di REBECCA DE BORTOLI
SAN DIDERO – La sera del 12 aprile in occasione dei due anni dello sgombero del presidio No Tav dell’ex autoporto di San Didero, gli attivisti del movimento si sono riuniti nel nuovo presidio permanente: “Fu uno sgombero molto violento, il dispiegamento delle forze dell’ordine era enorme e la violenza contro i manifestanti molto alta” hanno affermato alcuni attivisti. Furono mandati più di mille poliziotti per occupare l’area. Elevato anche il numero di lacrimogeni, lanciati anche ad altezza uomo. La serata si é svolta serenamente tra i piatti di tagliatelle e i pentoloni di gnocchi, un momento di ritrovo tra attivisti di tutte le età.
Dopo la cena insieme sono partiti per la consueta battitura alle reti del cantiere del nuovo autoporto, proseguendo poi con una passeggiata nei sentieri intorno all’opera. Alcuni No Tav hanno tagliato le reti del cantiere. Le forze dell’ordine hanno risposto con il getto di acqua dall’idrante. I No Tav hanno proseguito nei sentieri intorno al cantiere per poi tornare al presidio e concludere la serata insieme.
Poverini…chissà il dolore che hanno provato.
Perché esistono i no tav?
Perché lei esiste?
Perché non sai rispondere?
Per mangiare gnocchi e tagliatelle,what else?
Perché così esistono i curiosoni che vogliono saperlo. Azione reazione.
Visto che il recinto è fortificato. Appena l’opera sarà finita potremmo metterci gli orsi del trentino.
O metterci dentro i no tav…
Ma visto che quel fortino sta presidiando il nulla, non sarebbe più sensato smatellarlo e così si dissolve anche tutto il bailamme correlato?
Ma se non ci fossero i terroristi, non ci sarebbe bisogno del fortino, non credi? Causa…effetto…
quattro sfigati di merda
In realtà non abbastanza violento, altrimenti i NoTav non sarebbero più lì a rompere le palle. Forse hanno già dimenticato come li hanno fatti correre a Venaus. Bei tempi quelli.
In quel fortino si presidia un sogno e, per ora e finché durerà, chi coltiva questo sogno coltiva anche tutto quello che ne consegue.