dall’UFFICIO STAMPA TELT
TORINO – Sono 81 i bandi di gara articolati su 12 cantieri operativi tra Italia e Francia per la realizzazione della sezione transfrontaliera della linea Torino-Lione che, secondo le stime, riguarderanno oltre 20mila imprese e 8mila lavoratori, diretti e indiretti. In particolare gli appalti lanciati tra il 2017 e il 2019 hanno un valore di 5,5 miliardi di euro, come previsto dal planning del Grant Agreement sottoscritto con l’Unione Europea. I numeri dei lavori dell’opera sono stati illustrati questa mattina all’Unione Industriale di Torino nel corso di “Telt at Work”, la prima tappa del roadshow informativo che si replicherà a Lione il prossimo 21 giugno e toccherà poi le principali capitali europee.
La presentazione è stata organizzata dal promotore pubblico italo-francese in collaborazione con Unione Industriale e Ance Collegio Costruttori di Torino, Confindustria e Ance Piemonte, Transpadana. Ad aprire la giornata: il Commissario di Governo, Paolo Foietta, i presidenti di Unione Industriale, Dario Gallina, ANCE Torino, Alessandro Cherio, e Telt, Hubert du Mesnil. Presenti rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, delle associazioni di categoria, tra cui API, CNA, Confagricoltura, e dei sindacati.
Gli aspetti tecnici, economici, normativi e le tempistiche dei bandi di gara, distinti per dimensione e tipologia, sono stati illustrati alla platea di oltre 230 imprese da Mario Virano, direttore generale di Telt, e approfonditi nei rispettivi ambiti di competenza da Maurizio Bufalini, direttore divisione tecnica, Marie Pierre Cordier, direttrice giuridica, e Alessandro Jannetti, direttore amministrazione e finanza, insieme a Jean-François Corté, presidente della Commissione Contratti.
Gli 81 bandi sono distribuiti su 12 cantieri operativi: 9 per i lavori suddivisi per area geografica (tra le interconnessioni alla linea storica in Italia e in Francia) e 3 per le attività connesse (valorizzazione dei materiali di scavo, sicurezza, impianti e tecnologie). Nel dettaglio 45 gareriguardano le lavorazioni civili articolate su quattro fasce (fino a 5 milioni di euro, tra i 5 e i 50 milioni di euro, tra i 50 e i 500 milioni e tra i 500 milioni e il miliardo e 300 milioni euro) e 36 servizi di ingegneria. Secondo le rilevazioni statistiche fatte durante i cantieri per le gallerie geognostiche di Chiomonte e di Saint-Martin-La-Porte, si stima che i lavori coinvolgeranno, tra appalti e subappalti, circa 20mila imprese per contratti di ogni genere: da quelli minori alle opere più importanti.
“La nuova linea ferroviaria Torino Lione oggi è una realtà in progress: i cantieri sono aperti e stanno partendo i bandi per l’assegnazione dei lavori – ha ricordato Dario Gallina, presidente dell’Unione Industriale di Torino – Sono convinto che l’opera offrirà un sostanziale impulso all’integrazione con l’Europa in termini di trasporti, logistica e mobilità. Ma sono altresì convintoche l’opera avrà ricadute economiche ed occupazionali significative per la nostra area offrendo la concreta opportunità alle nostre imprese di lavorare anche oltre confine”.
“Per il tessuto imprenditoriale delle costruzioni la linea non è importante solo per l’infrastruttura in sé ma per le ricadute in termini di riqualificazione e attrazione di investimenti stranieri – ha commentato Alessandro Cherio, presidente di ANCE Torino – Sappiamo che saranno realizzati molti lavori propedeutici, accessori e complementari per i quali sarà indispensabile coinvolgere imprese attrezzate, strutturate, operanti sul territorio e quindi conoscitrici dello stesso. Fare in modo che le imprese locali non vengano scavalcate ma diventino parte integrante del progetto non significa fare del ‘localismo’, ma dare alle imprese di Torino e provincia un’occasione di rilancio dopo quasi un decennio di crisi”.
“Ritengo – ha affermato Fabio Ravanelli, presidente di Confindustria Piemonte – che questo evento sia un’ulteriore dimostrazione che la Lione Torino è una realtà indiscutibile, dopo oltre 25 anni di un dibattito democratico che ha riscontrato la condivisione dell’Europa, di Francia e Italia, delle regioni Piemonte e Auvergne Rhone Alpes e della maggior parte delle comunità locali direttamente interessate dall’opera. Un’opera che supporterà le economie e i territori del Corridoio Mediterraneo per centinaia di anni, come ha fatto egregiamente il traforo del Frejus inaugurato nel 1871 e che quindi – in questa prospettiva – sarà in grado ampiamente di reggere a qualunque analisi costi benefici. Ora si tratta di riuscire a coinvolgere efficacemente nella realizzazione del tunnel il nostro sistema delle imprese, non dimenticando di lavorare anche per un uso concreto delle risorse complementari, destinate ai territori”.
“Dopo 26 anni dal primo dibattito italo-francese, dove venne presentato lo studio di fattibilità della linea, finalmente abbiamo l’onore di assistere all’avvio di una grande opera utile al nostro territorio e alla nazione – ha evidenziato Giuseppe Provvisiero, presidente di ANCE Piemonte – Un’opera strategica che rappresenta un’irripetibile occasione di sviluppo in termini di competitività e di crescita del tessuto economico, grazie all’effetto anticongiunturale che agisce sulla crescita dei territori e sulle loro capacità di sostenere il sistema produttivo, migliorando anche la qualità della vita della collettività. Siamo lieti che in questa grande infrastruttura TELT abbia prestato la dovuta attenzione a favorire il coinvolgimento delle imprese locali per la realizzazione dell’opera”.
“Con la presentazione delle gare del tunnel di base della Torino-Lione, parte la realizzazione della tratta più importante del Corridoio Mediterraneo, unica e fondamentale arteria ferroviaria europea a Sud delle Alpi – ha dichiarato Franco Miller, Presidente di Transpadana – E’ un’occasione straordinaria, anche in virtù dell’opportuna diversificazione dei tagli degli appalti operata da TELT, per l’intero sistema delle imprese che aderisce a Transpadana, nata 27 anni fa proprio per promuovere la realizzazione della connessione transalpina, che sono certo fungerà da stimolo e traino per il completamento del corridoio ad est di Brescia”.
“Le piccole e medie imprese dei territori interessati da grandi opere generalmente hanno come loro orizzonte di attesa i lavori in subappalto – ha sottolineato Mario Virano, direttore generale di Telt – invece l’idea della Società è di avere un numero significativo di gare rivolte proprio a questo sistema. Abbiamo quindi deciso di attivare una tornata di bandi di pezzatura medio piccola, che normalmente sono molto interessanti per le PMI: TELT sta infatti per lanciare numerosi contratti fino a 50 milioni di euro, oltre a quelli molto grandi fino a 1,3 miliardi.
Forse sono state invertite delle cifre. 20mila imprese per 8mila lavoratori. Se ogni impresa ha un lavoratore ci sono almeno 20mila dipendenti. O no????
Ma andè a caghè
Mi spiace per Ugo47 ma le cifre di Virano sono giuste.
Il millantato lavoro se lo spartiranno 20.000 imprese, e anche di più, mentre sarebbe un risultato strepitoso se a svolgerlo fossero davvero in 8.000, ça va sans dire, sfruttati e malpagati.
Con penna felice e grande scoramento ne scrisse il Giudice Imposimato ancor prima che i Valsusini riscattassero Venaus.