ogni tipo?
Il pane delle famiglie di Taranto e delle Terre dei Fuochi lo vorresti per i Tuoi figli, per il loro futuro?
Se una centrale nucleare francese dovesse fare il botto tanti saluti, ci si rivedrebbe dal Creatore, ma anche questo non è buon motivo per avvelenarci nel frattempo con qualcos’altro.
F.F.O.O. sono costose? Sicuramente si ma non per colpa di chi le subisce.
A questi poveri cristi, servi del peggior padrone, comandati ad un compito infame ed infamante, almeno uno stipendio glielo vogliamo riconoscere?
Sui loschi e sull’harem mi arrendo per incapacità ad orientarmi negli stati confusionali.
Con Ugo47 si può essere sintetici.
Per coerenza:
Chi parla di coerenza non dovrebbe mai aver votato per Matteo Renzi e la sua cricca.
Chi viaggia con voli low cost perché non può permettersi i prezzi del frecciarossa dovrebbe battersi per un grande aeroporto nella piana di Susa (o nelle colline di Siena).
Chi ama l’opera e a grande lirica, anziché andare in frecciarossa all’arena di Verona, dovrebbe farsi costruire l’alta velocità per avere in cambio un teatro sull’uscio di casa (a sua volta accanto all’alta velocità con faraoniche barriere anti rumore per dargli un senso).
Chi vorrebbe tutto e subito pensando che sia progresso, respiri un pò meno, smettendo di emettere dai suoi polmoncini quel Co2 che una moltitudine di giocattoli moderni, tecnologici, veloci quanto inutili, emettono a profusione nell’atmosfera, che è di tutti anche di quanti ancora sanno andare, e volentieri, molto più piano.
Bravo. Ottima risposta.