TOUR DE FRANCE: UN VALSUSINO CON LA GRAZIELLA DA CLAVIERE AL COL DU GALIBIER

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di LAURA BELLANDO

CONDOVE – Fa parte del gruppo “Fanatic Grazielle Condove Valsusa”, Protest, la Graziella che martedì 2 luglio, da Claviere ha raggiunto il Col du Galibier in occasione del Tour de France. Quasi 100 chilometri, 99,91 per l’esattezza, per 1.900 metri di dislivello, con un rapporto 52/20 in modalità “slow cycling”, per godersi a pieno tutta la bellezza del paesaggio. La protagonista dell’impresa, la Graziella gialla, Protest, un modello di bici pieghevole, costruita dalla casa “Maino” nel 1984, con ruote di diametro 20 centimetri, del peso di 15,50 chilogrammi. Perché con la Graziella si possono fare anche queste pedalate, a dimostrarlo il proprietario Nicola Ferri, appassionato valsusino. Un invito, a tutti i proprietari di Grazielle, ad unirsi al gruppo “Fanatic Grazielle Condove Valsusa” martedì 9 luglio, in occasione della pedalata alla Bierfest, a Rivera di Almese. La partenza prevista per le ore 19 dalla piazza Martiri della Libertà di Condove. Non è necessaria alcuna iscrizione, né prenotazione e non saranno previsti costi. Sarà sufficiente presentarsi con la Graziella e aver voglia di un po’ di sano divertimento, in compagnia di bella gente.

 

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7 COMMENTI

    • Mi hai tolto il commento dalle dita. Graziella ampiamente rimaneggiata. Premesso che non c’è nulla di straordinario nel farsi 100km x 1900m di dislivello per uno che va abitualmente in bici, trovo queste uscite abbastanza futili. Farsi un giro del genere con rapporti del tutto inadeguati è solo un buon modo per spaccarsi muscoli e ginocchia. Ha lo stesso senso di farsi il
      Moncenisio in auto tenendo sempre la quinta marcia.

      • ….ma perplesso hai mai provato a fare qualcosa…..visto che oltre a ciclista sei anche medico….poi penso sarai meccanico….ingegnere …sembri tutto tu…!!!!! Prova a scendere tu da una discesa anche non tanto ripida con i freni originali di una graziella e poi che senso ha commentare le imprese di persone che hanno una passione e non danno fastidio a nessuno o forse danno fastidio a quelli che nella vita sono solo invidiosi…..

        • Non è una impresa, è un normale giro in bici, quello che dà fastidio è che venga definita tale. A me basta essere ciclista. Il Galibier l’ho fatto decine di volte da entrambi i versanti (senza articoli sul giornale), incluso il giorno del Tour visto che ero tra quelli che si sono goduti l’ennesima vittoria di Tadej. I V-brake sono sufficienti per ogni discesa, non servono i freni a disco, sebbene utili se montati su bici adeguate. Oltretutto la discesa del Galibier sul Lautaret non è niente di che. Di appassionati di Graziella, ma anche mezzi più improbabili o vintage, che si fanno i più famosi passi alpini in bici ce ne sono parecchi, ma questo è il primo che vedo con i freni a disco.

  1. Personalmente preferisco farla con una Bmw Gs 1250, notte in hotel con raclette, mega colazione la mattina, e si riparte verso la Costa azzurra..

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