TRAGEDIA IN VALSUSA: DONNA SI GETTA DAL BALCONE DELLA CASA DI RIPOSO E MUORE

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SANT’AMBROGIO DI TORINO – Domenica 26 febbraio, al mattino, un’anziana ospite della casa di riposo Residenza Rosanna in Via Caduti per la Patria, si è gettata dal balcone ed è deceduta. Sul posto sono intervenuti i carabinieri e l’ambulanza 118, ma purtroppo non c’è stato nulla da fare. La donna soffriva di depressione.

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4 COMMENTI

  1. Le più sentite condoglianze alla famiglia…ci si chiede solo che cosa fanno gli operatori sanitari invece di sorvegliare pazienti difficili e spesso disperati all’interno di queste strutture

  2. Perchè non usate le dita per fare giardinaggio invece di dgt sulla tastiera TAVANATE . Se accendete il cervello vi renderete conto che è impossibile sorvegliare ogni singolo ospite di una RSA 24/7 . O vogliamo metterli tutti in regime di 41 bis gli ospiti delle RSA ? Poi anche se è tremendo per i cari della signora deceduta , ogni persona ha il diritto di scegliersi il proprio destino e va rispettata ogni scelta .

    • Ci sono scelte dettate dalla disperazione, che con un po’ di aiuto e ascolto potrebbero essere diverse, meno traumatiche per il paziente deceduto e per la famiglia… La solitudine e la mancanza di affetto che vengono a crearsi in queste strutture, di cui a volte non si può farne a meno o per patologie particolarmente invalidanti o per assenza di familiari, cioè persone sole al mondo, sono l’essenza della depressione di molte persone che decidono di farla finita solo perché non si sentono amate e comprese. Molti starebbero meglio assistiti a casa loro dove hanno un circondario di vicini conosciuti e possono magari ancora fare 4 passi e scambiare due parole, ma piuttosto che incentivare l’assistenza domiciliare, si fa presto a rinchiudere anche chi potrebbe ancora restare a casa… forse dovremmo imparare qualcosa dai Paesi scandinavi dove l’assistenza domiciliare è eccezionale, e parlo per esperienza avendo avuto un’amica Finlandese, e quando il ricovero è inevitabile, bisognerebbe metterci più umanità e valorizzazione dell’essere umano oltre a non legare alle sedie a rotelle chi potrebbe ancora camminare, solo per non avere responsabilità in caso di cadute. Scarseggiano purtroppo empatia, affetto verso l’anziano ospite pagante e anche, in molti casi, riabilitazione fisica ed emotiva per rendere la vita un piacere e non un peso. Gli anziani vengono trattati come persone incapaci di intendere e volere, non si chiede quasi mai la loro opinione, se hanno parenti fanno da filtro con la RSA senza che l’ospite manco lo sappia anche se è in grado di comprendere, se non hanno parenti sono abbandonati a loro stessi.

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