di ROBERTO BORGIS (ex Sindaco Bardonecchia)
BARDONECCHIA – Ogni estate puntuale come la canicola ad agosto, scoppia la polemica sul turismo estivo di Bardonecchia, sulle finte notizie di un tutto esaurito o meglio di un tutto esaurito che in realtà riguarda solo la settimana di Ferragosto, su un turismo privo di giovani, sul mitico Trentino Alto Adige (che però gode di infinite agevolazioni statali ) ecc..
In realtà quello che accade è uno scontro di narrazioni, o meglio per dirla con un termine di moda, di storytelling, dove da un lato qualcuno in modo più o meno opportunistico vede tutto roseo e chi dall’altra racconta solo aspetti negativi. Ogni narrazione in sé, qualunque essa sia, ci fa perdere sempre un certo coefficiente di verità, di precisione.
Certo è indubbio che nel 2019 occorra un Wi-Fi libero funzionale ed efficiente che copra tutto il paese, così come è indubbio che per avvicinare un pubblico giovanile sia necessario ampliare un certo tipo di intrattenimento musicale anche trovando nelle pieghe dei regolamenti la possibilità di creare divertimento, svago, ed eventi, musicali e non, capaci di attrarre un pubblico sempre più ampio.
A corollario di questa narrazione del negativo che, anche a ragione, rivendica un galateo minimo nella correttezza dell’informazione, esiste anche una narrazione della vita e del positivo. Una narrazione fatta dai tanti imprenditori privati, piccoli e grandi, che investono su Bardonecchia, dai commercianti ai ristoratori, dalle scuole di sci alle palestre di fitness, che ancorati alle vere domande del turismo bardonecchiese, pronunciano, espongono idee, fanno iniziative, riscoprono e inventano tutto l’anno.
Non so se questa potrà essere una dinamica del futuro sufficiente, immagino di no, perché ritengo sempre più strategica una sinergia pubblico privato, ma certo è che queste persone come direbbe lo zingaro Melquíades, in “Cent’anni di solitudine” di Gabriel Garcia Marquez: “costoro sanno risvegliare l’anima”..di un paese”!!
PS = La mattina per prendere una brioches e un caffè presso un’altra nota ed eccellente caffetteria/pasticceria di Bardonecchia occorre aspettare dieci minuti, avvicinarsi al banco e ordinare e di certo non perché sono gli unici rimasti.
Ottima riflessione e complimenti per sua padronanza linguistica.
Si tratta però sempre di un approccio “tenere i piedi in due scarpe” per cercare di accontentare tutti.
Tutte le amministrazioni di Bardonecchia soffrono di questa patologia, compresa l’attuale.
E alla fine si finisce per non accontentare nessuno.
Bisogna prendere posizioni forti in politica “che siano carne o pesce”.