GRAVERE – È morto l’operaio caduto mercoledì pomeriggio nel pozzo, mentre lavorava nel cantiere dell’Acquedotto di Valle lungo la statale 24. La vittima aveva 60 anni: si chiamava Giuseppe Macrì, viveva a Ivrea e lavorava per la ditta Mattioda, subappaltatrice per la Smat. Gli mancavano pochi mesi per andare in pensione. Intanto i carabinieri indagano sulla dinamica dell’incidente e hanno interrogato i colleghi della vittima. Sul posto sono arrivati anche i sindacati e lo Spresal. La procura di Torino ha sequestrato il cantiere, aprendo un’inchiesta sui fatti avvenuti.
L’uomo si trovava all’interno di un tombino per verificare la tenuta della condotta in pressione: all’improvviso una paratia ha ceduto ed è stato colpito da un tubo d’acciaio. L’operaio è caduto, rimanendo tramortito, ed è stato investito da circa 10mila litri d’acqua. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco di Torino con due elicotteri e le squadre speciali subacquee, oltre al nucleo 91 di Susa, insieme all’ambulanza di soccorso avanzato della croce rossa di Susa.
non ce nessuna sicurezza sul lavoro le ditte devono attivarle immediatamente!!!!!!!!!!! e certe verifiche bisogna farle con macchinari apposta ma non da persone umane!!!!!!!!! non e giusto che uno CI DEVE RIMETTERE CON LA VITA PER QUESTI LAVORI