VALLE STRETTA SENZA AUTO: LA LETTERA DI PRO NATURA

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comunicato di PRO NATURA ALTA VALSUSA

VALSUSA – Pro Natura Alta Val Susa esprime la sua soddisfazione per le annunciate misure di limitazione al traffico motorizzato in Valle Stretta che saranno in vigore nei fine settimana di Luglio, dal 5 al 20 Agosto ed il 26/27 Agosto. Con l’adozione di questi provvedimenti, dopo decenni di immobilismo (in alcuni casi rivelatosi purtroppo “ostruzionismo”), si compie il primo passo di un percorso che la nostra Associazione ha iniziato ancora diversi anni fa (le prime segnalazioni ai comuni di Bardonecchia e a quello di Nevache furono inoltrate ancora nel 2015). In seguito Pro Natura Alta Valsusa nel 2021 fece un’ulteriore segnalazione alle competenti autorità francesi, sia quelle dipartimentali di Gap sia quelle regionali a Marsiglia. Veniva posta all’attenzione l’inaccettabilità di una situazione che nei mesi estivi vedeva una bellissima valle compresa nella rete europea Natura 2000 (quindi sito speciale sotto tutela ambientale comunitaria) trasformata in una sorta di corridoio saturo di gas di scarico ed in un enorme parcheggio diffuso (nei prati, in mezzo ai pascoli, nei boschi di larici e pini uncinati, etc). Più volte inoltre fummo propositivi, indicammo un piano di viabilità “sostenibile” che prevedeva l’uso di navette pubbliche, la chiusura al traffico motorizzato nei mesi estivi, l’utilizzo dei grandi parcheggi di Pian del Colle per gestire i veicoli in sosta, i servizi di noleggio bike e e-bike nello stesso Pian del Colle, le escursioni naturalistiche guidate con i professionisti, etc. etc. A seguito delle nostre segnalazioni e incalzanti proposte, nell’estate 2021 vi fu il sopralluogo di un ispettore venuto da Gap, che evidentemente constatò l’incompatibilità della situazione in atto con i requisiti richiesti ad un’area Natura 2000. Nell’estate 2022 quindi si riscontrò qualche, pur timido, segnale di regolazione, con la protezione di alcune aree dal parcheggio selvaggio ed una maggior presenza in valle della Gendarmerie francese, che non mancò di sanzionare gli automobilisti e motociclisti, nonché gruppi di persone che facevano campeggio non autorizzato, accendevano fuochi, etc. Le misure ora annunciate sembrano (diciamo sembrano) costituire un meno timido salto in avanti della situazione, che pure presenta ancora ampi margini di miglioramento, soprattutto per quanto riguarda il periodo di interdizione al traffico motorizzato, la sua durata giornaliera, l’avvio della fase “propositiva” (come salire senza auto in Valle Stretta, per fare/conoscere cosa). Ponendo in primo piano un’opportuna comunicazione per sensibilizzare il pubblico istruendolo sul sito e sulle meravigliose qualità dei suoi habitat naturali. Pur esclusi dalla “foto di gruppo in un esterno”, pubblicata da diversi siti internet e giornali, con cui amministratori italiani e francesi si sono presentati al pubblico quali soli portatori del merito della chiusura parziale della strada, come soci di Pro Natura Alta Val Susa siamo orgogliosi di essere stati noi i veri iniziatori di questo percorso di conservazione ambientale, di cui continueremo a chiedere e stimolare la prosecuzione, sino a che in Valle Stretta vengano ad essere vigenti le medesime e più efficaci misure di gestione estiva dell’adiacente Val Clarée che, come sottolineiamo sempre, si trova nel medesimo comune francese! Non ci interessa comparire nelle “foto di gruppo”. Il nostro lavoro si svolge bene anche restando in secondo piano. Semplicemente speriamo che le amministrazioni finalmente ci coinvolgano in uno spirito di leale seria allargata collaborazione. Cogliamo infine l’occasione per segnalare che proprio in quest’ultimo periodo sulla strada della Valle Stretta è stato steso nuovamente del fresato di asfalto in quantità abbondante lungo tutta la piana dei Militi fino ai tornanti sotto i rifugi. Ricordiamo che il fresato di asfalto è considerato “rifiuto tossico” dalle normative europee, salvo bonifica e certificazione di legge che chi effettua i lavori deve avere. Dato che questa operazione è stata già fatta in passato e non si è mai capito bene se i requisiti fossero stati rispettati, ci auguriamo che questa volta lo siano. Torneremo con successivi comunicati per informare sulla questione.

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19 COMMENTI

  1. Perché non chiudete già da Susa così la valle sarà sempre più verde.soprattutto le tasche dei poveri imprenditori rimasti

  2. Pensavo che le strade fossero per consentire di fruire quei bei posti a chi non può raggiungerli in altro modo (e deve accontentarsi di stare fra le auto).
    Poi se a qualcuno danno fastidio le automobili e ne ha la possibilità, può sempre farsi una camminata per andare oltre, no?

  3. Scelta duratura, per evitare annuali spargimenti di fragile fresato e nuvole di polvere, sarebbe una copertura di asfalto. Non si riempirebbe di buche, non si spargerebbe nei prati limitrofi, in breve tempo si coprirebbe di aghi di larice, risultando gradevole, resistente, meno impattante e perfino più economico nel medio lungo termine.

