di IVO BLANDINO
SANT’AMBROGIO – Questa mattina il neo assessore alla Cultura della Regione Piemonte Vittoria Poggio, accompagnata dal rettore della Sacra don Claudio Papa, ha visitato la Sacra di San Michele. Al termine della visita si è svolta nella foresteria la conferenza stampa.
All’incontro erano presenti la parlamentare Daniela Ruffino, il consigliere regionale Paolo Ruzzola, il presidente dell’Unione Montana dei Comuni della Val Sangone Alessandro Merletti, oltre a vari sindaci, amministratori e associazioni della Valsusa e Val Sangone. Tra cui i volontari della Sacra di San Michele, Guido Castagna (maestro cioccolatiere), Maria Viretti del “Fondo don Piardi”, Luca Comba (Presidente Rotary Club Val Sangone), Flavio Polledro (Lions Club Val Sangone), Roberto Rubiola (collezionista opera d’arte), Mauro Moretta, Beppe Morra (vicesindaco di Reano), Marco Giacone (maestro artigiano), l’associazione per la tutela del “Baratuciat” e dei vitigni minori, Manuela Mazzola del “Filo della memoria”, il tenore Fulvio Oberto e Dario Castagno dell’associazione panificatori e artigiani.
Il rettore Papa ha salutato e ringraziato tutti e in particolar modo l’assessore Poggio. Ha ribadito che l’abbazia, oltre ad essere un simbolo e luogo di fede cristiana, è un luogo di cultura e turismo grazie ai migliaia di visitatori che arrivano da tutto il mondo.
Dopo l’intervento di Papa, ha preso la parola l’assessore Poggio, non nascondendo la sua soddisfazione per la visita. Anche lei ha espresso il suo compiacimento per il lavoro che i padre rosminiani, i volontari e molti altri svolgono alla Sacra. “È un luogo che noi amiamo ed apprezziamo, e che come amministratori della Regione Piemonte, continueremo a valorizzare e sostenere con le nostre possibilità, desiderando che la Sacra, simbolo del Piemonte, rimanga un simbolo di fede, di storia e di cultura“.
Successivamente hanno preso la parola l’onorevole Daniela Ruffino, il consigliere regionale Paolo Ruzzola e il presidente dell’Unione Montana Val Sangone Alessandro Merletti. Tutti e tre hanno sottolineato il loro impegno e collaborazione per la Sacra nei limiti delle rispettive risorse, ringraziando i padri rosminiani e i volontari.
Tutti i dati storici, amministrativi, politici , religiosi e spirituali dalla fondazione fino ai giorni nostri hanno sempre attribuito il sito della Sacra di San Michele al territorio comunale di competenza ovvero al Comune di Sant’Ambrogio di Torino.
Infatti fin dall’ antichità l’ Abate scendeva a Sant’Ambrogio tramite l’ antica mulattiera per amministratre il suo potere temporale presso il castello abbaziale o il palazzo del feudo ( i cui resti medioevali sono ancora ben visibili nel centro storico santambrogese) .
Il fondatore materiale e spirituale della Sacra ( San Giovanni vincenzo vescovo di Ravenna) è patrono di Sant’ Ambrogio e le sue reliquie li vi riposano.
L’ indirizzo postale, amministrativo e catastale è legato al Comune di sant’Ambrogio , il quale gestisce anche i servizi primari ( male o bene questo è da vedere ) acqua, fogne, parcheggi.
Dall’ inaugurazione della ferrovia Torino- Susa per quasi un secolo la stazione ferroviaria di Sant’Ambrogio è stata la fermata ufficiale per migliaia e migliaia di turisti e pellegrini garantendo l’ unica via di accesso e avvicinamento al monumento con mezzo pubblico.
Quindi non si capisce proprio perchè il Comune di Sant’Ambrogio non abbia uno scatto di orgoglio e NON metta legittimamente i puntini sulle “I” rivendicando e difendendo il posto e il prestigio che gli spetta.
Forse la città di Torino lascia la basilica di Superga ai vicini di Gassino o Pino Torinese?
O Avigliana rinuncia per il bene del territorio ai 2 laghi chiamandoli genericamente “laghi morenici valsusini” anzichè più che chiaramente e legittimamente ” di Avigliana ” ?
O forse l’ abbazia della Novalesa è diventata più generosamente ” della valcenischia ” ?
O Giaveno vuole spartire la nobiltà del suo fungo con la ” povera rapa novembrina” verdura tipica santambrogese?
Perchè il Sindaco del Comune di Sant’Ambrogio passa sempre in ombra e non è capace di rivendicare orgogliosamente il proprio ruolo anche a costo di ” litigare ” con i vicini di casa che invece sanno benissimo come ” piscare fuori dal vaso” ?
Perchè Avigliana sta al contario in mille modi tentando di rivendicare la fermata ferroviaria con azioni politiche e strategiche pur di soffiare i flussi alla più che legittimata sant’Ambrogio ?
Troppo campanilismo non è cosa buona. Nemmeno rinnegare il proprio legittimo ruolo , considerandosi non all’ altezza , o forse perseguendo un progetto che mantenga una comunità di basso profilo, piccoli e bruttarelli fa bene !
Timidezza ? Incapacità ? genuflessa subordinanza a un ente più grande e prestigioso?
Tutti hanno capito la portata ” economica e turistica della Sacra di San Michele, tranne chi avrebbe le carte in regola e i titoli per rivendicarne il ruolo di capo-fila e regista principale.
Buon sonno !
Mauro Galliano