TRAGEDIA ALLA GOJA DEL PIS, PARLA UN TESTIMONE: “ARTUR È SCIVOLATO PRIMA DI ARRIVARE IN CIMA, IL VIDEO SERVIVA PER UN CASTING”

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INTERVISTA DI ANGELO FRANCO

ALMESE / RIVOLI – A ricordare Artur Cacciolari, il ventunenne annegato tragicamente mercoledì pomeriggio nella conca della Goja del Pis, è Alessandro Pietrolini, amico del ragazzo e direttore artistico della compagnia Sonics di Rivoli, comunità di artisti circensi e performer presso la quale lavorava anche il giovane Artur.

“Prima di tutto sono un amico, noi siamo una bella famiglia e in questi casi ciò che prevale è chiaramente il lato umano”, precisa Pietrolini.

Lei, insieme ai soccorsi, è stato tra i primi ad arrivare sul luogo della tragedia: di fronte a quale scenario vi siete trovati?

“Dopo la telefonata di Daniele, l’amico sopravvissuto, abbiamo fatto partire i soccorsi. L’elicottero ha tratto in salvo il ragazzo, che si era preoccupato di inviarci la posizione esatta del punto dove si trovava Artur. Così lo abbiamo raggiunto nonostante le condizioni avverse. Quando siamo arrivati, l’acqua che cascava giù, prepotente, cattiva, faceva paura”.

Cosa è successo in quel tragico pomeriggio?

“Eravamo convinti che Artur si fosse tuffato, ma in realtà non ci è riuscito. È caduto prima di arrivare in cima, in prossimità della corda per l’arrampicata. È scivolato ed è finito in acqua. Adesso il corpo è sotto sequestro e siamo in attesa degli esiti dell’autopsia”.

Artur stava girando un video per un provino?

“Voleva realizzare un video per un casting della Compagnia di Franco Dragone che richiedeva un tuffo da 5 metri di altezza…ma Arthur, persona fuori dagli schemi, voleva tuffarsi dalla cascata del Goja, alta 15 metri”.

Si potrebbe dire che è morto inseguendo una sua passione…

“È morto facendo una cosa che non andava fatta, questa è la realtà, non c’era motivo di andare lì durante la tempesta”.

Amava molto la sua attività artistica?

“Assolutamente. Ci sono persone che nascono per fare delle cose, e lui era destinato a fare questo lavoro, era un multi-talento nato per fare questo”.

Come vuole ricordare il suo amico Artur?

“Lo ricordo così come vorrebbe essere ricordato, con il sorriso, quello di un ragazzo solare, eclettico, fuori dagli schemi, grande filosofo di vita e grande filosofo della felicità”.

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