UN’AUTOBIOGRAFIA DEDICATA A BOLLEY, ARTISTA DI BARDONECCHIA

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di IVO BLANDINO

BARDONECCHIA / TORINO – Giovedì 4 ottobre alla Gam (Galleria Arte Moderna) c’è stata la presentazione dell’autobiografia di Eugenio Bolley, noto artista della Valsusa.

Nato 83 anni fa a Gap in Francia, Bolley è vissuto a Torino e nel 1973 lascia la sua professione di dirigente nell’industria meccanica. Si trasferisce per la sua serenità in mezzo alle montagne in alta Valle di Susa, precisamente a Bardonecchia, ed inizia una nuova attività e passione come disegnatore (ma in Bolley fin da bambino c’era questo desiderio della pittura) di cui ne uscirà un grande maestro dallo straordinario talento.

Bolley ha esposto le sue opere in varie parti del mondo, tanto per citare il palazzo dell’Onu di Ginevra in Svizzera e poi in Giappone, ecc. Molto apprezzato dalla critica e da personalità nel mondo della cultura come Armando Testa e Vittorio Sgarbi, che spesso hanno visitato il suo studio bardonecchiese.

Amico di grandi intellettuali come Mario Rigoni Stern, Primo Levi e Tullio Regge, nel 1966 ha realizzato il calendario per la Rai, alcune opere in occasione dei Mondiali di sci del 1997 a Sestriere, per il Palio di Susa ecc. La scelta di pubblicare un’autobiografia del pittore nasce da Luca Filippone, direttore della Reale Mutua torinese, stampato in collaborazione con la casa editrice Allemandi.

Giovedì alla Gam erano presenti tanti amici e collaboratori collaboratori di Bolley (tra cui il prof. Poli del Politecnico e il meteorologo Mercalli) che hanno sottolineato il valore artistico delle sue opere e il grande talento. Al termine è toccato proprio a Bolley intervenire con parole semplici: “Trascorro la mia giornata nel creare, costruire opere e inventare qualcosa, ma passo molte ore nello studio della Bibbia a cui sono molto legato e ringrazio Dio per tutto quello che mi ha dato e per la sua benevolenza”.

Bolley ha percorso oltre sessant’anni di carriera rimanendo coerente con sé stesso, presentandosi quale artista laborioso e sincero, capace di lavorare con assoluta genuinità e intensità anche dopo gli ottant’anni. L’artista di Bardonecchia ha annunciato che metterà all’asta le sue opere e il ricavato sarà interamente devoluto ai bisognosi.

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