Altri 105.000 euro da raccogliere in 10 giorni per risarcire Ltf. I No Tav ce la faranno a raccogliere altri fondi? Ltf vuole i soldi subito, ha fretta di incassare da Perino, Bellone e Vair gli oltre 215.000 euro di risarcimento per aver bloccato i sondaggi dei terreni con le trivelle del 2010 all’Autoporto di Susa. La scadenza l’ha resa nota lo stesso Perino durante un’assemblea dei No Tav: “Questa sera, ai nostri avvocati, è arrivato il fax dell’avvocato Mittone (LTF) con la richiesta del pagamento di quanto stabilito dal giudice del tribunale di Torino, sezione distaccata di Susa – scrive Perino – ci danno 10 giorni di tempo per pagare e così. en passant hanno pure provato a farci su la cresta tentando di fregarci 5.107, 73 euro dell’IVA (che non è dovuta in quanto LTF la scarica). In totale con tutti gli ammennicoli vari ci hanno richiesto 215.043,82 euro dieci giorni di tempo per pagare e poi se li vengono a prendere”. Se questa cifra non sarà raggiunta, i tre interessati dovranno metterli di tasca propria, e se non ce li hanno, il tribunale li dovrà pignorare beni e proprietà. E pensare che la raccolta fondi dei No Tav era stata comunque da record: in sole due settimane, dal 20 gennaio, il movimento era riuscito a ottenere offerte e donazioni da tutta Italia, raggiungendo il 2 febbraio la quota di 109.000 euro. Ora occorrerà un ulteriore sforzo, per ottenere i soldi necessari a soddisfare Ltf.
ULTIMATUM DI LTF AI NO TAV: ENTRO 10 GIORNI VOGLIONO I 215MILA EURO, ALTRIMENTI VIA AI PIGNORAMENTI
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