SESTRIERE – Pensando già alla fase 2 in cui si dovrà “convivere” con il Coronavirus, con l’arrivo dei villeggianti e alla prossima stagione estiva, oggi il presidente del Consorzio Turistico Vialattea (che promuove la località delle montagne olimpiche di Sestriere, Cesana, Pragelato, Sauze d’Oulx, Claviere e Sauze di Cesana) ha diffuso questo messaggio rivolto ai turisti: “Nel comprensorio della Via Lattea trovate uno splendido paesaggio alpino con grandi spazi a disposizione per la vostra vacanza estiva all’insegna di sport, natura e divertimento”.
L’obiettivo è chiaro, far ripartire le attività turistiche: “Siamo pronti ad accogliervi per soggiornare nel clima fresco e frizzante delle nostre montagne in relax e tranquillità, nel rispetto delle norme per la sicurezza di tutti” conclude Bonetti.
M’ smia fora cume ‘n pugioel.
Il covid ha fatto danni anche al cervello, sognano a occhi aperti, beati loro. Ma ci crederanno veramente?
Non dicono nulla di strano e nemmeno da sognatori, dicono che ci sono grandi spazie e possibilità di stare all’aria aperta in sicurezza. Io piuttosto di andare in un “acquario” al mare, vado in montagna a farmi lunghe passeggiate alla dovuta distanza sociale. Voi fate quell che vi pare, la ma casa in montagna mi spetta.
Gent.mo Gimondi,
aria aperta, sicurezza e seconda casa (in montagna non in un acquario) possono convivere ma occorre qualche distinguo.
Le prime due sono sicuramente più abbondanti nel deserto dei Gobi che in tutte le valli alpine ma non pare che a Lei piacerebbero molto fruirne.
La terza, di cui immagino sia felice proprietario, potrebbe essere ovunque ma, ovunque fosse, non apparterrebbe ad un distretto turistico perché di questo potrebbe non averne affatto bisogno, bastandole le prime due.
Quindi è probabile che nella sua casa potrà tornarci (prima o poi), che i residenti non l’additeranno più come un untore, che i residenti riprenderanno a lamentarsi di quanto poco spende sul posto avvalendosi di questa casa, che le gite all’aperto torneranno ad essere la norma ma tutto questo potrebbe avvenire in un deserto turistico per l’impossibilità di offrire nei modi e nelle stagioni precedenti l’offerta di massa o da “tutto esaurito” che erano il pane di questo territorio.
E’ la concreta possibilità di creare un’offerta nuova, accogliente, sostenibile e remunerativa, che lascia perplessi e preoccupati.
Gino Bartali
(l’è tutto sbagliato, l’è tutto da rifare)
Aggiungendo: non sarà affatto facile se e quando sarà possibile farlo.
Carissimo Bruno,
forse lei ha ragione, il deserto del Gobi ha più spazi a disposizione delle valli montane; vorrà dire che mi prenderò in affitto una tenda berbera e andrò in vacanza li.
Non è detto che ci sia la stessa frescura ma sicuramente troverò il giusto distanziamento sociale.