SUSA / BUSSOLENO – Il tribunale di Torino ha condannato a tre anni e mezzo di carcere un ex appuntato dei carabinieri della Compagnia di Susa per avere rubato il bancomat Postepay e il Pin a un uomo morto in un incidente mortale avvenuto a Bussoleno il 9 agosto 2015.
Il giorno dell’incidente a Bussoleno, nell’ambito delle operazioni di routine che si svolgono in questo caso sul posto, l’ex carabiniere si era occupato di alcuni beni personali che la vittima indossava in quel tragico giorno. In particolar modo del marsupio.
Secondo quando riportato dalla procura di Torino, mentre stava controllando i documenti della vittima, custoditi all’interno del marsupio, per verificare l’identità e individuare i parenti da avvertire, l’ex carabiniere decise di appropriarsi del bancomat e Pin del morto, poco prima di consegnare tutto all’ambulanza che era intervenuta sull’incidente.
Dei prelievi allo sportello con il bancomat del defunto se ne occupava il cognato dell’ex carabiniere (anche lui già condannato a 1 anno e mezzo di reclusione). Per due giorni diversi, l’ex militare aveva mandato il cognato a prelevare i soldi con il Postepay: prima 600 euro, poi altri 200 euro.
La sentenza contro l’ex carabiniere è stata pronunciata mercoledì 19 maggio. Il militare era già stato espulso dall’Arma dopo la scoperta del reato, e l’avvio del procedimento penale.
L’ex carabiniere è stato condannato per peculato: prima della condanna, già nel 2015 quando emersero le prime accuse, l’Arma decise prima di sospenderlo e poi di degradarlo.
A denunciare i fatti è stata la vedova della vittima. Di prendere i soldi se ne occupava sempre il cognato dell’ex carabiniere, che prelevava sovente dallo stesso sportello con il bancomat Postepay del defunto, parcheggiando poco distante, sempre nella stessa zona, il camion della raccolta carta della cooperativa per cui lavorava. Grazie a questa “leggerezza” la Procura di Torino è riuscita a risalire all’uomo, e quindi all’ex appuntato scelto.
Cinque giorni l’incidente mortale a Bussoleno, l’ex carabiniere aveva anche rubato 140 euro ad un motociclista. Dopo aver sequestrato la sua moto, l’ex militare aveva aperto il bauletto e prelevato il portafoglio con i contanti.
Ma che belle persone..
Possiamo ancora avere fiducia nelle istituzioni??
Nei secoli fedele
Poverino…chissà il dolore che ha provato.
Scarto umano
Neanche il coraggio di rubarlo a una persona viva, ma morta. Tre anni e mezzo sono pochi. Come gettare fango sui colleghi onesti.
le cause di un gesto del genero andrebbero cercate altrove… probabilmente doveva soddisfare la sua astenenzza della cocaina oppure i vizi del gioco oppure oppure oppure…. rubare ad un morto in un incidente dimostra l’assoluta disperazione del bisogno deisoldi.
per me andrebe curato e condannato a lavori socialmente utili .
Lavori socialmente utili come sotterrarlo col sedere di fuori ed usarlo come parcheggio per la bicicletta.
Degradato ed espulso, va a finire che gli daranno il reddito di fannullanza.