di FEDERICA CAPRIOGLIO (assistente sociale e mediatrice familiare)
CONDOVE – La comunicazione è vita: che sia una parola, un gesto o un suono, l’interazione con gli altri costruisce la nostra quotidianità e ci permette di creare relazioni affettive. È una cosa naturale, che facciamo perlopiù senza pensarci. Quante volte diamo per scontato tutto questo? Eppure, non è sempre così. O meglio, non sempre in una comunicazione il messaggio viene recepito dal ricevente.
Quante volte abbiamo, ad esempio, “rinunciato” ad ascoltare le parole, i gesti o i suoni di un anziano affetto da demenza, semplicemente perché per noi incomprensibili? Quanto è difficile capire di cosa ha bisogno una persona che non riesce più a comunicarcelo nel linguaggio comune? La buona notizia è che possiamo ancora tentare di instaurare una comunicazione anche con chi ormai sembra non esserne più in grado. Questo è l’obbiettivo del metodo Validation, un trattamento non farmacologico che non ha solo lo scopo di riaprire un canale comunicativo con persone che presentano dei deficit cognitivi, ma una mission molto più nobile: aiutare l’anziano confuso a conservare fino alla fine la propria dignità.
Abbiamo approfondito l’argomento con il dottore Davide Danza, direttore di R.S.A. e Alzheimer Coach, impegnato da molti anni nel sostegno alle famiglie che si occupano di una persona affetta da demenza, così come nella promozione di migliori condizioni di vita dell’anziano e della sua famiglia.
“Il metodo Validation è un approccio non farmacologico, di natura prettamente relazionale, ideato da Naomi Feil tra gli anni ‘60 e ’80, che viene utilizzato soprattutto nel lavoro di cura di persone affette da demenza o, comunque, disorientate”, ci spiega Davide Danza. “L’aspetto più premiante di questo orientamento è l’assoluta accettazione della persona anziana e dei suoi disordini: lo scopo non è “la performance”, ma la serenità di chi, a seguito della malattia, fa fatica a mantenere la pace dell’animo”.
Com’è nato l’interesse per questo approccio?
“Mi sono avvicinato alla Validation qualche anno fa. Ero direttore di una R.S.A. nel Friuli e le mie operatrici seguivano un corso a cui poi mi sono aggiunto io. Da allora mi sono sempre più appassionato al metodo”, ci racconta Davide Danza.
Da qui la scelta di farne un lavoro, quasi una missione oserei dire, ascoltando le sue parole. Esistono molti approcci tra quelli che vengono genericamente definiti “trattamenti non farmacologici”. Che cosa ti ha colpito in particolare di questo metodo?
“Ciò che amo di più della Validation è il suo approccio non giudicante, atteggiamento a me molto caro visto che da sempre apprezzo i lavori di Carl Rogers e l’approccio centrato sulla massima “accetta il tuo paziente senza giudicarlo”.
Tutti, a diverso titolo e a diversi livelli, possono applicare la Validation Therapy, ogni figura, infatti, può contribuire efficacemente e di concerto al benessere dell’anziano. Ed è proprio per la sua efficacia e per la sua applicabilità su larga scala che a Passo dopo Passo Onlus abbiamo scelto il Metodo Validation come oggetto di un corso che si terrà l’11 e il 18 maggio, aperto a tutti gli interessati. Nel corso saranno spiegati i principi fondamentali dell’approccio e largo spazio sarà dato alle simulazioni.
Il corso può interessare principalmente gli operatori che a diverso titolo si occupano di demenza, ma anche familiari di malati e curiosi. “Magari a qualcuno potrà capitare di scoprire “cose che non cercava” e, come me, ne farà un lavoro”, aggiunge Davide Danza.
C’è stata un’esperienza che ti è rimasta particolarmente a cuore?
“L’esperienza più toccante la ebbi a Trieste, era il 2016. Applicai il metodo ad una signora anziana di 87 anni, che stentava a parlare persino con i suoi cari. Dopo circa sei sedute ebbi le prime reazioni: lacrime e sorrisi. Fu un successo per me! Non fui mai così felice di aver, seppure per pochi giorni, toccato l’animo di una persona. È proprio vero che più grande è la lotta, più “glorioso sarà il trionfo”.
Mercoledì 8 maggio alle ore 19 vi aspettiamo presso la sede di Passo dopo Passo Onlus a Condove, in via Cesare Battisti 5, per un incontro gratuito di presentazione del metodo e del corso base (si consiglia la prenotazione al 3917561866, anche con messaggio su WhatsApp).
(Informazione pubblicitaria a cura della New Press)