dall’UFFICIO STAMPA “BORGATE DAL VIVO”
BARDONECCHIA – Riserve naturali, parchi nazionali, albe, tramonti e cieli stellati. Ha camminato molto “Seven Days Walking” di Ludovico Einaudi, dalle passeggiate invernali tra le montagne in cui il disco è nato ai tour intorno al mondo del 2019, fino alle geografie umane dei film premi oscar “Nomadland” e “The Father”.
Il concerto musicale di Ludovico Einaudi si svolgerà in quota a Chesal, sulle montagne di Bardonecchia (frazione Melezet), nel pomeriggio di mercoledì 21 luglio dalle ore 14.
Nell’Estate in cui tutto vuole ricominciare, Ludovico Einaudi riporta la sua musica in cammino nella natura e invita il pubblico a camminare insieme a lui. Un invito a fondere l’esperienza musicale con il paesaggio naturale, nella meravigliosa cornice di Chesal, sopra Melezet, a 1800 metri, in uno spazio raggiungibile a piedi o con la seggiovia, nello splendore pomeridiano degli spazi alpini. Con Ludovico Einaudi suonano Federico Mecozzi al violino e alla viola e Redi Hasa al violoncello.
INFORMAZIONI PRATICHE PER RAGGIUNGERE LA LOCALITÀ DEL CONCERTO
Si consiglia di dotarsi di calzature comode e abbigliamento adeguato. Il ritrovo è presso la sede di partenza degli impianti sciistici di frazione Melezet (dotati di parcheggio). La salita alla venue sarà possibile in due modi:
- A piedi (salita impegnativa, di circa 60 minuti).
- In seggiovia (cinque minuti). Il costo della seggiovia non è compreso nel biglietto, ma la partecipazione al concerto comporta il diritto a una riduzione (7 euro andata/ritorno).
Si consiglia di arrivare a Melezet almeno un’ora prima del concerto, previsto per le ore 14 mentre l’apertura degli impianti di risalita è alle ore 9. Una volta arrivati a Chesal, gli spettatori avranno un posto preassegnato seguendo l’ordine di arrivo e saranno accompagnati al posto dal personale del festival.
Il contesto naturale non permette la presenza di sedute, dunque gli spettatori siederanno a terra in postazioni numerate. Sarà consentito portare coperte, stuoie o cuscini ma non sedute portatili (no sedie da campeggio o simili). Sono presenti punti di ristoro (bar/ristoranti), sia alla partenza sia all’arrivo della seggiovia. Per i possessori di Vip Pack, ulteriori informazioni saranno trasmesse direttamente via mail.
LUDOVICO EINAUDI
Il pianista e compositore Ludovico Einaudi nasce a Torino il 23 novembre 1955. Deve forse a sua madre, pianista amatoriale, il primo impulso alla musica e a quella che sarebbe diventata una carriera illustre. Inizia gli studi musicali al Conservatorio di Torino e si diploma al Conservatorio di Milano con Azio Corghi, perfezionandosi poi con Luciano Berio, di cui diventa assistente, e con Karlheinz Stockhausen. Nel 1982 vince una borsa di studio per il Tanglewood Music Festival, dove entra in contatto con le nuove tendenze del minimalismo americano. Negli anni seguenti compone musiche per balletto, cinema e teatro, come “Sul filo d’Orfeo” (1984), “Time out” (1988), “The wild man” (1991), “Salgari” (1995) e diversi lavori per orchestra ed ensemble che vengono eseguiti alla Scala di Milano, all’Ircam di Parigi, al Lincoln Center di New York. Con l’album “Stanze” del 1992, che raccoglie sedici composizioni per l’arpa di Cecilia Chailly, inizia “un viaggio verso l’essenziale, alla ricerca della massima intensità con il minimo indispensabile”. Ma è con “Le Onde”, primo album in solo e ispirato ai racconti di Virginia Woolf, che nel 1996 cattura l’attenzione internazionale, ulteriormente accresciuta dai successivi “Eden Roc” (1999), in cui ospita un quintetto d’archi e il duduk di Djavan Gasparyan, e da “I giorni” (2001), un ciclo di ballate per piano ispirate da un viaggio in Mali.
In Africa torna due anni dopo, su invito del Festival au Desert. Da quell’esperienza incide “Diario Mali” insieme al maestro della kora Ballaké Sissoko. Le musiche che compone nel 2002 per il remake del “Doctor Zivago” trionfano al New York Film Festival, confermando il crescente prestigio di cui godono le sue colonne sonore, da “Fuori dal mondo” (2000), “Luce dei miei occhi” (2001), “Sotto falso nome” (2004), “This is England”, film (2004) e serie tv (2010), fino a “Intouchables” (2011), “Samba” (2014), “The water diviner” (2015) e “The third murder” (2017).
