Condividi
SALBERTRAND – Filo spinato, jersey di cemento e griglie metalliche a due passi dall’area protetta del parco naturale del Gran Bosco di Salbertrand. Il tutto è avvenuto in questi ultimi giorni, per dare il via ai cantieri Tav: a Salbertrand sarà costruita l’area industriale per la fabbricazione dei conci che saranno utilizzati per il tunnel di base del Moncenisio. Ma prima bisogna costruire uno svincolo stradale e un ponte, che serviranno a raggiungere la fabbrica oltre la Dora.
Le nuove recinzioni circondano tutta l’area di servizio del Gran Bosco e l’autogrill dell’A32 di Salbertrand, che si trova in direzione Bardonecchia: dopo Chiomonte e San Didero, ecco quindi nascere in Valsusa il terzo fortino militarizzato.
Il maxi cantiere a ridosso del parco Gran Bosco (area protetta) dovrebbe durare 11 anni: “Tra lavorazioni, movimentazione e trattamento terra che impatteranno sul territorio con ricadute ambientali e per la salute dei cittadini in maniera ancora non quantificabile – commentano i No Tav – considerando quanto il cantiere si troverà ad essere vicino al parco naturale e al centro abitato di Salbertrand”. Foto di Sasà Gigante e Notav.info.
Condividi
© Riproduzione riservata
I fortini si fanno dove c’è rischio di assalto da parte di facinorosi oppositori pilotati… cioè solo in Valsusa. Sugli altri 1500 Km dell’AV italiana non ce n’è stato bisogno.
Meglio alzare le mani, ancora le 105 abitazioni a est non sono state buttate giu’ e se non si sa nulla meglio il silenzio alle parole. Le belle arti all’ inizio dei lavori di quella che sarebbe stata la futura TAV hanno vinto e fatto cambiare il progetto iniziato dalla stazione di Vicenza arrivato fino le scalette di Monte Berico( che portano alla Chiesa della Madonna che libero’ i cittadini dalla peste),poi doveva andare tra le piu’ belle ville Rotonda e Valmarana sotto il Santuario e arrivare alla base missilistica( 2 missili con testate nucleari)e piu’ avanti.Che bel progetto eh! Anche a Trento pero’ hanno manifestato l’ anno scorso.Sinceramente se la fanno o no non mi interessa perche’ qui e in zone simili non e’ sufficiente il treno per risolvere i problemi di trasporto.
Altra cosa di recente hanno mi han detto che in questa sono siete molto litigiosi, case ecc .Quindi se non ho capito male o litigate tra voi o con altri o con le forze dell’ ordine.Se non era la Tav sarebbe stata un ‘altra ragione, visto come vi esprimete con altri in questa valle.Fortini o meno mi e’ stato detto siete così’.
AngelElisabetta!
Perché tutto questo? Quando i lavori saranno finiti, la nostra valle completamente snaturata e contaminata dai gas di scarico dei milioni di veicoli che vi transitano ogni anno, dai rumori assordanti, dalle falde acquifere inquinate e di più, questi metodi di trasporto saranno obsoleti.
La nostra valle completamente snaturata e contaminata dai gas di scarico dei milioni di veicoli che vi transitano ogni anno, dai rumori assordanti lo è già tuttora dai transiti dei TIR sull’autostrada, ma almeno, anche se fra parecchio tempo, questi saranno destinati a viaggiare su rotaia e quindi l’inquinamento ambientale e acustico si ridurrà notevolmente.
La soluzione sarebbe addebitare tutte le spese di mantenimento di queste strutture ai no tav.
OK, resta però sta capire a chi addebitare i costi di un eventuale deficit operativo e dei sicuri prosciugamenti, per l’eternità, delle falde intercettate (sperando che non ce ne sia anche una collegata al lago)
Condivido pienamente
Finalmente un po’ di lavoro per i valsusini……quelli con la divisa.
i no tav dovrebbero secondo me cominciare a vedere pacificamente di ottenere qualche vantaggio dalla costruzione del tav
(io non sono favorevole al tav), ma non si fermeranno , lo faranno comunque e i cantieri saranno sempre fortini militari , almeno quei soldi dei fortini potremmo risparmiarli , spenderli in qualcosa d altro magari ripristinare qualche stradina in montagna o in pianura,o meglio ancora qualche opera ospedaliera o altro ancora
Penso che prima di avere un progetto esecutivo ,e un finanziamento adeguato non si dovrebbero dare appalti di lavori .si sono già spesi troppi soldi x un lavoro che sarà parecchio oneroso per noi,che dobbiamo sostenerlo.Io sono contrario.
Comunque,aree delle forze dell’ ordine, interporti o altro purché’ non siano nel mio cammino a me fastidio non ne danno.Essere d’ accordo o meno, e’ democratico.Del resto tutti noi abbiamo da dire su tanti argomenti.
Io non capisco proprio cos’abbia da lamentarsi la cittadinanza dell’ex Pay D’Oc. L’attuale amministrazione, fortemente appoggiata dalla maggioranza assoluta della cittadinanza come ampiamente dimostrato sin dalle elezioni del 2019 e in tante altre occasioni, ha discusso secondo le necessità proprie e successivamente accettato e “portato a casa” queste opere compensative, partecipando agli incontri presso le sedi preposte. Addiruttura è stata organizzata e presieduta dall’amministrazione, in collaborazione con Telt, una serata informativa rivolta specificatamente alla popolazione con presentazione di tali opere accompagnatorie dal titolo “Torino-Lione un’opportunità di rilancio” che si è tenuta il 21 ottobe scorso presso la sala convegni dell’Ente Gestione dei Parchi Alpi Cozie (si, avete letto bene, al Parco Naturale Gran Bosco, che di fatto ha patrocinato la serata). Quindi cercate di far pace con il cervello o per lo meno accendetelo cercando di essere più coerenti nella Vs. vita di cittadini.
La nostra valle completamente snaturata e contaminata dai gas di scarico dei milioni di veicoli che vi transitano ogni anno, dai rumori assordanti lo è già tuttora dai transiti dei TIR sull’autostrada, ma almeno, anche se fra parecchio tempo, questi saranno destinati a viaggiare su rotaia e quindi l’inquinamento ambientale e acustico si ridurrà notevolmente.