di EDOARDO JOANNAS(studente universitario valsusino a Parigi)
Ieri, nel cielo di Parigi, contro la violenza e il fanatismo, tuonava il grido “Je suis Charlie”. L’atmosfera alla manifestazione era straordinaria. Tutti i presenti manifestavano contro la violenza e il fanatismo difendendo i valori repubblicani.
Ieri, partecipando alla marcia, ho capito quanto i francesi siano fedeli al loro motto nazionale “liberté égalité fraternité” Che è anche riportato dalla Costituzione francese.
Chiunque fosse stato presente ieri, come me, ha potuto capire il reale significato del concetto di “Unità Nazionale”, ovvero la capacità, di fronte ad una grave difficoltà, di abbandonare le frontiere politiche, religiose e sociali per unirsi in un’unica voce e gridare “Liberté”.
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Si è trattato in primo luogo di un momento di lutto. Le bandiere a mezz’asta ricordavano infatti la ragione tangibile per la quale oltre un milione di persone si è in questo pomeriggio riversato nei boulevards hausmanniani della città, ovvero la scomparsa di persone colpevoli di aver espresso la loro opinione.
Tuttavia, se l’atto compiuto dai terroristi aveva l’obiettivo di dividere i francesi e di instaurare un clima di odio fondato soprattutto sulle diverse appartenenze religiose, il popolo francese ha saputo rispondere a questa ignobile provocazione unendosi ancora di più.
Lo stesso spirito che nel 1789 aveva animato i padri della Rivoluzione, ieri si è risvegliato in ogni manifestante e i cori, gli striscioni e gli applausi hanno ricordato in ogni momento l’attaccamento al motto “Liberté, Egalité, Fraternité”, ricordato anche dalla Costituzione.
Ieri il popolo francese ha voluto manifestare non solo in omaggio alle vittime dirette degli attentati, ma anche per dimostrare la sua forza dinnanzi alle dure prove degli ultimi giorni, una forza che non può essere colpita dalle armi utilizzate dai terroristi, ma che al contrario le rende inutili.
In seguito all’attacco della redazione del giornale satirico Charlie Hebdo, all’assassinio di una giovane poliziotta e di un impiegato comunale a Montrouge (cittadina confinante con Parigi) e all’attacco in un mini-market di alimenti cacher la Francia ha infatti vissuto in questi giorni uno dei momenti più bui dalla fine della seconda guerra mondiale (si tratterebbe infatti della serie di attentati più sanguinosi dal 1945 ad oggi).
Ciononostante, il popolo francese non si è piegato alla violenza degli autori di tali crimini, ma, al contrario, ha voluto reagire.
Nella commozione generale che ha regnato in queste tristi giornate nella capitale d’oltralpe, le iniziative di solidarietà sono state innumerevoli e hanno raggiunto il loro apice nella grande Marcia Repubblicana che si è svolta ieri pomeriggio.
Edoardo Joannas