di FABIO ROSSI (lettera arrivata via mail)
Egregio Direttore Tanzilli,
nel complimentarmi per la sua preziosa iniziativa editoriale, colgo l’occasione per inviarle questa mia breve “lettera aperta” per esternarle alcune considerazioni personali relative a Bardonecchia.
Penso che per una cittadina come Bardonecchia sia giunto il momento di assumere un’identità definitiva e poi svilupparla con passione. Durante le mie permanenze in montagna, mi capita di assistere a scenari molto contrastanti: lamente di gente locale contro l’enorme afflusso di turisti durante i periodi di punta, lamentele di Bardonecchiesi sull’assenza di turisti al di fuori dei periodi più significativi, ecc. ecc.
La percezione che ho negli ultimi tempi è che il paese non sia “affiatato” e coordinato, finendo per essere per lo più un triste collettore di possessori di seconde case e solo in modo minoritario di turisti. E’ fuori discussione che nel momento che un paese decide di essere “turistico di punta” sia assolutamente necessario uno spirito di integrazione e collaborazione perfetto fra tutte le parti: istituzioni, imprenditori, commercianti e privati. In caso contrario sarebbe meglio trasformare il paese in “località remota e primitiva di montagna”, evitando così di lamentarsi di turisti “esigenti” in visita al paese.
Ovviamente nessun paese è perfetto, però io credo che a Bardonecchia manchi una direzione precisa di sviluppo e di gestione turistica. Non asserisco che sia gestita male, ma in modo passivo e senza sfruttare le enormi potenzialità di cui dispone. La percezione è che manchi un chiaro obiettivo a lungo termine ed una linea di management turistico simile a quelle di località blasonate con cui Bardonecchia tenta di competere con risultati abbastanza mediocri. Il risultato di questa gestione “passiva” (e non è detto in senso negativo) è che si finisce, al di fuori dei quindici giorni di Natale/Fine Anno, per percepire un’aria triste e spenta, non di un paese vivo che pulsa di turisti anche durante la settimana, con una vita notturna viva, piacevole e stimolante.
Tanto per citare un esempio è sufficiente fare un giro la sera durante la settimana per rendersi conto della situazione “vita notturna/iniziative per i giovani” e comprendere come vi sia una lacuna molto grave. Altre località limitrofe, a parte il fatto di avere una ricettività alberghiera nettamente superiore, hanno saputo forzare una sana collaborazione fra tutti i locali notturni al fine di conseguire un beneficio economico comune. La competizione all’interno di una felice collaborazione, insieme ad un sorriso ed a qualche iniziativa che vada oltre le consuete manifestazioni sportive o culturali (che vanno benissimo, ma non bastano in un paese turistico completo).
Certo è che il primo aspetto da considerare è se al Bardonecchiese interessa veramente avere sempre più nuovi turisti e magari di un certo livello. Se la risposta è negativa, allora va benissimo lasciare le cose come stanno. Altrimenti è palese che siano necessari dei cambiamento radicali. Solo osando e rompendo gli schemi si possono ottenere risultati apprezzabili.
Grazie.
Cordiali saluti,
Fabio Rossi
E proprio cosi bardonecchia sta cadendo in tutto e per tutto …abbiamo un sindaco checnon vale nulla persone che non gli importa nulla di questo paese e bardonecchia va a rotoli