TERREMOTO, IN NEPAL C’È UNA MAESTRA DI SNOWBOARD DELL’ALTA VAL SUSA: “STO BENE, È UN’AVVENTURA CHE NON AUGURO A NESSUNO”

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Tra gli italiani che sono ancora in Nepal nei giorni del terremoto, c’è anche una maestra di snowboard dell’Alta Val Susa, e più precisamente della Scuola dei Monti della Luna di Cesana. Si tratta della giovane Giulia Manfrin, che – terminata la stagione sciistica – aveva scelto alcuni giorni fa il Nepal, come bellissima meta di vacanza ed escursioni in alta montagna. Giulia è molto conosciuta in Val Susa, dove lavora in inverno come maestra da cinque anni: vive a Venaria, mentre d’estate fa l’istruttrice di surf in Portogallo.

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Fortunatamente sta bene e non le è successo nulla. Lei stessa lo ha comunicato a tutti i suoi amici, tramite il social network Facebook: “Grazie a tutti quelli che mi hanno contattata, pensata, chiesto notizie alla mia famiglia – scrive Giulia – io sto bene anche se un po’ scossa… Ora attendo istruzioni per poter tornare a casa. Sono vicina al popolo nepalese, agli sherpa che hanno perso le loro case e riescono ancora a regalarci un sorriso. È una situazione assurda, un’avventura che non auguro a nessuno”.

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Una tragedia che ha provocato centinaia di vittime, e che ha ovviamente ha colpito profondamente la maestra di snowboard: “Oggi attraversare Kathmandu è stato uno spettacolo raccapricciante – spiega la giovane, sempre su Facebook – la povera gente seduta sulle macerie, accampata per strada, che scappava su bus stracarichi di persone in cerca di un posto sicuro; le case divelte dalle fondamenta, crollate, crepate…io voglio ricordare il Nepal così, meraviglioso, con persone meravigliose…sono vicina alla popolazione nepalese e rinnovo il mio invito a fare donazioni per comprare viveri, coperte e medicine..oggi all’aeroporto di Ktm raccoglievano ogni genere di bene e nel mio piccolo mi sono sentita di aiuto..fate lo stesso, vi sentirete meglio”.

Intanto, la famiglia e gli amici di Giulia attendono di rivederla al più presto in Italia, e che possa atterrare a Caselle, sperando che il ministero degli Esteri attivi velocemente il trasporto di lei e degli altri italiani rimasti ancora là.

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