BARDONECCHIA – Un’altra tegola sul turismo a Bardonecchia. Il grido d’aiuto arriva dai gestori del Villaggio Olimpico di Bardonecchia, la cooperativa Doc. L’ex Colonia Medail è chiusa da settembre 2020 e non riaprirà fino a quando Parcolimpico non accetterà la richiesta di ridurre il canone d’affitto, vista la grave crisi del turismo causata dal Covid-19.
Il Villaggio Olimpico è la principale struttura turistica di Bardonecchia. Per la gestione, la Cooperativa Doc ha sempre pagato alla società Parcolimpico oltre 1 milione di euro all’anno di affitto (più precisamente 1.038.322 euro, corrispondenti a Euro 847.623 oltre Iva 22%). Essendoci una fidejussione, se non pagassero l’affitto verrebbero “sfrattati”.
Vista la grave crisi Covid, iniziata proprio un anno fa nel marzo 2020, con pesanti conseguenze sul turismo invernale e la chiusura della struttura, i gestori hanno chiesto a Parcolimpico la riduzione del canone di affitto, ottenendo un rifiuto.
Ma i gestori del villaggio di Bardonecchia sono stufi di questa situazione e hanno deciso di denunciare il problema, con una lettera inviata al sindaco Avato, alla giunta e al consiglio comunale: “Nonostante ogni tentativo, non abbiamo avuto disponibilità da parte del locatore Parcolimpico e abbiamo dovuto pagare l’intero importo” spiegano nella lettera. “Sottolineiamo che la nostra società ha pagato regolarmente i canoni nei nove anni precedenti e che la nostra richiesta non era e non è quella di non pagare il canone, ma di individuare un importo sostenibile e adeguato al lungo periodo di chiusura”.
Parcolimpico srl è la società nata durante i Giochi di Torino 2006, con l’incarico di valorizzare le opere costruite durante le Olimpiadi. “Valorizzare” è una parola grossa, visto che parte delle strutture e degli impianti realizzati nel 2006, in realtà sono chiusi o in stato di abbandono (pista di bob di Cesana, trampolino di Pragelato, ecc.). Senza dimenticare i vari scandali e problemi giudiziari che sta avendo questa società, a seguito dell’ultima inchiesta della procura di Torino che ha indagato 40 persone (tra cui anche politici e imprenditori, funzionari e forze dell’ordine) accusati di vari reati: corruzione, turbativa d’asta, traffico di influenze illecite, ecc.
Il Villaggio Olimpico, ex Colonia Medail, appartiene alla Regione Piemonte. Tramite la Fondazione XX marzo 2006 è stata affidata per 30 anni alla società Parcolimpico srl. La Cooperativa Doc gestisce il Villaggio Olimpico dal 2011 con ottimi risultati, ospitando gruppi e tour operator.
“Ogni anno, in estate e in inverno, circa 30.000 persone da ogni regione italiana e dall’estero sono venute a trascorrere un periodo di vacanza a Bardonecchia soggiornando presso il Villaggio OIimpico – aggiungono dalla cooperativa – la capacità di accoglienza di tutta la località e la qualità dei servizi resi dalle scuole di sci, dai noleggiatori, dalla società di gestione degli impianti, dai commercianti e dagli altri esercizi turistici hanno contribuito ai buoni risultati raggiunti. Non solo per la nostra cooperativa ma per tutta la località il Villaggio Olimpico ha significato opportunità di lavoro e stabilità operativa”.
Poi è arrivato il Covid: “Lo stato pandemico e le restrizioni imposte dai DPCM emanati hanno creato anche alla nostra impresa importanti problemi: l’impossibilità di spostamento tra nazioni, regioni e città, l’impossibilità di utilizzo delle risorse del territorio (impianti sciistici) nonché l’adeguamento dei posti letto alle limitazioni connesse alle regole di
distanziamento interpersonale non ci hanno consentito di lavorare per oltre 10 mesi”.
