TEATRO: AD AVIGLIANA OTTAVIA PICCOLO CON “COSA NOSTRA SPIEGATA AI BAMBINI”

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Orchestra Multietnica di Arezzo e Ottavia Piccolo (Foto di Antonio Viscido)

dall’UFFICIO STAMPA “BORGATE DAL VIVO”

AVIGLIANA – “Quello che ho imparato è che dovremmo solo cercare le parole, tutto qui, semplicissimo, e quindi ti dico, insomma mi sbaglierò, ma se Cosa Nostra noi riuscissimo a spiegarla come ai bambini, se ci provassimo almeno a raccontargliela, beh se cercassimo di dirglielo, tutto credo sarebbe diverso” (Elda Pucci).

A volte, per spiegare le cose, dovremmo solo cercare le parole. Trovarle. Infine dirle, ad alta voce. La cosa più semplice. Raccontare di come a Palermo, il 19 aprile 1983, per la prima volta nella storia della città, una donna, Elda Pucci, la Dottoressa, è eletta Sindaco. Raccontare poi di come sempre nel mese di aprile, un anno dopo, il giorno 13, Elda Pucci, la Dottoressa, è sfiduciata. Raccontare infine di come a distanza di ancora un anno, il 20 aprile del 1985, la casa di Piana degli Albanesi di Elda Pucci salta in aria spinta da due cariche di esplosivo. Nel prima, nel mezzo, nel dopo, lì dove tutto si impasta come la calce, come la colla, i miliardi dell’eroina, gli assassinii del Generale Carlo Dalla Chiesa, di Michele Reina, di Piersanti Mattarella, di Pio La Torre, dello scrittore Pippo Fava, il cemento di Vito Ciancimino, gli Inzerillo, i Badalamenti, i Buscetta, l’avvento di Totò Riina. Chiddi forti, chiddi no e chiddi più.

E la città di Palermo che per la prima volta, durante il mandato di Elda Pucci, la Dottoressa, si costituisce parte civile in un processo di mafia. Se riuscissimo a spiegare Cosa Nostra come ai bambini, tutto sarebbe diverso. Eppure le parole più semplici, a volte, sono quelle più difficili da trovare, quelle che solo il teatro riesce a dire.

Un’attrice, un ensemble di voci, il palcoscenico: la storia di una donna, di una città, di un anno. Ottavia Piccolo e i Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo arrivano ad Avigliana domenica 22 gennaio per la stagione Scene dal Vivo, realizzata dall’Istituto Musicale Città di Rivoli G. Balmas e Associazione Revejo. Con le parole di Stefano Massini danno forma e struttura a un teatro necessario, civile, in cui il racconto dell’etica passa attraverso le parole, i timbri e le azioni di coloro che spesso non hanno voce.

NOTE DI REGIA DI SANDRA MANGINI

“Cosa Nostra spiegata ai bambini” è la biografia poetica di Elda Pucci nell’anno in cui fu sindaco di Palermo. Era il 1983/1984, quello dell’ascesa dei Corleonesi a capo di Cosa Nostra, un periodo particolarmente sanguinario. Elda Pucci era pediatra e fu portata alla guida della città dalla Democrazia Cristiana per dare un segnale di cambiamento, ma si trattava evidentemente di uno specchietto per le allodole.

Elda, dal canto suo, commise l’errore di operare con coscienza e onestà, nel rispetto del ruolo istituzionale che le era stato affidato, andando a mettere il dito su un sistema di interessi saldamente intrecciati tra Cosa Nostra e la politica stessa. Per questo motivo non arrivò a governare nemmeno un anno e fu sfiduciata.

La sua voce è quella di una donna che ha tentato, con atti semplici e decisi, di contrastare la pratica mafiosa nelle sedi di governo, rifiutando la connivenza con quello Stato-ombra o contro-Stato che è la mafia.

