OULX, AL VIA LA MANUTENZIONE DEI PILONI DELL’AUTOSTRADA TORINO – BARDONECCHIA

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Il pilone dell’autostrada recintato dalla Sitaf allo svincolo di Oulx

OULX – La Sitaf darà il via ai lavori per la manutenzione di alcuni piloni che necessitano di un intervento lungo l’autostrada A32 Torino-Bardonecchia. Oggi è stata recintata una delle colonne all’ingresso di Oulx, vicino all’uscita autostradale in frazione Gad, che appare visibilmente rovinata. “Non ci sono problemi di sicurezza e si tratta di interventi programmati da tempo, non legati ai fatti di Genova – spiegano dalla direzione della Sitaf  – è stato già predisposto il progetto esecutivo per l’adeguamento sismico, attualmente al vaglio di Rete Ferroviaria Italiana ed Anas per le necessarie autorizzazioni ed eventuali prescrizioni di cui tenere conto, per quanto concerne le campate di scavalco della linea Torino-Modane e la Statale 24, prima dell’invio del progetto al ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti per l’approvazione finale”.

In attesa dell’approvazione del progetto generale da parte del ministero e dei tempi necessari per l’affidamento dei lavori, la Sitaf ha comunque già programmato dei primi  interventi di ripristino mirato, come nel caso di Oulx: “In particolar modo dove l’ossidazione dei ferri di armatura più esterni è affiorata, distaccando parti del calcestruzzo più superficiale”.

 

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7 COMMENTI

  1. voglio rammentare, che questo tratto di autostrada era già crollato, in fase di realizzazione perchè i materiali utilizzati
    non erano consoli alla realizione.

  2. fossi in sitaf eviterei di dare troppa enfasi ai lavori programmati da tempo: il livello di degrado dei ferri è tale da far pensare a un danno evidente da molto più tempo ancora! (senza dimenticare che anche le travi sopra sono ben macchiate da acqua e sale…)
    con quello che si paga….

  3. Provate a guardare in che condizioni sono i pali dell’Enel in cemento. Ad esempio a Chianocco sono in condizioni pietose, i ferri a vista senza cemento……

  4. Da professionista, sostengo che un intervento esterno sarà sempre e solo un paliativo: non si sa quanto la struttura sia compromessa nell’interno e non non la salva certo una “spalmata estetica” di cemento dal di fuori!
    Come se avessi una perdita d’acqua nel muro e volessi risolvere il problema intonacandolo…

  5. vorrei solo ricordare che quel tratto fu costruito da ANAS, e non da Sitaf, e non crollò il pilone ma “scivolò” una trave che, per la fretta di andare in pausa pranzo fu appoggiata male…. così tanto per la cronaca!!!

    • il vero problema è stato utilizzare inerte locale,non adatto a realizzare un opera cosi’ importante. La vecchia direzione sa bene a cosa mi riferisco!

  6. Defranceschi è in errore perché la campata “scivolata” fu gettata in loco e non posata.
    L’inerte locale potrebbe aver avuto un ruolo significativo.
    Gli aspetti tecnici di quell’errore sono letteratura accademica che un buon ingegnere civile potrebbe spiegarci facilmente.

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