I gestori dell’ex Colonia Medail pensavano di ottenere almeno uno sconto da Parcolimpico, considerato il canone elevato sempre pagato negli anni, e per il fatto che l’immobile non sia utilizzabile e che quindi le entrate per l’attività turistica siano pari a zero. Invece niente da fare.
“Riteniamo che la pandemia non sia una tragedia imputabile a noi, ma un fatto da cui nessuno può sottrarsi, né conduttore né locatore. Pagare un canone così alto, ora, non è equo – spiega la presidente della cooperativa, Maria Teresa Rossi – difenderemo il nostro lavoro in ogni sede, la pandemia non è terminata e il problema non è superato”.
I gestori del Villaggio Olimpico hanno già informato del problema il sindaco di Bardonecchia, che tra l’altro dallo scorso anno è presidente della Fondazione XX Marzo. Inoltre nei prossimi giorni incontreranno direttamente il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio.
“Al Villaggio Olimpico lavoravano tra 95 e 115 persone – aggiungono i gestori – nella nostra cooperativa lavorano stabilmente 290 persone e oltre 900 lavoratori stagionali, con una media annuale nel 2019 di 427 soci lavoratori”.
L’obiettivo è quello di ottenere da Parcolimpico almeno uno sconto sull’affitto milionario: “Sappiamo bene che le nostre difficoltà sono le difficoltà di molti, ma vogliamo ricordare che stiamo gestendo un bene pubblico pagando un canone di locazione ad un privato. Non abbiamo ricevuto ristori dallo Stato, a parte il contributo di 20.966 euro da parte del Comune di Bardonecchia nel gennaio 2021, che pur non potendo essere risolutivo di un problema di dimensioni e volumi elevati, ha significato per noi sentirci riconosciuti nella difficoltà di questa fase. Per tale motivo desideriamo ringraziarvi”.
Ora la parola passa alla politica: vedremo se il Comune, la Fondazione XX Marzo e la Regione Piemonte riusciranno a risolvere il problema.
Come avete ben detto ci sono migliaia di società nella stessa condizione, chiusi ed inattivi da mesi,quasi un anno e a cui nessuno ha dato niente, solo qualche briciola che sicuramente non basta per far niente.
Ora perché dovrebbero aiutare voi? E gli altri, solo perché più piccoli non vuol dire più resistenti economicamente, anzi….
C è da dire che mentre voi avete altri villaggi sparsi per l Italia, che sicuramente hanno lavorato quest estate , i piccoli posseggono solo 1 locale commerciale e chiuso quello non possono contare su altre entrate.
Per cui se aiutano voi devono assolutamente aiutare tutti, in maggior misura i più deboli.
Devono dar aiuti a tutte le piccole imprese che non hanno voce ,non hanno le giuste conoscenze e non vanno a parlare con i vertici della regione
SPERO VIVAMENTE CHE IL SINDACO DI BARDONECCHIA RIESCA AD AIUTARLI ( SE HA VOGLIA……..)
D’ALTRONDE LUI DOVREBBE ESSERE IL PRESIDENTE IN CARICA DELLA FONDAZIONE 20 MARZO 2006 CONOSCIUTA ANCHE COME “TOP” LA QUALE E’ SOCIA AL 10 % DELLA SOCIETA’ PARCOLIMPICO SRL CHE GESTISCE DELLE STRUTTURE DEL POST OLIMPIADI TRA CUI IL VILLAGGIO……
GIÀ’ HO DEI FORTI DUBBI CHE LUI POSSA AVERE UN DOPPIO INCARICO COME SINDACO E PRESIDENTE DI QUESTA SOCIETA’ PUBBLICA, CHE ALMENO SERVA A QUALCOSA AVERE TUTTI QUESTI INCARICHI DI COMANDO E PRESTIGIO…..
COPIO E INCOLLO FORNAZIONE SOCIETA’ PARCOOLIMPICO E PRESIDENTE TOP:
Parcolimpico Srl è la società che gestisce le strutture del patrimonio legato ai Giochi Olimpici Invernali di Torino 2006.
