TROPPO SPAZIO ALLE MOTO: LA REGIONE BOCCIA IL PEDAGGIO SULLE STRADE STERRATE E MILITARI DELLA VALSUSA

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“Nessuno ci ha coinvolto, chiedo a tutti di valutare quanto ci guadagnamo e quanto ci perdiamo. Al massimo, ragioniamo su percorsi dedicati alle moto”, sono le parole di Antonella Parigi, assessore regionale al Turismo, in merito al pedaggio per le strade militari e sterrate della Valsusa, da parte dei motociclisti.
L’arresto della Regione sarebbe giustificato dal fatto che il progetto AlpsMoto.Tours provocherebbe più costi che benefici, e la proposta di far pagare un pedaggio dai 6 agli 8 euro non sarebbe stata accolta.

Il piano dei 25 Comuni della Valsusa per istituire un ticket destinato ai motociclisti che vogliono percorrere gli oltre 800 chilometri di strade bianche, cioè sterrate, non dovrebbe “diventare una legittimazione, bensì un vincolo applicato su una parte di turismo residuale all’interno di una programmazione che punta ad altre forme di fruizione sostenibile della montagna”, come precisano dalla Regione.

Parigi non vorrebbe concentrarsi solo sulle moto, ma dare spazio anche a ciclisti, corridori e semplici appassionati di montagna: per farlo, a breve verranno convocati in Regione i Comuni valsusini ideatori di AlpsMoto e insieme si penserà ad una soluzione alternativa, come per esempio individuare una serie di strade da riservare alle moto.

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8 COMMENTI

  1. Quindi farà pagare anche i ciclisti e chi fa trekking? Benissimo.
    Per me il problema è che non ci si rende conto che se si dovesse andare su queste strade solo a piedi e in bici le perderemmo nel giro di qualche anno.
    Bisogna sfruttare questo patrimonio che abbiamo a disposizione cercando di puntare ad un mototurismo fatto per bene.

  2. il “mototurismo” fatto per bene non è di certo quello proposto dai sindaci. Io capisco che chi ama andare in moto debba e possa avere dei circuiti belli e interessanti anche in montagna, ma questo non deve essere a discapito soprattutto di chi la montagna la ama percorrendola a piedi o in bici. Ma avete la benchè minima idea di cosa voglia dire camminare e/o pedalare in ambienti senza fumi e smog? E fare trekking o cicloturismo dovendo fermarsi ogni due per tre per far passare le moto e tapparsi la bocca per non respirare i fumi di scarico, non mi pare proprio una soluzione intelligente!
    Ma che i ns sindaci, vadano a farsi un giro in Trentino, ci stazionino per una settimana, e forse riusciranno a capire cosa vuol dire davvero valorizzare la montagna accontentando moto-bici-camminatori. Lì ci sono km di piste ciclabili (vietate ai motociclisti) e km di strade percorribili dai motociclisti. Ci sono sentieri montani stupendi per gli amanti del trekking e dove i motociclisti non possono scorazzare. Eppure cari signori, in Trentino ci sono centinaia e centinaia di motociclisti, centinaia e centinaia di ciclisti e centinaia e centinaia di persone che fanno trekking.
    E chiedersi il perchè???

    • In Trentino vi sono molti passi alpini asfaltati e il mototurismo avviene su questi percorsi. Sulle strade sterrate e sui sentieri solo a piedi e ove possibile in mtb altro che enduro selvaggio sulle sterrate. Ad esempio la strada Dell Assietta si presterebbe ad un mototurismo rispettoso, a patto di non scorrazzare a tutta manetta evitando inoltre scorciatoie e digressioni nei pascoli alpini. Cioè vale anche per i 4×4 e soprattutto per gli esteri che a casa loro sono rispettosi Dell ambiente ma vengono sulle Alpi italiane a fare la Parigi Dakar. Per i motorizzati comunque non guasterebbe far pagare un pedaggio.

  3. Se si vuole fare il paragone con il Trentino bisognia sapere che li le strade aperte alle moto sono tutte asfaltate come lo Stelvio il Tonale il Mortirolo ecc…Da noi dovrebbero fare lo stesso! Comunque per chi come me vuole fare delle belle escursioni a piedi in Valle di Susa c’e’ una miriade di sentieri che evitando la polvere e gli odori dei mezzi a motore arrivano a toccare gli oltre 3000m.delle nostre montagne! Le strade sterrate lasciamole a chi sempre come me ha la possibilita’ di avere dei mezzi offroad per percorrerle (e’ bellissimo anche questo). Se tutti quanti andassimo a camminare o in bici sulle autostrade sai che odori e che rischi??? Riccardo da Cesana Torinese

  4. Coi controlli che ci sono (pochi) le moto ci saranno lo stesso , questa poteva essere un opportunità per legalizzare i motociclisti che usano queste strade incassando soldi per la manutenzione delle stesse

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