VALSUSA, BIMBA NASCE IN AUTO NELLA PIAZZA DEL PAESE: BENVENUTA ANASTASIA!

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di FABIO TANZILLI

VILLAR FOCCHIARDO – Il miracolo della Vita, più forte di ogni difficoltà. La piccola Anastasia è nata nel sedile dell’auto in piazza I° Maggio a Villar Focchiardo. Non in ospedale: i genitori Federica e Mattia, valsusini, non hanno fatto in tempo ad arrivare fino a Rivoli, mentre all’ospedale di Susa il punto nascite è ormai chiuso da anni. E così la mamma Federica Matterazzo, residente in paese, e il papà Mattia, taxista, hanno fatto tutto da soli: la piccola Anastasia è nata sulla loro auto, in soli 30 minuti. La data prevista per la nascita era il 27 luglio, ma Anastasia ha deciso di bruciare le tappe di qualche settimana. “Giovedì 4 luglio, alle 5 del mattino, mi sono svegliata con l’inizio delle contrazioni, che sarebbero diventate fortissime da lì a poco tempo – racconta Federica – mi preparo per andare in ospedale, ma non ci siamo mai arrivati! Usciti di casa, mi rendo conto che salire in auto era diventato scomodo e difficile, chiamiamo l’ambulanza 118 e mi metto sul sedile passeggero”. Minuti che non finiscono mai, mentre Anastasia continua a spingere: “Ci spostiamo da casa dove è presente una curva stretta e ci fermiamo  in piazza Iº maggio”. Mattia e Federica chiamiano il 118 per avvisarli della nuova posizione, ma nel mentre la bimba decide che è arrivato proprio il momento di nascere. Non si poteva più aspettare il trasferimento fino a Rivoli: “Il mio compagno si è trasformato da taxista in ostetrico – spiega mamma Federica – seguendo le indicazioni del 118, ha posizionato il cellulare sul tetto dell’auto, noi abbiamo una Tesla. Una mano me l’ha messa in mezzo alle gambe, mentre l’altra sulla pancia, e dopo due spinte Anastasia è venuta al mondo, Mattia l’ha presa al volo, con il braccio destro. Poi mi ha tirata su, preso gli asciugamani dai borsoni che avevamo già preparato nei giorni precedenti per andare in ospedale, e abbiamo asciugato la nostra bimba”. Dopo che Anastasia è nata, è arrivata a Villar Focchiardo l’ambulanza del 118: “Si sono sorpresi nel vedere che la bimba era già su un taxi, gli abbiamo spiegato che il papà fa proprio il taxista. Ci hanno portate a Rivoli. Non abbiamo fatto l’autostrada per scendere all’ospedale, perché c’erano i cantieri e siamo scesi lungo la statale – aggiunge Federica – quindi siamo arrivati in ospedale per il ricovero. E’ andato tutto bene, una gioia immensa! Noi stiamo bene, la bimba sarebbe dovuta nascere a fine luglio, intorno al 27 del mese, ma ha deciso di sorprenderci prima. Le cose belle arrivano quando meno te le aspetti”. Tanti auguri!

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10 COMMENTI

  1. L’ospedale di Susa potrebbe aiutare la popolazione nelle emergenze, e nelle cure di anziani, ma a qualcuno tutto questo non interessa minimamente.
    Speriamo che quel “qualcuno” un giorno ne abbia bisogno così capirà l’importanza di un ospedale e un pronto soccorso funzionate con un personale più efficiente.

  2. Felicitazioni a papà e mamma di Anastasia, una fiaba questa nascita ,un seme per chi ha reso arido questo territorio di ospedali e assistenza , ed è germogliato precocemente lo stesso in una piazza 1°Maggio , un’insegnamento e una direzione per chi oserà tagliare ancora la sanità pubblica….

  3. Strepitosa Anastasia, benvenuta in un mondo non troppo “human friendly” , anche a causa degli u.ani stessi! E congratulazioni ai neo genitori!!

  4. Tantissimi auguri Anastasia e genitori! Come la capisco perche’ io sono nato in auto in Borgata Comba in una strada ciotolosa il 19 gennaio 1952 alle 6 del mattino e arrivo’ a piedi la”levatrice” ostetrica di quei tempi e tornammo tutti a casa! l’auto era anche un servizio taxi e il proprietario aveva anche le pompe funebri.Povero taxista gli avevo insanguinato i sedili ma era andata così!

  5. Giuste parole della nonna, ma purtroppo è risaputo che quando uno di questi che decide sulla nostra testa cosa devono fare i nostri ospedali, hanno qualche bua loro o i loro famigliari e amici, smuovono il mondo per andare nei grandi ospedali.
    La Lega che ha governato per 5 anni ha guardato il suo campanile a Cuneo della valle di Susa si è disinteressata e non solo del nostro territorio.
    Triste realtà.

  6. Ma è normale chiudere un pronto soccorso alle 20 di sera?

    Ma in val susa gli incidenti o i malori improvvisi come ì codici rosso capitano a orario ufficio?

    Già alle ore 16 alcuni del personale è già vestito pronto per bollare e andare a casa.
    Ma che razza di situazione è questa?

    Qui si gioca con la vita e la morte delle persone ma ci rendiamo conto?

    A me non pare normale in un paese che si reputa civile e evoluto.

  7. Tutto bene quando le cose finiscono bene, poi quando si parla di una nascita di una creatura ancora meglio, ben arrivata Anastasia … in un mondo ormai in balia degli smartphone e dei social. Perché dico questo? Semplice, ma secondo voi, mi sta bene scattare una foto, come ricordo, ed immortalare l’immagine del dopo parto, ma darla in pasto ai social e media è veramente vergognoso, questa è la mia modesta impressione.

    • Non sono quella che pubblica tutto sui social, ma in queste immagini non c’è nulla di vergognoso, anzi, in mezzo a tante brutture, una meravigliosa bimba è venuta al mondo… Auguri Anastasia…
      Il vero problema invece è avere un pronto soccorso mal funzionante che, se oltrepassi una certa età, ti rispedisce alla struttura, mi è successo con mia nonna e non saprò mai se avrebbero potuto ancora salvarla, perchè ormai quasi un anno fa, mentre un medico gentilissimo di sera mi ha rassicurata dicendo che l’avrebbe mandata nel reparto per vedere cosa si poteva fare, pur non potendomi garantire nulla, il giorno dopo è arrivata una dottoressa che non solo l’ha rimandata a morire in struttura, ma di fronte alle mie proteste mi ha pure parlato con un tono molto duro e prepotente, tanto la nonna che moriva era la mia e non la sua… e potrei raccontare altri episodi legati ad altri familiari ancora più stretti, non solo a Susa ma in altri ospedali della medesima Asl: una cosa l’ho compresa, dai 70 anni in su siamo considerati vecchi, forse pure prima, e siccome gli ospedali hanno poco personale, da anziani diventiamo l’ultima ruota del carro e se ce ne andiamo buonanotte, non si fanno grossi problemi… e comunque anche nascere non è facile da queste parti, ora questo parto è andato benissimo, ma se disgraziatamente una partoriente dovesse avere dei problemi in media o alta valle e dovesse aspettare che la trasportino fino a Rivoli, non so come finirebbe… Tutto questo rende molto tristi, ma le immagini di una bimba appena nata sono gioa pura, magari potevano risparmiarsi quella subito dopo il parto che peraltro hanno in parte coperto.

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