dall’UFFICIO STAMPA DI “BORGATE DAL VIVO”
BUSSOLENO – Il DPCM in vigore dal 26 ottobre colpisce duramente un settore già provato nei mesi passati dal lockdown e dalle misure restrittive a cui ci si è dovuti adattare in estate per la riapertura. Certamente la salute è il bene più prezioso, che va tutelato a ogni costo, specialmente quando a essere colpite sono le fasce più fragili della popolazione.
Il mondo dello spettacolo e della cultura in generale, però, vengono spesso considerati come realtà di cui si possa fare a meno, come entità superflue, relegate, per semplificazione e con leggerezza, nella casella “tempo libero”. Ebbene, al di là di come sia davvero difficile immaginare un mondo privo di musei, cinema, teatri, mostre, circo, si tende a sminuire il valore di questo settore. Valore economico di tutto l’indotto culturale, che in un Paese come il nostro dovrebbe essere tutelato e valorizzato. Senza dimenticarne il valore sociale, altro versante fondamentale e strategico. La cultura crea legami, scambi, crescita morale, sviluppo.
Pare ovvio che ci siano cose più essenziali ma dietro la cultura, dietro al mondo dello spettacolo ci sono maestranze, professionalità capaci di lavorare per creare qualcosa che prima non esisteva.
“Borgate dal Vivo” è nato prima come festival, poi come progetto, con lo scopo di valorizzare piccoli luoghi, zone periferiche: portare spettacoli ed eventi al di fuori dei soliti circuiti. E proprio lavorando al di fuori di questi circuiti, le difficoltà non sono mancate. Ma nonostante queste difficoltà, il progetto è cresciuto. Un progetto culturale, capace di creare occupazione e un piccolo indotto.
Nell’ultimo anno solare, nonostante tre mesi di chiusura totale delle attività (nei mesi di marzo, aprile e maggio), “Borgate dal Vivo” è riuscito a portare avanti con continuità le sue iniziative.
12.605 persone hanno seguito dal vivo, in sicurezza, 63 eventi. Abbiamo coinvolto 184 artisti, 16 collaboratori in pianta stabile e 60 maestranze sui diversi progetti. Questo nonostante la cancellazione di parte degli spettacoli della stagione del Teatro Fassino di Avigliana, della stagione MuTevoLe di Rivalta di Torino (riproposta in parte in estate) e della stagione del Teatro di Ventimiglia, oggi chiuso perché colpito mortalmente dal Covid-19 e dal maltempo.
Siamo comunque pronti a ripartire. Non solo con il festival estivo. Già a partire da MuTevoLe e da Scene (la stagione che unisce Avigliana, Rivoli e Balletto Teatro Torino), a fine novembre. A seguire, a dicembre, recupereremo gli spettacoli di Figuriamoci per bambini e famiglie al Don Bunino di Bussoleno.
L’emergenza sanitaria ci scuote e ci preoccupa ma ci fortifica nell’idea che pensare e realizzare eventi culturali per tutti contribuisca a immaginare e costruire futuro.
Bisogna tenere duro!