I teatri in cui suona diventano sempre più significativi. I concerti alla Scala di Milano, incisi anche su disco, all’Hangar Bicocca e alla Royal Albert Hall contrassegnano una raggiunta pienezza artistica. Nel nuovo album in studio “Una mattina” del 2004, la musica di Einaudi si fa più concentrata e introspettiva, mentre nel successivo “Divenire” si espande nelle sonorità della Royal Liverpool Philharmonic Orchestra. Entrambi i dischi, che già primeggiano le chart di musica classica, irrompono per la prima volta in quelle pop. Sarà l’unico musicista classico a suonare nel primo festival iTunes. Nel lungo tour mondiale che segue, scrive costantemente musica nuova. Nel 2009 escono “Cloudland” con Robert e Ronald Lippok, e “Nightbook”, lavoro notturno, interiore, che “proietta il pianoforte come un’ombra, in tutte le direzioni”. Il concerto culmine delle tournée in Europa e Usa è ancora una volta alla Royal Albert Hall, da cui viene tratto un disco doppio e un dvd. Per due estati consecutive dirige l’Orchestra della Notte della Taranta, producendosi in una visionaria prova di regia musicale che lascia il segno nella musica tradizionale della “terra nera della tarantola”.
Nel 2013 esce “In a time lapse”, una riflessione sul tempo, che viene registrato in un monastero e “concepito come una suite o i capitoli di un unico romanzo”, in cui convergono intorno al pianoforte archi, percussioni ed elettronica. Molti sono i concerti memorabili del tour mondiale che segue, quelli alla Sidney Opera House e all’Arena di Verona su tutti, ma anche lo speciale concerto “Piano Africain”, per sei pianoforti e altrettanti balafon e marimbe con cui apre Piano City Milano del 2014. Il nuovo “Elements” scaturisce nel 2015 “dal desiderio di rincominciare da capo, di provare strade diverse”. Tre mesi di registrazioni nello studio di casa nelle Langhe “mentre fuori esplodeva la primavera” e l’album diventa “una mappa di pensieri e sentimenti, punti, linee, forme e frammenti di un solo flusso interiore tra mito, Euclide, la tavola periodica, gli scritti di Kandinsky”. Nei tre anni successivi le tournée di “Elements” riempiono i teatri e le grandi arene del pop nel mondo. Suona la sua “Elegy for the Arctic”, commissionata da Greenpeace, su una piattaforma galleggiante tra i ghiacci del Mar Glaciale Artico. Sempre nel 2016 comincia l’appuntamento annuale con le “Dieci Notti” al Teatro Dal Verme di Milano: dieci concerti consecutivi con ospiti ed eventi speciali “per restituire qualcosa a una città che mi ha dato tanto”. “Seven Days Walking” è il titolo dell’ultimo album di Einaudi, uscito il 15 marzo 2019, tre anni e mezzo dopo “Elements” e un trionfale tour mondiale.
“Ricordo che durante il gennaio del 2018 facevo delle lunghe camminate in montagna in mezzo alla neve seguendo sempre più o meno uno stesso percorso. Nevicava molto e coi pensieri mi perdevo dentro quello stato di tormenta in cui tutte le forme, spogliate dal freddo, avevano perso i loro contorni e colori. Forse quella sensazione di essenza estrema è stata l’origine di questo album”.
“Seven Days Walking” è suddiviso in sette episodi, sette album (Day One, Day Two, ecc. fino al Day Seven) pubblicati a scadenza mensile. Ogni episodio è focalizzato su alcuni temi principali che ritornano in modo diverso: sette variazioni intorno a uno stesso percorso immaginario. O ancora, lo stesso itinerario percorso in sette momenti diversi. “Seven Days Walking” è stato registrato tra settembre e ottobre 2018 a Schloss Elmau (Germania) e agli Air Studios di Londra.
“L’idea mi è venuta mentre riascoltavo alcune registrazioni delle prime prove: ogni versione mi sembrava avere un suo carattere, con sfumature così distinte che non riuscivo a preferirne una piuttosto che un’altra. Associavo il tutto al camminare, all’esperienza di fare e rifare gli stessi percorsi, ogni volta scoprendo nuovi dettagli. E così alla fine ho deciso di inglobarle tutte in un percorso di ascolto labirintico, un po’ come entrare nei meandri della creazione e vedere come un’idea musicale si può sviluppare in tante direzioni, cambiare ogni volta che viene eseguita, e cambiare ulteriormente nel momento in cui viene ascoltata”.
Radio1 Rai è media partner di “Borgate dal Vivo” 2021.
Il costo del biglietto è di 46 euro + dp mentre i biglietti sono in vendita cliccando il link dal sito di TicketOne (bit.ly/2SEckLC). Per maggiori informazioni scrivere una mail all’indirizzo info@borgatedalvivo.it oppure visitare il sito www.borgatedalvivo.it.