di MAURIZIO BERIA (Presidente Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea) e GIORGIO MERLO (Assessore Comunicazione Unione Montana Comuni Olimpici Via Lattea)
Tutti conosciamo, soprattutto noi amministratori della Via Lattea, l’importanza del sistema neve. Un sistema che produce reddito, occupazione, investimenti con una forte e massiccia ricaduta turistica.
Ora, per uscire dal generico e dalla incertezza, servono però posizioni chiare e decisioni politiche trasparenti ed efficaci. Pur sapendo, come ovvio e scontato, che molto se non tutto, dipende esclusivamente della curva epidemiologica che quotidianamente ritma e condiziona le singole decisioni politiche ed amministrative.
Sappiamo con altrettanto buon senso che non tutto, come ovvio, può essere solo una questione di euro, cioè economica. Se gli impianti di risalita saranno aperti è certo che si genera maggiore Pil che però, al contempo, rischia di dover coprire i maggiori costi sanitari per nuovi e potenziali contagi. Se si decide di non aprire, come pare orientato il Governo Conte, è ovvio che si deve provvedere con rapidità ed efficacia al ristoro dei mancati incassi dei vari operatori colpiti dalla chiusura. Resta, inoltre, da definire il danno causato dal cosiddetto “fermo macchina” nonchè gli effetti psicologici negativi per gli stessi operatori e soggetti che non potranno godersi la neve nel periodo natalizio.
Scelte politiche, comunque sia, che esulano dalle singole amministrazioni locali e dagli operatori del settore e che vanno, a questo punto, definite e disciplinate solo e soltanto a livello sovra nazionale ed europeo. Sarebbe, infatti, curioso se l’Italia decidesse di chiudere tutto per motivi di prevenzione e di sicurezza sanitaria e i paesi confinanti assumessero decisioni contrastanti se non opposte sul medesimo tema. Sarebbe un atteggiamento incomprensibile nonchè punitivo per un settore importante della economia del nostro paese.
È chiaro infine, e va pur detto, che a fronte della sconsiderata libertà di movimento autorizzata dal Governo nel periodo estivo a favore delle realtà turistiche balneari, non si può non comprendere, se non giustificare, anche la irritazione dei comprensori sciistici per i nuovi, seppur fondati, orientamenti politici del Governo Centrale.
ma cosa ci si può aspettare da un governo di dilettanti come questo.
in germania ed in Inghilterra sembra inizino a vaccinare a dicembre. da noi a gennaio… forse.
Le scuole sono state aperte e subito dopo chiuse, i mezzi di trasporto non sono stati potenziati, sono state smantellate le ogr, cassa integrazione erogata alla c…o, gente che ha perso o perderà il lavoro. disoccupazione giovanile a mille, hanno permesso che l’ italia diventasse il campo profughi d’ europa
però hanno dato incentivi per i monopattini e le biciclette, reddito di cittadinanza a gogò, svuotato le carceri ed altre amenità.
ma è possibile che la gente che lavora e si dà da fare debba essere presa a calci nel sedere da questi buffoni???
giusto per dirne una… domenica scorsa in un simpatico centro, suppongo sociale, (torino nord) una bella tavolata di una ventina di persone. queste situazioni però vengono permesse. (visto con i miei occhi mentre passavo di li, quindi poteva vedere l’ assembramento chiunque!).
dare la possibilità a chi vive di turismo invernale di lavorare assolutamente no. non se ne parla.
magari se la Via Lattea o Bardonecchia si fossero chiamate rispettivamente centro sociale via lattea o centro sociale Bardonecchia allora forse potevano aprire!!!
Se davvero vogliono mandare dal c..o l’ economia, beh devo dire che ci stanno riuscendo benissimo.
Maledetti untori dell’Alta Valle!
Mi dispiace tanto per gli operatori del settore che con spirito di sacrificio aspettavano tutto l’anno questo momento.
Ma viviamo in Italia non aldilà delle Alpi,
Non possiamo permetterci una apertura per poi chiudere tutto a gennaio febbraio,voliamo bassi ,e stiamo con i piedi per terra.quando avremo ottenuto l’immunità di gregge forse possiamo permetterci di riaprire tutto in piena sicurezza.
Han voluto che i ristoranti e negozi si munissero di plexi glass disinfettanti a più non posso, mascherine guanti ecc, perpoi vedere tutta questa sventura. Ma allora non era meglio chiudere a ottobre la frontiera Italo francese, visto che al di là c erano contagi numerosissimi, sigillare x 2 mesi il territorio italiano, lasciare aperte le farmacie e I negozi x i beni di prima necessità, ma no aperti tutti persino i parrucchieri che non credo ci si contagi di più o di meno che prendere un caffè. Che governo super intelligente, quasi quasi bisognerebbe fargli un monumento e metterlo al posto del povero milite ignoto tanto a cosa son servito tutti i caduti della prima e seconda guerra mondiale, per vedere un Italia così perduta. Anche i vari Sindaci, che dire….. Non ci resta che piangere, ammesso che si abbia ancora i soldi x comprare i fazzolettini di carta…
Madame, vous êtes d’une naïveté de penser que la deuxième vague de la pandémie vienne de France et qu’il aurait suffit d’en fermer la frontière pour protéger l’italie… et de manière identique que le gouvernement est responsable de tous les maux … La vie ne peut pas s’arrêter complétement, déjà l’activité basique et de nécessité engendre des contacts. Vous devriez reprendre vos cours d’histoire avec la grippe de Hong-Kong de 1969, dont les réseaux ne pouvait terroriser la population.