di MARIO CAVARGNA (presidente di Pro Natura Piemonte)
BARDONECCHIA – Pro Natura Piemonte è fortemente preoccupata per l’apertura al traffico della canna di sicurezza del tunnel autostradale del Frejus (prevista da fine giugno 2022 ndR) e lo considera un atto illegittimo perché la decisione è stata presa con un accordo intergovernativo successivo alla Valutazione di Impatto Ambientale, senza rivedere la Valutazione stessa. In questo caso riteniamo che la sicurezza del tunnel del Frejus sia incompatibile con l’apertura al traffico della seconda canna.
In ogni caso gli accordi firmati il 3 dicembre 2012 nel vertice di Lione tra i presidenti Monti ed Hollande mantenevano il principio del contingentamento che, sui livelli del 2012, sarebbe di 678.000 mezzi pesanti (PL) all’anno. PRO NATURA PIEMONTE sostiene che questo numero non deve essere superato, stabilendo un limite giornaliero, variabile nel corso dei giorni della settimana.
Questa richiesta oggi è ancora più motivata dal fatto che nella valle di Susa stanno per iniziare i lavori della Nuova Linea Ferroviaria Torino Lione e che la somma dell’aumento di traffico del traforo autostradale del Frejus e di quello prodotto dai cantieri, creerà un peggioramento della qualità dell’aria lungo il tratto autostradale tra Lione e Torino, inaccettabile per la salute pubblica della popolazione interessata.
L’aggiungersi di un terzo fattore negativo quale è il dirottamento del traffico pesante conseguente alla chiusura del tunnel autostradale del Monte Bianco rende necessario che tutto il traffico merci che si aggiunge sulle altre direttrici venga trasportato su ferrovia. L’attuale linea ferroviaria del Frejus che trasporta circa 3,3 Milioni di Tonnellate di merci, è perfettamente in grado di farlo e va utilizzata a fondo, insieme con la linea di Ventimiglia. Dopo l’attuale fallimentare esperienza della Autostrada Ferroviaria Alpina, che in quasi 20 anni non è riuscita ad operare un ulteriore trasferimento modale, è necessario che le Ferrovie italiane e francesi trovino metodi tariffari e tecnici per spostare realmente su ferrovia il traffico pesante. In merito a questo, PRO NATURA PIEMONTE ritiene che si debba incentivare il trasporto dei soli container perché un minor peso trasportato aumenta l’efficienza energetica e diminuisce l’inquinamento del rumore per la popolazione delle località attraversate dalla linea ferroviaria.
Tranquillo, tanto la guerra bloccherà i Tir!
Aprite gli occhi, ci stanno prendendo per i fondelli: prima realizzano la seconda canna del Fréjus per i TIR, ora promettono di togliere quegli stessi TIR con il TAV (spendendo giusto qualche milione di euro in più, emettendo 10 milioni di tonnellate di CO2), mentre a San Didero progettano un autoporto proprio per i TIR! Ormai non abbindolano più nessuno, la gente della valle è stufa di queste continue prese in giro!
L’ alta velocità passeggeri Torino Lione.
Il corridoio ad alta capacità merci Lisbona-Kiev.
Il raddoppio del Frejus.
La Via della seta.
Il sistema portuale delle grandi direttrici commerciali.
Credo che pandemie varie, cambiamenti climatici , crisi energetica e guerre saranno la pietra tombale di tutto ciò.
Sarà meglio reimparare a fare l ‘orto e a far legna.
Ricordati che devi morire!
Mo me lo segno…
Gentile Merovingio , siccome questo suo commento lo ha rivolto rispondendo a me, può essere così gentile da spiegarsi meglio. Lei è sempre così diretto nei suoi commenti ( a volte anche troppo quando offende e da titoli gratuiti approfittando del suo ANONIMATO) che questo metodo “criptico” potrebbe farmi pensare che “Il Merovingio” sia in realtà un risponditore automatico assoldato per apparire ogni qualvolta il sistema ‘ndranghetista del movimento terra -che si cela dietro le grandi opere in Italia- venga in qualche modo turbato.
Attendo con ansia la spiegazione. Buona giornata
Pongo fine alla sua ansia,semplicemente sfottevo i suoi toni apocalittici,caro Galliano.
E per quanto riguarda il mio anonimato ne ho spiegato i motivi più di una volta e che sono riconducibili ai metodi “democratici” dei suoi sodali.
La lascio ai suoi incubi sul “sistema ‘ndranghetista del movimento terra” che però guarda caso salta fuori solo sulle opere non gradite al sistema mafioso dei no tav e di chi ne tira le fila…
Bravo Mauro!
….. non ho mai capito come mai non ci sia mai stata mobilitazione per la seconda canna del Frejus che… oltre a essere un tunnel importante chiaramente porta al raddoppio della capacità di traffico … quindi doppio inquinamento….
Strani ecologisti .. i Susini
Protestano contro una linea ferroviaria e nulla contro il raddoppio del traffico su strada….
…. strano … molto strano…
Gentile Piero, provo a darle una risposta.
Negli anni in cui prese vita il progetto del raddoppio del Frejus io ero in giunta in un comune della bassa valle.
Mi ricordo come fosse ieri le preoccupazioni e le nostre perplessità prima di dare il “consenso” politico all’ opera.
