di FRANCESCA FREDIANI Consigliere regionale M5S Piemonte e MARCO SCIBONA Senatore M5S
La seconda canna di sicurezza del Frejus non deve trasformarsi in tunnel di transito. E’ la posizione del Movimento 5 Stelle in Regione Piemonte ed in Parlamento. A Palazzo Lascaris è stato presentato un ordine del giorno (primo firmatario Francesca Frediani) per impegnare la Giunta a ritirare la DGR 1048 del 16 febbraio 2015 che acconsente alla modifica della destinazione d’uso del tunnel. Come giustamente evidenziato dalle associazioni ambientaliste, condividiamo l’idea di come “sicurezza e transito” siano due concetti distinti, non certo intercambiabili a piacimento.
Nello stesso documento ricordiamo le affermazioni dell’attuale assessore alla Sanità Saitta (ai tempi presidente della Provincia di Torino) apertamente contrarie all’ipotesi di conversione del tunnel. “La Provincia di Torino – tuonava Saitta solo nel giugno 2013 – è contraria a qualsiasi aumento di capacità di traffico automobilistico ipotizzato per la seconda canna del traforo del Frejus: lo abbiamo ribadito ufficialmente a Roma, nel corso della conferenza dei servizi convocata per la modifica al progetto originario. La seconda canna del Frejus dovrà essere realizzata esclusivamente come canna di sicurezza: ben venga l’aumento della sicurezza nel tunnel autostradale del Frejus, ma non l’incremento del traffico”. Passato qualche mese pare abbia fatto una bella piroetta, oggi infatti la Giunta di cui fa parte va nella direzione contraria.
Proporremo il nostro ordine del giorno anche alle amministrazioni locali della Valle di Susa affinché condividano, insieme a noi, le richieste su questo tema. Anche in Senato abbiamo fatto sentire la nostra voce attraverso una mozione presentata da Marco Scibona. Il documento impegna il Governo a garantire che la seconda canna del Frejus venga utilizzata esclusivamente per questioni di sicurezza e ad escludere che sia utilizzata per fini che possano portare ad incremento di traffico. Si chiede inoltre che con la seconda canna in funzione sia comunque garantito il limite di transiti attuali volto ad una riduzione di traffico nell’area oltre che migliorare l’offerta del trasporto ferroviario così da favorire lo spostamento del trasporto merci dalla modalità gomma a quella su rotaia (come indicato dal Protocollo di attuazione della Convenzione per la protezione delle Alpi del 1991 nell’ambito dei trasporti), anche in modo da raggiungere finalmente quella saturazione della linea storica che era indicata come requisito fondamentale per l’avvio dei lavori del TAV.raddoppio