La società è costituita da due soci: il partner pubblico FONDAZIONE 20 Marzo 2006 (che possiede il 10% delle quote societarie) e il socio privato, GET LIVE 2 (90% di quote), all’interno del quale il principale azionista è LIVE NATION, leader mondiale nella produzione e organizzazione di concerti, shows ed eventi legati all’entertainment live.
La FONDAZIONE 20 Marzo 2006 è stata creata dalle Istituzioni locali con il compito di gestire l’eredità materiale e culturale lasciata in Piemonte delle Olimpiadi.
Per tale motivo, la principale finalità di Parcolimpico è quella di promuovere e organizzare eventi di natura sportiva, culturale, musicale e sociale all’interno delle strutture olimpiche, in nome e per conto dei proprietari di tali strutture, ovvero gli enti pubblici.
COPIO E INCOLLO DA FONDAZIONE 20 MARZO 2006
Presidente
Il Presidente della Fondazione 20 Marzo 2006 è Francesco Avato come da nomina del Consiglio di Amministrazione in data 20/09/2020.
Parcolimpico dimostra anche in questa circostanza di non operare per il bene dei nostri territori (si veda anche, oltre agli scandali montani dei trampolini e della pista di bob, la vergognosa situazione del ex MOI a Torino) ma esclusivamente secondo logiche di profitto proprie di una multinazionale che ha anima&cuore (e portafoglio) altrove. Logiche di per sé legittime, se non fosse che i beni affidatile sono stati pagati dai contribuenti italiani e che pertanto devono esser gestiti e mantenuti come beni pubblici. È ora che la politica locale (Regione e comuni coinvolti) torni ad occuparsene e obblighi questi signori ad assumersi le proprie responsabilità.
Dovrebbero intervenire tutti i politici che hanno fatto comizi a Bardonecchia e che con i nostri voti occupano poltrone in regione e a Roma.
Poverini…chissà il dolore che hanno provato.
I famosi RISTORI cominciano a colpire, chi non ci credeva potrà verificare da sè la enorme quantità di sonore chiacchiere fatte dal governo (g volutamente minuscola) precedente, non faccio previsioni su quello attuale. Chi lavora per le strutture di montagna ha già potuto, purtroppo, constatare sulla propria pelle. Se non si vuole fallire del tutto bisogna RIAPRIRE, senza se e senza ma.
Vediamo quante attività sono in vendita o chiuse a Bardonecchia così tanto per capire come va l’economia e chi bisognerebbe veramente aiutare :
8 hotel di cui 2 chiusi da circa 15 anni e mai lasciati trasformare in altro (praticamente un soppruso perché la legge stabilisce che se si dimostra che un attività non è più renditizia la si può trasformare , il vincolo alberghiero non è per l eternità.
In quasi tutti i comuni di Italia è così, da noi no!)
3 tabaccherie
2 bar
2 negozi abbigliamento
1 pizzeria
Altri sicuramente ci saranno ma non hanno ancora affisso o pubblicato annunci.
Ciò ci fa capire la voglia che c è di chiudere e di smettere di tribolare solo per pagare tasse.
Non credo che bisogna aiutare i grandi ( che hanno altre risorse) ma piuttosto le micro attività, se non si vuole vedere un paese con metà delle serrande chiuse tra un anno o due.
Bisogna portare grandi manifestazioni che durino 4 gg , non solo il sabato e che non si concentri tutto nelle mani di pochi, come avviene adesso.
Abbiamo il Forte Bramafam…usiamolo per fare rievocazioni storiche, tour dei forti della valle, manifestazioni sportive,
Però tutto è inutile se viene convogliato sempre e solo nelle strutture ricettive e nelle altre attività in mano a pochi eletti.
Come avviene da decenni purtroppo dopo il sindaco Corino,non si fa l interesse del paese ma solo di alcune zone ben delimitate
Vediamo quante attività sono in vendita o chiuse a Bardonecchia così tanto per capire come va l’economia e chi bisognerebbe veramente aiutare :
8 hotel di cui 2 chiusi da circa 15 anni e mai lasciati trasformare in altro (praticamente un soppruso perché la legge stabilisce che se si dimostra che un attività non è più renditizia la si può trasformare , il vincolo alberghiero non è per l eternità.
