TRAGEDIA IN VALSUSA: INCIDENTE IN MOTO SULLA STATALE, MUORE IL GIOVANE FABIO VACCA

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EXILLES / SALBERTRAND – Tragedia sulle strade della Valsusa. Gravissimo incidente, nella tarda mattinata di sabato 24 giugno, sulla statale 24 del Monginevro. Un motociclista, Fabio Vacca (32 anni) di Gravere, saliva da Susa in direzione Oulx, ha perso il controllo della moto e si è schiantato violentemente contro il muro, nella terza galleria della statale tra Exilles e Salbertrand. Purtroppo è deceduto: sul posto è intervenuto l’elisoccorso del 118, ma non si è potuto fare altro che constatare il decesso. A causa dell’incidente si sono formate delle lunghe code sulla statale 24, poco prima di Exilles. Viveva in Valsusa la vittima dell’incidente in moto avvenuto sabato 24 giugno, in una galleria tra Exilles e Salbertrand sulla statale 24 del Monginevro. Si tratta di Fabio Vacca, 32 anni, giovane carrozziere che da poco tempo aveva aperto a Meana di Susa, in proprio, l’officina Vrf Garage. Fabio Vacca era molto conosciuto e stimato per la  grande professionalità nel suo lavoro, con una grande passione per il mondo dei motori. Sabato 24 giugno, per motivi ancora da accertare, mentre percorreva la strada statale 24 del Monginevro tra Exilles e Salbertrand ha perso improvvisamente il controllo della suo moto, schiantandosi contro il muro della galleria. Purtroppo non c’è stato nulla da fare, nonostante l’intervento del 118 con l’elisoccorso e l’ambulanza.

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22 COMMENTI

  1. Terribile…la strage infinita..
    Ma è logico che in quel tratto ..tutto curve ci siano ancora i 70 orari????
    E ti sorpassano pure se rispetti il limiti???io vedrei al max i 50….e gli autovelox!!!
    Sopratutto le moto purtroppo..ma nn solo..gli incoscienti viaggiano sulle due ma anche sulle quattro ruote..
    Parlo x conoscenza diretta!!!

    • Pur condividendo il principio, ti stai sbagliando perché il tratto delle gallerie in cui è avvenuto l’incidente non è quello tutto a curve. È quasi un rettilineo di più di 1km.

  2. Ciao Fabio, ti ho conosciuto solo oggi, nel giorno della tua morte. La prima testimone di quel corpo esanime in mezzo alla carreggiata, il primo dei due autoveicoli a sopraggiungere a pochi minuti dalla tragedia. In un attimo ero fuori dall’ abitacolo ed ho immediatamente chiamato i soccorsi, la polizia stradale, i carabinieri. Ho tenuto d’ occhio la strada affinché nessuno, come stavo rischiando di fare io, ti potesse investire: eri un grumo nero, in una zona d’ ombra, sull’ asfalto scuro.Ti ho osservato per molti minuti ma al primo, veloce sguardo mi sono resa conto che non ce l’ avevi fatta. Un corpo ormai vuoto e scomposto in terra. Ho pensato che, se fosse successo a me, avrei voluto che qualcuno se ne prendesse cura e gli stesse vicino, fino all’ arrivo dei soccorsi. Eri bello, ho pensato osservando quel che rimaneva del tuo volto. Eri giovane, troppo per morire oggi. La tua immagine nella mia mente sarà dura da dimenticare. Riposa in pace.

    • Grazie per essergli stata vicino sino all’ arrivo dei soccorsi e per le tue belle parole….si era bello,era pieno di vita e voglia di fare, divertente,un appassionato di motori come tanti ma non uno sbandato…una giovane vita persa perché la vita a volte è ingiusta… abbraccio immensamente suo papà Roberto e gli faccio le più sentite condoglianze…era molto amato

    • Buongiorno Elena, sono Sabrina la cugina di Fabio. A nome di tutta la nostra famiglia la ringraziamo per quello che ha fatto in quel tragico momento e avremmo anche piacere di farlo di persona. Le lascio il mio contatto fb così da contattarmi privatamente se le va.
      Sabrina Ariu.

  3. Guai a scrivere una cosa simile. Hanno ancora ragione loro! Le statali sono state costruite per essere circuiti; se vedi una colonna d’auto, ad esempio, sei tenuto a fare lo slalom per togliertele prima possibile da davanti. Se vedi un rettilineo, devi accelerare tutto quello che puoi! Al semaforo devi invadere la corsia opposta perché te lo impone il codice della strada. Se il limite è 70, vabbe’, si sono sbagliati, lì
    sicuramente si puo andare si 120km/h. Hanno ragione loro!

    • Gli automobilisti invece sono dei santi, rispettano sempre il codice della strada e i limiti! Ma per favore! Quante volte ho rischiato di essere investita sulle strisce pedonali da un rimbambito che invece di guardare la strada faceva altro.
      Lei proprio non sa cos’è il rispetto per una persona morta. Che nè sa perchè è successo, magari si è sentito male, magari un animale gli ha tagliato la strada. Prima di sputare sentenze , informatevi

      • Il fatto che gli automobilisti non siano dei santi non vi autorizza a fare i teppisti. Con l’auto certe manovre semplicemente non le puoi fare. Non si tratta solo di rispettare i limiti, come dovrebbe aver inteso dai miei esempi. E il rispetto per una persona morta non ha nulla che vedere con il comportamento delinquenziale della maggioranza di coloro che guidano una moto (noti bene: ho detto maggioranza, non totalità. Glielo sottolineo in modo che non si senta in dovere di dire una volta ancora che gli automobilisti non sono dei santi). Non so esattamente cosa è successo, non ero lì, come immagino non fosse lì nemmeno lei. Ogni sabato e ogni domenica però assisto alle accelerate dei motociclisti sulla 25, come molti altri. E mi chiedo (e chiedo a lei) quante volte nei numerosi incidenti che ci sono stati, questi sono stati dovuti a malori o animali che attraversano la strada? Quanti dovuti a cause esterne? Qual è la probabilità di un simile evento? Qual è invece la probabilità che andando più veloce che puoi, ad un certo punto tu possa perdere il controllo del mezzo? O, se le fa piacere, qual è la probabilità che, leggendo Whatsapp mentre si guida, si metta sotto qualcuno? Piuttosto che puntare il dito contro chi vi ricorda che la strada non è una pista, fareste miglior cosa a prendere in considerazione il comportamento che tenete in moto. Da una parte avrei preferito non commentare, dall’altra se continui a stare in silenzio non fai che giustificare certi atteggiamenti nell’indifferenza di chi dovrebbe comportarsi meglio e di chi dovrebbe controllare e non lo fa. Molte persone rinunciano e hanno rinunciato a muoversi nel fine settimana proprio per evitare incidenti. Perché per uno che mette a rischio la propria vita deliberatamente, ce n’è un altro che subisce quella decisione. Detto questo, mi auguro che abbia ragione lei, che alla fine (malauguratamente) sia stata una causa esterna al motociclista la ragione di quell’incidente. Ma questo vale poco ormai.

  4. Brava Elena, ci rappresenti.
    Così anche oggi contiamo morti e feriti nelle nostre strade .
    Non ha importante la prevenzione e la sicurezza nel nostro sistema ,ma a quanto pare è vitale vendere moto super potenti ,e tutto un grande business

  5. E’ morta una persona (non importano le circostanze), CRETINO, non hai il minimo rispetto per la vita altrui. Chiuditi in casa e restaci per sempre.

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