Fummo abbondantemente tranquillizzati dalle garanzie che l’ opere sarebbe stata usata solo come canna di sicurezza per il passaggio dei mezzi di soccorso in caso di incidenti e mai come ulteriore transito. Il tema fu quindi di essere contrari a velocizzare i soccorsi e quindi salvare vite umane. Ovviamente sciogliemmo le riserve.
Questo fù il grande errore: fidarsi di quei rappresentanti delle istituzioni che mentivano sapendo di mentire . La lezione l’ ho imparata e da quella volta NON mi fido più di certi grandi comunicatori . Le mistificazioni messe in campo su tutte le grandi questioni ( emergenza covid e guerra in ucraina tanto per citare le ultime ) sono sotto gli occhi di tutti anche di quelli che preferirebbero credere che i vertici degli Stati lavorano per il bene del popolo.
La saluto cordialmente
Il trasferimento modale sarebbe un gran bel risultato ma il fallimento dell’operazione A.F.A. non lascia speranza per altre opzioni.
Le merci vanno dove servono e partono da dove si producono, se uno o più fasci di binari vanno in luoghi dove di merci ne occorrono poche da traferire ci sarà altrettanto poco.
Questa è la condizione di qualsiasi collegamento ferroviario dal N.O. italiano alla regione di Lione ed al Midi francese, i flussi importanti di merci continueranno a passare altrove lasciando le nostre vecchie e nuove infrastrutture sottoutilizzate come lo sono oggi.
Ben più flessibili sono i collegamenti stradali che offrono minori differenze tra i valichi disponibili in un ambito macro regionale, permettendo di distribuire i flussi di traffico senza disperderli se non in minima parte.
La nostra Valle è stata destinata a dover assorbire le limitazioni che sono già state decise per il tunnel del monte Bianco.
Strategia costruita con meticolosità certosina e tempistica perfetta da più di un decennio ed ora al traguardo per il semplice motivo che, ammesso che lo si voglia rispettare, il contingentamento del 2012 è per l’intero confine italo-francese, non per singolo valico.
Quindi: chiuso uno tutto sui restanti, chiusi tutti meno uno, tutto in Valle Susa, l’unico che sicuramente resterà aperto.
In Sitaf di quanto sopra e di ben più accurati risvolti non se fa alcun mistero, neppure con le maestranze di minore rilievo e con fornitori di passaggio.
Canna di sicurezza o seconda canna? Finché ci sarà gasolio ci saranno giustificazioni per far girare autocarri a portare materiali, forse non sempre indispensabili. Poi ai poveracci si impongono le restrizioni sui mezzi privati se non sono di recente omologazione. Consumismo.
…non credo che ci sarà la coda per andare a Kiev!
VORREI CHIEDERE AL SIG, CAVARGANA CON COSA PAGHEREBBE GLI STIPENDI DELLE PERSONE ( CIRCA 500 !!) CHE LAVORANO NEL GRUPPO SITAF? CON COSA TRASPORTEREBBE LE MERCI? CON COSA RIFORNIREBBE I PUNTI VENDITA?
CON I CARRI TRAINATI DAI CAVALLI?
Ma è lo stesso Mario Cavargna che…, però si preoccupa della qualità dell’aria in valsusa? Pura curiosità.
La lotta alla tav ha una regia. La costruzione della doppia canna la stessa.
Strano …….. molto strano ……..
Nulla di strano.
Una manifestazione di protesta ci fu. Io ero presente, c’era molta gente e c’era pure Antonio Ferrentino.
C’erano anche Digos e Carabinieri estremamente quieti.
Eravamo nel mese di luglio, faceva caldo anche in montagna e, forse per rinfrescarsi con la brezza del viadotto, in molti occuparono l’autostrada, grosso modo a ridosso dello svincolo di Bardonecchia.
L’attacco che subimmo e che stroncò successive iniziative fu molto aggressivo perché venimmo tacciati di opporci alla “sicurezza”.
La sensazione di una presa per fondelli era quasi certa ma architettata decisamente bene.
Per maggiori chiarimenti, sull’evoluzione della vicenda e sulla virata da sicurezza a doppia canna, suggerisco di consultare l’Onorevole Giachino che sull’argomento ha rilasciato interviste e partecipato a pubblici dibattiti.
Creare un qualcosa per la “sicurezza” del popolo alla quale chi si oppone é screditato a prescindere. Mi sembra di aver già visto questo “metodo”, di recente, purtroppo. Ce lo chiede l’Europa, lo imponiamo per la vostra “sicurezza”, ecc . Sarà mica una seconda canna green?
…… anche io trovo strano che dopo.una manifestazione sola e perché fu detto che era contro la sicurezza del trasprto … si sia desistito… se confronto con la.battaglia no tav…
Da No Tav penso semplicemente che la TAV è la seconda canna sono entrambi due ferite, la differenza le due è solo una questione di dove i leader …soprattutto segusini…. hanno indirizzato la.protesta…. inoltre la Sitaf ha molti più dipendenti in valle e…soprattutto dipendenti che fanno anche politica … comunque sulla coerenza dei no tav in politica… dopo le votazioni a favore di esponenti del PD per la città metropolitana da parte di giunte no tav….. la richiesta di allelanze con il PD per farsi rieleggere in in primavera nei comuni val susino al voto…. sono abbastanza disilluso sui politici eletti nei comuni come no tav….
Ha reso perfettamente la situazione,che è perfettamente nota in Valle a chi non ha gli occhi foderati di ideologia.