In quasi tutti i comuni di Italia è così, da noi no!)
3 tabaccherie
2 bar
2 negozi abbigliamento
1 pizzeria
Altri sicuramente ci saranno ma non hanno ancora affisso o pubblicato annunci.
Ciò ci fa capire la voglia che c è di chiudere e di smettere di tribolare solo per pagare tasse.
Non credo che bisogna aiutare i grandi ( che hanno altre risorse) ma piuttosto le micro attività, se non si vuole vedere un paese con metà delle serrande chiuse tra un anno o due.
Bisogna portare grandi manifestazioni che durino 4 gg , non solo il sabato e che non si concentri tutto nelle mani di pochi, come avviene adesso.
Abbiamo il Forte Bramafam…usiamolo per fare rievocazioni storiche, tour dei forti della valle, manifestazioni sportive,
Però tutto è inutile se viene convogliato sempre e solo nelle strutture ricettive e nelle altre attività in mano a pochi eletti.
Come avviene da decenni purtroppo dopo il sindaco Corino,non si fa l interesse del paese ma solo di alcune zone ben delimitate
Ciao
Hey, hey
Non pago affitto
Non pago affitto
Non paghiamo l’affitto
Dai cazzo, siamo negri noi
Io non pago affito
Non pago affito
Io non pago affito
Non pago affito (Yeeh)
Io non pago affito
Non pago affito
Non pago affito
Non pago affito
Tutti i miei amici son venuti con la barca
Swag barca, appena arrivati in Italia, abbiamo
Casa, macchine, fighe
Io non faccio opraio
Non faccio opraio
Io non faccio opraio
Non faccio opraio (Yeeh)
Io non faccio opraio
Non faccio opraio
Non faccio opraio
Non faccio opraio
Non mi sporco le mani perché sono già nero
Sono un profugo (No bono, no bono)
Profugo ricco
È stato Mattarella a dirci che noi possiamo venire in Italia
Quindi io ho portato tutti i miei, i miei amici con la barcao
Anche Matte, Matteo Renziò
Ha detto che è casa nostrao quindi tutti i miei amì
Tutti i miei amici votiamo tutti PD-o, PD-o
Dai cao, votiaml
Noi vogliamo le fighe bianche, scoparle in bocca
Poi vogliamo WiFi, WiFi anche stipendio
Io dormo in albergo a quattro stelle
Perché sono bello, ricco, famoso, nero
Io non pago affito
Non pago affito
Io non pago affito
Non pago affito (Yeeh)
Io non pago affito
Non pago affito
Non pago affito
Non pago affito
Io non pago affito
Non pago affito
Io non pago affito
Non pago affito (Yeeh)
Io non pago affito
Non pago affito
Non pago affito
Non pago affito
Nel mio paiese c’è guera
Quindi son scappato in, in Italia
Ma alle sette di, di mattinao non portano mai la lasagnao
Portano sempre el latteo, latte con ce, con cerealio
Ma a me, a me, non piace
Perché io preferisco la pasta con tonno, tonno
Dai cao, peschiaml
Poi ho bisogno di una figa bianca perché alla mattina
Mi sveglio sempre con il cazzo duro (duro) duro (duro)
Dai cao, seghiaml
Io faccio sempre il mio ballo
Si chiama “la pesca della sega, della swagga, del
“Conce, conce”, figo sono troppo c’è
Un sacco di fighe bianche saranno scopate
Lei mi siede sulla faccia come si siede sulla sedia
Apri la bocca che ti lascio un po’ di piogia
E figa bianca ti piace la mia collana?
E maschio bianco non sei per niente swagga
Smetti di lamentartio e unisciti
Andiamo in stazione a rubare biciclé
Non mi sporco le mani
Perché sono già nero, no bono
Sono un profugo, no bono, no bono
Profugor ricco, no bono
Profugor ricco, no bono
Profugor ricco, no bono
Profugor ricco, no bono, no bono, no bono
Poverino…chissà il dolore che stai provando.