TRAGEDIA IN VAL SUSA, CACCIATORE MUORE IN MONTAGNA PER UN COLPO D’ARMA DA FUOCO

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VENAUS – Tragedia sulle montagne della Val Susa. Emilio Tornior – un cacciatore del 1945, residente a Sant’Antonino – è morto oggi pomeriggio, per un colpo di arma da fuoco.

L’incidente è avvenuto nei pressi del rifugio Avanzà, nella zona della punta Mulatera, in Val Cenischia, a quota 2500 metri. L’elisoccorso ha trasportato il corpo della vittima alla camera mortuaria dell’ospedale di Susa. Al rifugio, sempre con elicottero, sono arrivati anche i carabinieri della Compagnia di Susa, per ricostruire quanto accaduto. Il corpo senza vita è stato ritrovato da un malgaro, che ha dato subito l’allarme.

Sul sentiero sono arrivati gli uomini del soccorso alpino con l’elicottero, constatando il decesso. Pare che la causa della morte sia accidentale: l’uomo è scivolato, e dal fucile gli è partito un colpo, che è stato letale. Sono in corso ulteriori accertamenti medico-legali.

Il rifugio Avanzà (dal sito del Comune di Venaus)

Il rifugio Avanzà (è la più “alta” struttura ricettiva del territorio di Venaus), di proprietà del comune di Venaus, è un ex casermetta militare situata nei pressi del colle omonimo (il colle separa la Val Clarea dalla Val Cenischia, sul fianco sud del Giusalet).

L’immobile, voluto dallo Stato sabaudo come ridotta (la ridotta è una piccola opera di fortificazione militare), aveva essenzialmente il compito di permettere la vigilanza su possibili invasioni dal Col Clapier; già operativo in periodi antecedenti l’era napoleonica, ha conservato queste prerogative fino al secondo conflitto mondiale.

Lasciato incustodito è stato depredato di suppellettili, cimeli e l’incuria lo ha ridotto ad un rudere; la Pro Loco di Venaus si fece promotrice della ricostruzione accollandosi 20 mila ore di lavoro volontaristico dal 1973 al 1993 e ne cura tuttora la gestione.

Di fondamentale importanza per le ascensioni nella zona del monte Giusalet, il rifugio, attrezzato con 24 posti letto e una cucina a disposizione del pubblico, è aperto dalle ore 18.00 del sabato alle ore 17.00 della domenica da luglio a settembre, e tutti i giorni nelle prime tre settimane di agosto. Per le emergenze, nel periodo in cui non è gestito, il rifugio dispone di un locale aperto per sei persone.

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