NEVACHE – “La montagna è un luogo di riflessione: camminando lungo sentieri montani, immersi nella natura, ci si lascia alle spalle i problemi del quotidiano, le frenesie della vita di tutti i giorni, ci si rilassa, tutto si calma, tutto si rallenta. I rumori, il vento, il suono dell’acqua, tutto ci comunica qualcosa, se si è disposti ad ascoltare”: sono le parole di Maurizio Perron, Carlo Abbà e Oscar Franzini, tre artisti valsusini che questa estate hanno creato un’installazione di land art al Lago Verde, in Valle Stetta, interamente in legno.
Visto il grande successo dell’installazione, su richiesta di alcuni fotografi professionisti attirati dall’unicità e originalità del progetto, “The Whale Project 2016” (questo il nome dell’opera), rimarrà in mostra presso il Lago Verde fino al disgelo in primavera. Quindi avete ancora alcuni mesi per poterla ammirare!
Scultori locali che desiderano fare qualcosa per il territorio che da sempre abitano, proponendo il posizionamento di una installazione di land art, che potrebbe essere la prima di altri progetti futuri. “L’ispirazione nasce quindi essenzialmente dal luogo, per poi svilupparsi grazie al confronto e al lavoro comune. La natura ci invita a riflettere e a comprendere che viviamo nella sua continua trasformazione ed evoluzione. I cambiamenti climatici, che sono sempre avvenuti nel passato come nel presente, oggi, a causa dell’interferenza umana e di comportamenti poco consapevoli, stanno avvenendo ad un ritmo molto elevato. Questa accelerazione implica una difficoltà di adattamento sempre maggiore per gli esseri viventi. La balena è stata assunta come simbolo per il nostro progetto, proprio per la straordinaria capacità di adattamento che ha sviluppato nel corso dei millenni. Essa è inoltre uno dei mammiferi che gioca un ruolo fondamentale, sia nello smaltimento dell’anidride carbonica ambientale che nel mantenimento degli equilibri degli ecosistemi marini”.
Il collettivo artistico pefrab è composto da Maurizio Perron, Oscar Franzini e Carlo Abbà.
L’OPERA
È una balena, anzi, lo scheletro di una balena, realizzato utilizzando un materiale ecocompatibile, ossia legno di pino cembro non verniciato. Le parti che compongono la scultura sono tenute insieme soltanto da un tondino di ferro avente diametro pari a 12mm. La lunghezza totale della scultura è di 4,30 m.
PERCHÉ?
L’emergere di uno scheletro di un mammifero che risale a milioni di anni fa oppure una visione su un lontano futuro… Chi può dire che, un giorno, in seguito a grandi cambiamenti, una balena non potrà vivere in questi luoghi? O forse sarà un suo pronipote che si è evoluto e adattato a vivere qui con un clima e un paesaggio profondamente trasformati? La ciclicità del tempo rende tutto possibile, così come l’immaginazione e l’arte.
IL PROGETTO IN FUTURO
Questa installazione, collocata nella splendida cornice del Lago Verde in Valle Stretta, nel Comune di Névache, è solo la prima: il collettivo pefrab infatti ha in progetto altri interventi. The Whale Project 2016 ha riscosso un grande successo sia di pubblico sia di critica, soprattutto all’estero, dove forse la Land Art è più conosciuta. I tre artisti stanno lavorando a un progetto da presentare al 34° concorso internazionale di scultura su neve di Valloire (Francia), dove documenteranno tutto il processo artistico, dalla progettazione al totale scioglimento dell’opera, in linea con la ricerca della sensibilizzazione nei confronti dei cambiamenti climatici.
Nel 2017, inoltre, il collettivo pefrab parteciperà, con l’opera The Whale Project 2016, alla biennale di scultura su legno di Taiwan; un altro progetto verrà presentato al concorso di scultura Trucioli d’Artista di Rivoli; un altro progetto di Land Art verrà presentato all’evento Warming Huts in Canada.
Il sogno dei tre artisti valsusini è quello di progettare in futuro un museo di Land Art a cielo aperto, proprio qui in Valle, sul modello di Arte Sella In Trentino.