di CHRISTIAN MASOTTI
GIAVENO – Giovedì 3 novembre, al termine dell’incontro sulla chiusura del servizio notturno delle farmacie della Val Sangone (al quale gli organi stampa non hanno potuto partecipare), hanno parlato Fiorenza Arisio, segretaria del Circolo PRC di Avigliana e Giaveno, e Maurizio Arnaud, medico di continuità assistenziale. Il dibattito con i farmacisti è stato accesso: dall’esterno della sala a volte si sentivano grida.
Il dottor Arnaud ha provato a convincere i rappresentanti dei farmacisti, ma non si sono smossi dalla loro posizione: le farmacie rimarranno chiuse di notte.
Spiega Fiorenza Arisio: “Sulla documentazione che avevamo richiesto alle amministrazioni comunali, la delibera del 27 luglio non è quella che serve, in realtà è la data dell’interrogazione del consiglio comunale. Dovremmo cercarci da soli i documenti sulla chiusura delle farmacie, spero ci sia un prossimo incontro”.
Prende la parola Maurizio Arnaud: “Noi come guardie mediche siamo disposti a chiamare e mobilitare i farmacisti su chiamata, poiché loro si lamentano che hanno poche entrate notturne: abbiamo detto che li contatteremo solo quando ne avremmo il reale bisogno, l’accesso alla farmacia sarebbe limitato alla chiamata del medico di continuità assistenziale, è stata richiesta solo una reperibilità”.
Con questa ipotesi, le farmacie non sarebbero aperte, ma in caso di necessità bisognerebbe potervi accedere. I farmacisti non sono assolutamente d’accordo: “Loro vogliono rimanere così, allo stato attuale – ha aggiunto Arnaud – non sono disposti neanche a installare i distributori di parafarmaci, perché a loro modo di vedere costano troppo”.
Nel dibattito la parte politica ha taciuto, e Arnaud accusa: “Sono stati i sindaci a chiudere le farmacie! È ufficiale, fuori di dubbio, nessuno l’ha negato”. La proposta dei medici di continuità assistenziale (non del servizio ASL) è da valutare, non è detto che questa possibilità si concretizzi. Continua Fiorenza Arisio: “Il dott. Grassano ha detto che potrà anche valutare di aumentare i prodotti farmaceutici presenti in guardia medica, precisando però che l’ASL non potrà mai coprire tutti i farmaci necessari”.