di FABIO TANZILLI
Il progetto del tunnel ferroviario sotto il Monginevro, che dovrebbe collegare la Francia del sud con la Valle di Susa e Torino, ed in particolar modo Briancon con Oulx, sarebbe un flop dal punto di vista economico. Lo dicono i risultati degli studi appositi presentati pochi giorni fa a Digne, durante un convegno istituzionale promosso dalle autorità locali francesi (Consiglio Regionale Paca, Alpes de Haute Provence, Camera di Commercio, ecc) proprio per capire i costi-benefici dell’opera che da anni i francesi spingono di realizzare, per migliorare i collegamenti con Marsiglia. Con onestà, senza pregiudizi ideologici! pur essendo a favore dell’opera i politici francesi hanno voluto ascoltare i risultati di questi studi. Ed é stato dimostrato che ogni possibile scenario sarà redditizio.
Sono state presentate le tre ipotesi progettuali, ma al termine dell’incontro é emerso che “nessun scenario permette di massimizzare il rendimento dell’investimento iniziale”. I rappresentanti degli uffici di studio Arcadis e Trafalgare hanno presentato i risultati del lor lavoro a Digne. Tre scenari sono stati analizzati, secondo gli aspetti tecnici, realizzando un tunnel lungo 25 km sotto il Monginevro entro il 2025, comparando l’impatto ambientale con i dati socio-economici. Un’opera che, a seconda delle opzioni, potrebbe costare dagli 1,8 ai 6 miliardi di euro.
La soluzione più economica: il treno di montagna con fermate a Claviere e Oulx
Questa ipotesi prevede una spesa di 1,8 miliardi, con la creazione di una nuova linea elettrificata, per far passare sotto il tunnel un treno di montagna riservato a viaggiatori e turisti, con due fermate a Monginevro/Claviere e a Oulx. Un treno “leggero”, a diesel ibrido o elettrico, ma in grado di salire lungo pendii con un dislivello del 22%. Ma le ricadute sarebbero minime: un aumento del 2% sul traffico nazionale, e del 10% su quello internazionale.
La soluzione “mista”, con Parigi e pochemerci
La seconda ipotesi, definita “mista” prevede una spesa di circa 2 miliardi di euro e sette anni di cantiere. Con la possibilità che sotto il Monginevro passino pochi treni merci e convogli della notte, di collegamento tra Briancon e Parigi, con l’estensione e l’aggiunta di fermate di altri Tgv a Oulx e Modane. Con quest’opera, si ridurrebbero i tempi di percorrenza tra Marsiglia e Torino di 1 ora e 45 minuti, così come i tempi di viaggio tra Briancon e Parigi (quasi 3 ore in meno). Secondo i risultati presentati a Digne, questa linea potrebbe raggiungere i 712.000 viaggiatori annuali sotto il Monginevro, incrementando i flussi verso Parigi.
La soluzione più costosa e meno redditizia
La terza ipotesi, quella più costosa, ha un prezzo di circa 6 miliardi di euro: prevede il trasporto di merci utilizzando le strutture sulla linea esistente, con un raddoppio dei binari, creare un nodo di interscambio a Gap per connettersi con la futura linea Torino-Lione, il potenziamento della stazione di Briançon, e l’elettrificazione della linea Gap-Briançon. Una vera “grande opera”, che però secondo gli studiosi “non avrebbe redditività prima dei 50 anni di sfruttamento”.
Nonostante queste titubanze, il Consiglio Regionale della Provenza-Alte Alpi-Costa Azzurra va avanti, e lancerà in accordo con la Commissione Nazionale ai Trasporti la cosiddetta fase del “dibattito pubblico”: saranno coinvolti i Comuni, le associazioni ambientaliste e di categoria, nonché la popolazione interessata dal passaggio dell’opera, facendo leva sulla volontà di uscire dall’isolamento trasportistico. Il Debat Public é un metodo che la Francia utilizza sempre prima di far partire i grossi investimenti, saggiamente, a differenza di quanto hanno invece fatto le autorità italiane nel caso della Tav Torino-Lione.