VALSUSA, 46 MIGRANTI NELL’EX HOTEL DI RUBIANA: TANTA GENTE ALL’INCONTRO

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di ALBERTO DOSIO

RUBIANA – Si è svolta venerdì 26 ottobre a Rubiana, in una sala gremita, la riunione sul tema dei migranti e la nuova struttura di accoglienza, nell’ex hotel ristorante Miramonti. Alla riunione hanno partecipato l’amministrazione comunale, un rappresentante dei servizi sociali Conisa e i dirigenti della cooperativa che gestisce la struttura, mentre era assente la Prefettura. All’interno dell’ex hotel Miramonti, comprato dalla cooperativa, saranno ospitati 46 rifugiati, tutti uomini. Si tratta di un centro di accoglienza di primo livello. Durante la serata si è parlato anche delle possibili difficoltà di inserimento dei migranti in una piccola comunità come Rubiana, e l’amministrazione comunale si è impegnata per fare in modo che il progetto di integrazione funzioni al meglio. Tra le attività di integrazione che saranno svolte nella struttura, ci sarà anche l’insegnamento della lingua italiana, come sovente avviene in questi centri. La riunione si è conclusa intorno alla mezzanotte.

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5 COMMENTI

  1. Svalutazione delle proprietà dei cittadini di Rubiana, perché una cooperativa possa guadagnare sui contributi che sborsa lo Stato (leggi: noi che paghiamo le tasse). Un business per pochi, che porterà a danneggiare molti. E parlo solo del denaro; poi ci sarebbe da discutere, su come sta cambiando la vita dei cittadini…

  2. “L’amministrazione comunale si è impegnata per fare in modo che il progetto di integrazione funzioni al meglio.”
    Molto bene,ma bisognerebbe spiegarlo anche ai “migranti” ed accertarsi che lo abbiano capito.

  3. Sbaglio o il sig. Sindaco e la cooperativa, non hanno spiegato come impiegheranno i 46 migranti. Ce li vedremo a zonzo per le strade di Rubiana?

  4. Questa nuova amministrazione comunale ha dato un’altra dimostrazione di ciò che sono le sue priorità. Siamo decisamente fuori strada, e penso che questo sia solo l’inizio.

  5. In questo Mondo che è sempre andato avanti in qualche cosa torniamo indietro , prima l’ abbandono della montagna per
    l’ era industriale anche se da essa scaturiva l’ energia per farla funzionare ,una piccola macina collegata a un mulino come una forgia per costruire ciò che il legno non poteva consentire , poi turbine .
    Ora il tempo non piu onesto con la nostra specie crea condizioni tali da rendere difficoltose e onerose le coltivazioni e gli allevamenti industriali nella pianura , è l’ ora del ritorno ma si comincia con chi non sa e in certi casi non vuole ,sono compresi gli oriundi nazionali che pensano che la cuccagna possa proseguire all’infinito, poi
    l’ egoismo umano trova sempre un posto per scaricare il problema e il bicchiere da mezzo vuoto è mezzo pieno ….

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