OULX / DERNA – Una valsusina nell’inferno di Derna. La giovane di Oulx Sara Federica Reho, 31 anni, è nella città della Libia devastata un settimana fa dall’alluvione, che ha provocato migliaia di morti e distruzione. Sara Reho è in Libia perché è vice console di Bengasi: infatti dal settembre 2022 lavora al Consolato di Bengasi con questo prestigioso e delicato incarico. Nella notte di sabato 11 settembre un uragano ha colpito la Libia, causando danni terribili. A nord-est del Paese, nella città di Derna, due dighe sono crollate e la città è stata inondata dai fiumi in piena, causando almeno 10mila morti, oltre a migliaia di dispersi (i numeri ufficiali non sono ancora stati resi noti). E già il giorno dopo, domenica 12 settembre, la viceconsole Sara Reho ha raggiunto Derna con la sua squadra per supportare e far sentire concretamente la presenza dello Stato Italiano in questo momento drammatico: la vice console valsusina sta dando assistenza al team di soccorritori italiano e facilitando i contatti con le autorità locali. Come ha riportato il 15 settembre l’ambasciata italiana in Libia sul profilo ufficiale di X (ex Twitter): “L’Italia è sul campo sin dai primi momenti a Derna e Labrak con la vice console di Bengasi (la valsusina Sara Federica Reho ndR) per assistere il capo del Dipartimento della Protezione Civile ed i team di soccorso, e facilitare i contatti con le autorità libiche”. Partita dal piccolo paese di Oulx, dopo la laurea magistrale in Giurisprudenza a Torino nel 2016, negli anni successivi Sara si è specializzata con un master al Centro Alti Studi per la Difesa a Roma, nonché varie certificazioni internazionali e corsi di alta specializzazione nei settori del Diritto Internazionale Umanitario e dei conflitti armati, terrorismo e Sicurezza europea. Dal febbraio 2021 lavora al Ministero degli Esteri, e proprio un anno fa, nel settembre 2022 è stata nominata vice console di Bengasi. Complimenti a Sara e in bocca al lupo per questo importante incarico, motivo d’orgoglio per tutta la Valle di Susa e per Oulx.
Se c’è un casino, c’è sempre un valsusino.