A un fenomeno di tale gravità, tuttora attivo ma poco percepito in quanto tale, protetto da una sorta di rimozione diffusa, se non da vera complicità, si contrappone la chiarezza di pensiero e d’azione di Elda, che ci riporta all’universo infantile da lei ben conosciuto, quale strada per il cambiamento del destino del nostro paese e delle nostre stesse vite.

La storia di Elda sindaco è scandita in dieci episodi, ognuno dei quali porta il nome di un bambino: Gegé, Ruggero, Sasà, Ancilina i suoi pazienti dei quartieri poveri, le cui storie affiorano alla sua memoria come esemplificazioni che illuminano ciò che le sta accadendo.

C’è anche un capitolo dedicato a Totò, un piccolo Salvatore Riina agli esordi della sua scelta criminosa; e, significativamente, c’è un capitolo finale intitolato a Elda, in una sorta di identificazione con lo stato di fragilità e impotenza dell’infanzia. In uno spazio narrativo e sonoro mutevole, denso di enigmi e apparizioni, Elda combatte contro l’ombra e il silenzio, senza riuscirci. Una storia talmente reale da far venire i brividi.

LA SCHEDA DELL’ARTISTA

Ottavia Piccolo è attrice di teatro, cinema e televisione nata a Bolzano nel 1949. Fa il suo esordio a undici anni in “Anna dei miracoli”per la regia di Luigi Squarzina accanto ad Anna Proclemer. In seguito lavora con i più grandi registi teatrali italiani, da Visconti a Strehler, da Ronconi a Lavia, da Cobelli a De Lullo, a Castri. Ancora Visconti è il primo a dirigerla per il grande schermo, nel “Gattopardo”; e anche qui la carriera della Piccolo è segnata da maestri d’eccellenza: Mauro Bolognini e Claude Sautet, Pierre Granier-Deferre e Pietro Germi, Ettore Scola e Luigi Magni. In televisione Ottavia è presente dapprima con la prosa e gli sceneggiati nelle stagioni del bianco e nero, poi in fiction di grande popolarità sia in Italia sia in Francia, dove è apprezzata dai tempi (1970) del suo palmarès a Cannes, ottenuto con “Metello”. Il suo impegno in teatro non ha conosciuto soste e negli ultimi anni, che hanno visto una sua intensa collaborazione col drammaturgo Stefano Massini, ha portato in tournée, di quest’ultimo, “Donna non rieducabile”, un memorandum su Anna Politkovskaja diretto da Silvano Piccardi. Sempre di Massini, “Processo a Dio” (regia di Sergio Fantoni), “7 minuti” (regia di Alessandro Gassmann; anche al cinema, con regia di Michele Placido), “Enigma” (regia di Silvano Piccardi) ed infine “Occident Express” con l’Orchestra Multietnica di Arezzo.

LA SCHEDA DELLO SPETTACOLO

“Cosa nostra spiegata ai bambini”. Una produzione Officine della Cultura, Argot Produzioni e Centro d’Arte Contemporanea Teatro Carcano. Con il contributo di Regione Toscana e Ministero della Cultura.

Di Stefano Massini con Ottavia Piccolo e regia di Sandra Mangini. Musiche di Enrico Fink eseguite dal vivo da I Solisti dell’Orchestra Multietnica di Arezzo. Visual di Raffaella Rivi, disegno luci di Gianni Bertoli, direttore di scena Paolo Bracciali e fonico Gabriele Berioli.

ORCHESTRA MUTIETNICA DI AREZZO

Massimiliano Dragoni: doppio flauto, percussioni e salterio
Luca Roccia Baldini: basso
Massimo Ferri: chitarre e mandolino
Gianni Micheli: clarinetto basso
Mariel Tahiraj: violino
Enrico Fink: flauto

Lo spettacolo teatrale si terrà nella serata di domenica 22 gennaio alle ore 21 presso il Teatro fassino di Avigliana. Il costo del biglietto d’ingresso è di 15 euro mentre 10 quello ridotto. Si ricorda che le prevendite sono disponibili cliccando il seguente link Vivaticket.com.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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