  4. E per chi non può permettersi per motivi fisici di effettuare scarpinate in salita o pedalate , viene a costoro vietato il piacere di godere delle bellezze della natura in alta montagna . Molti come me che amano la natura e fanno di tutto per proteggerla da inquinamento e danneggiamenti , alla luce di queste esagerazioni GREEN che vanno di moda ma che vengono divulgate in modo poco democratico ed univoco ed anche con prevaricazioni e divieti assurdi a volte anche violenti e lesivi della altrui libertà ( vedi attivisti Ultima Generazione ) . Attenzione signori GREEN (molto di moda oggi giorno e molto chic) alla fine i veri ed autentici amanti delle nostre montagne e della natura in genere si stufano di questi vostri eccessi . Esistono sempre delle vie di mezzo , per esempio un numero limitato di veicoli motorizzati , un controllo più attento verso i maleducati inquinatori ecc.ecc. Ma vietare la libertà dei giusti cittadini è sempre pericoloso perchè la maggioranza silenziosa prima o poi si ribella e chi ci rimetterà saranno le montagne e la natura in genere . Ho risposto con un pippone al vostro pippone .

    • Un pippone privo di senso logico che dimostra che non sai manco leggere. La strada è chiusa solo alcuni giorni specifici dalle 10:30 alle 15:30. Chi ha il culo pesante o non può camminare può scegliere giorno e ora in modo adeguato. Ma detto questo, chi ha il culo pesante o non può camminare, non può raggiungere il 99% dell’arco alpino, visto che non esistono strade che vanno dappertutto. Fate finta che non esista nemmeno la strada in Valle Stretta. Andare in auto sempre e ovunque non è un diritto costituzionalmente garantito ad alcuno.

    • E’ chiusa dalle 10,30 alle 15,30 non tutto il giorno e solo per il periodo di alta stagione. Inoltre hanno predisposto un nuovo servizio navetta per chi non può andare a piedi. Le alternative ci sono.

  5. Bhe, quella strada è stata fatta guarda caso dalla SITAF!!! Attraversa la valle Stretta e quindi anziché far camminare le persone fino ai rifugi, come in qualsiasi parte, ha attirato quel turismo becero ed irrispettoso che ha scambiato la valle per un’area barbecue.
    Inoltre il percorso per arrivare in valle Stretta è semplice quindi per niente faticoso…per chi non può o non vuole fare fatica ci sono le navette.

    • E troverei ragionevole che fino alle 8 di mattina si potesse andare anche fino al piano della fonderia, come una volta, e non c’era nessun inconveniente

  6. La strada è chiusa alle auto solo nei fine settimana di luglio e dal 5 al 20 e il 26-27 agosto.
    Quindi, col proposito di non diventare dei barotti da capo a piedi, suggerisco di alzare il ciapet! 😀

      • Se vuole venire in montagna per la natura è un conto, altrimenti se vuole solo mangiarsi una polenta ci sono tanti altri posti a Bardonecchia…in alternativa può prendere la navetta che porta le persone al parcheggio.

  7. Per preservare un bel posto il modo migliore e andarci poco o non andarci affatto.
    Se si vuole sfruttare un bel posto bisogna scordarsi di preservarlo.
    Abbandonata l’idea di preservarlo tutte le successive regole riguarderanno lo sfruttamento e qui bisogna decidere se sono necessarie, quanto lo sono o se è meglio il far west, che potrebbe coincidere con varie interpretazioni dell’ampiezza delle libertà personali.
    Per essere “green” o non esserlo, occorrono comunque idee chiare su obiettivi, metodi e risultati attesi.
    L’ambiente naturale sarebbe già grato di questa semplice chiarezza di idee.
    Io resto “green” per identificazione spontanea e nell’esserlo mi sento serenamente liber*, altre e ben più gravi sono le libertà quotidianamente mutilate.
    Ho cercato di evitare il “pippone”, spero di esserci riuscit*.

  8. Con solo divieti, pedaggi è ancora divieti si uccide definitivamente quel poco di turismo che ancora resta…

    Ma a pro natura non interessa se la montagna muore serve solo l’ideologia verde

    Cominciassero ad andare a piedi in città… la città è gravemente inquinata e non sono certo le poche auto o moto che inquinano la montagna ma l’aria malsana della città che si espande

    Dateci il buon esempio e chiedete il centro cittadino alle auto la almeno ci sono già i servizi pubblici
    Andare in bici in città è certo più facile che farlo in montagna … fateci vedere quanto siete coerenti

    • La montagna sta benissimo senza il suo turismo del cazzo di gente che frequenta la montagna 3 volte all’anno e la scambia per riccione.

  9. Purtroppo non basta chiudere la strada. Arrivando alle baite a 1.800 m. in un panorama splendido si rimane increduli dalla puzza di scarichi di fogna che sono nauseabondi e insopportabili. Soprattutto nei prati pieni di fiori sottostanti il rifugio 3 Alpini, cosa che lascia ipotizzare che la causa sia proprio questo ristorante. È mai possibile che nessuna autorità o associazione faccia nulla? E lo stesso ristorante 3 Alpini non si imbarazza nemmeno un po’ di accogliere i tanti clienti con una puzza del genere e di rovinare l’ambiente montano? Che vergogna !

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